L'Altra Riabilitazione

Spegnere l’infiammazione può riaccendere il tuo metabolismo?

Annalisa Caravaggi

Annalisa Caravaggi

Biologa nutrizionista

In qualche modo, stai sentendo che il tuo metabolismo non lavora più bene.

I modi in cui puoi accorgertene sono molti: fai più fatica a digerire, certi alimenti ti gonfiano o ti danno strane reazioni e, cosa ben più allarmante, noti che ingrassi molto più facilmente.

Magari hai pensato di avere una famosa “intolleranza alimentare” ed hai fatto qualche test, ma poi hai scoperto che non sono affidabili (e se non l’avevi ancora scoperto, adesso lo sai).

Cosa succede? Sei già vittima dell’inesorabile scorrere del tempo?

Molto probabilmente no.

Molto probabilmente quello che ti capita è che stai andando incontro ad un processo di infiammazione cronico sistemica.

Che cosa vuol dire questo strano termine?

Riassumendo, significa che il tuo corpo sta producendo un po’ più sostanze infiammatorie di quanto non ne produrrebbe in situazioni di normalità.

Questo può avvenire per svariati motivi (li vediamo meglio tra un attimo): una alimentazione non  corretta, dolori o traumi a livello meccanico, oppure anche stress emotivo.

Puoi controllare subito se la tua alimentazione è ricca di alimenti infiammanti: basta che utilizzi il test gratuito che ho preparato:

Se la produzione di sostanze infiammatorie è sempre leggermente alta, hai costantemente attivati anche gli ormoni anti-infiammatori, per cercare di “bilanciare”.

Uno dei principali ormoni anti-infiammatori è il famoso cortisolo: quando è troppo attivo (e tra poco vedremo come può essere troppo attivo pur avendo valori perfettamente normali) puoi notare sintomi come stanchezza, difficoltà digestive, perdita di tonicità dei muscoli, aumento del grasso e della ritenzione idrica.

Come vedi, il procedimento è semplice:
aumento di fattori di stress “infiammanti”-aumento della produzione di sostanze infiammatorie (citochine)- maggiore mobilitazione degli ormoni anti infiammatori- sintomi legati alla eccessiva mobilitazione di questi ormoni

Andiamo ora a vedere le possibili cause di infiammazione cronico sistemica, le precise conseguenze che questa ha sul metabolismo, e sopratutto come fare per risolvere questa situazione.

 

Cosa può averti causato una infiammazione cronica

cosa-provoca-infiammazione

I motivi per cui il corpo può sviluppare una infiammazione acuta sono tanti, e si tratta di situazioni che conosciamo bene.

Ad esempio, se ti fai male ad una caviglia, noti quasi immediatamente gonfiore, rossore e naturalmente dolore: quella è una infiammazione acuta, che produce naturalmente sintomi “locali”.

A noi interessano fattori cronici, in grado di provocare non una situazione locale, ma una risposta cronica dell’intero organismo (per questo si chiama infiammazione cronico-sistemica).

Non è difficile individuare i fattori: tutto ciò che possiamo definire “fonte di stress cronico” è una potenziale causa di aumento dell’infiammazione.

Come abbiamo fatto anche in altri articoli, andremo a dividere questi fattori in tre categorie: meccanica, metabolica, nervosa.

Tutti questi fattori, i problemi che provocano, e sopratutto il collegamento tra i vari sintomi saranno ben spiegati nel mini-corso di Marcello “Postura e sintomi da stress” (in uscita a breve).

 

Fattori meccanici

Il dolore cronico è causa di infiammazione cronica: se hai persistente dolore alla schiena, al collo, oppure alle articolazioni, puoi stare sicuro che da qui parta un maggiore produzione di sostanze infiammatorie.

Naturalmente, perchè questo sia significativo per il metabolismo, occorrono problemi di una certa entità: la “causa nascosta” della tua difficoltà a dimagrire non può certo essere il “mal di testa da cervicale” che ti viene un paio di volte al mese.

In ogni caso, tra i potenziali “fattori infiammatori” dobbiamo sicuramente mettere la postura, i traumi e la rigidità muscolare.

 

Fattori metabolici/alimentari

Qui casca sicuramente un “bell’asino”.

Sappiamo anche dalla “cultura popolare” che certi cibi causano infiammazione: magari anche tu hai sperimentato questo, con la famosa cistite da eccesso di salumi o di cioccolato.

In realtà, qualsiasi cibo può avere proprietà “infiammatorie” oppure “anti-infiammatorie”: dipende dal contenuto di minerali al suo interno e dalle reazioni necessarie per assorbirne il contenuto.

La nostra alimentazione non dovrebbe contenere solo alimenti “anti-infiammatori”, tutt’altro; dovrebbe però essere leggermente sbilanciata a favore di questi.

Cosa succede nella maggioranza dei casi?

Che l’alimentazione non è “leggermente sbilanciata verso i cibi anti-infiammatori“, ma “drasticamente sbilanciata verso i cibi infiammatori“.

Per avere un’idea di quanto un cibo sia infiammatorio o anti-infiammatorio, puoi fare riferimento ad un valore che si chiama PRAL: più il valore è alto, più il cibo è infiammatorio.

Se il valore è zero, o meglio ancora se è un numero negativo, il cibo è anti-infiammatorio.

Tieni presente che quello che conta è il grado infiammatorio non del singolo pasto, ma della giornata intera.

 

 

 

Fattori nervosi

Anche lo stress emotivo è una potenziale causa di infiammazione.

Se il sistema nervoso centrale si sente “sotto attacco”, aumenterà automaticamente la produzione di sostanze infiammatorie.

Questa risposta è utilissima e necessaria in casi di stress acuto, ma dovrebbe poi spegnersi non appena il fattore stressante termina.

Il problema è che nel nostro caso il fattore stressante spesso non termina mai, in quanto legato a situazioni che stiamo vivendo, al nostro vissuto oppure al nostro carattere: ecco che l’infiammazione si viene ad instaurare in maniera cronica.

 

Sintomi dell’infiammazione cronico sistemica

sintomi-infiammazione

Se parli di infiammazione acuta, non c’è alcun dubbio che questa acceleri il metabolismo.

Pensa alla caviglia di prima: nel giro di 20 secondi si gonfia, diventa rossa, calda e ti fa un male pazzesco.

Non potresti immaginare una attività più fervida!

Se parliamo di infiammazione cronica, nella maggior parte dei casi quello che puoi notare è un significativo rallentamento, con conseguente maggiore facilità all’accumulo di grasso o liquidi.

Questo avviene ad opera di uno dei principali ormoni anti-infiammatori che abbiamo, il già citato cortisolo.

Quando tutto funziona bene, il cortisolo viene prodotto sopratutto al mattino, perchè aiuta nella produzione di energia.

In casi di infiammazione cronico sistemica, la sua produzione è invece distribuita in maniera anomala (anche se il suo quantitativo nel sangue resta nei range), cioè uniforme lungo tutto l’arco della giornata.

Questa distribuzione anomala del cortisolo provoca spesso sintomi come:

– stanchezza e affaticabilità
– perdita di tono dei muscoli
– gonfiori di stomaco e intestino
– aumento della ritenzione di liquidi
– perdita di qualità del sonno
– reazioni pseudo-autoimmuni (allergie o intolleranze citate prima)

Ecco fatta la frittata: hai visto come i fattori di stress possano averti “infiammato” e rallentato il metabolismo.

L’azione del cortisolo non è l’unica che entra in gioco, ma è sicuramente tra le più significative.

Si può risolvere la situazione e tornare alla normalità?

Certamente, ci vuole un po’ di impegno ma si può fare

 

Come riaccendere il tuo metabolismo spegnendo l’infiammazione

Per combattere l’infiammazione cronico sistemica dovrai agire su più fronti: quello alimentare, quello fisico e quello del sistema nervoso.

 

Cosa fare col cibo

Dal punto di vista alimentare (che come immagini, è la mia specialità) ci sono diverse possibilità.

Se hai fatto il test e se hai guardato la tabella, puoi fare due calcoli e capire come portare la tua alimentazione a PRAL negativo: ricorda che quello che conta è il valore medio della giornata.

Oppure puoi seguire uno schema generico e sicuramente valido come quello dell’articolo “esempio di alimentazione circadiana e anti infiammatoria“.

Nella mia esperienza professionale, quello che ho visto è che spesso la risposta alla dieta è fortemente influenzata dalle caratteristiche individuali: chi ha grasso sopratutto addominale risponde meglio ad un certo approccio, chi ce l’ha sui fianchi meglio ad un altro, e così via.

Per determinare le peculiarità metaboliche individuali è naturalmente necessaria una valutazione personale con uno strumento come la BIA ACC, ma in realtà diversi aspetti possono essere intuiti anche solo da alcune caratteristiche fisiche e da alcuni tratti distintivi.

Gli ormoni determinano dove accumuli principalmente grasso, ma non solo: influenzano il momento della giornata in cui sei più energico, gli alimenti che ti piacciono di più, i sintomi di cui soffri più spesso, e così via: ne ho parlato nell’articolo “La forma del tuo corpo dipende dai tuoi ormoni”.

Esaminando sintomi e caratteristiche fisiche si può quindi risalire ad una sorta di “profilo ormonale” ed al tipo di alimentazione più adatto al caso.

L’argomento è talmente interessante che ci ho dedicato un ebook: se hai voglia di leggerlo, contiene un test per determinare il tuo profilo ormonale, un test per determinare l’infiammazione sistemica attraverso i sintomi, e schemi alimentari ideali per ciascun profilo.

E’ una lettura semplice e veloce, e potresti addirittura saltare la parte introduttiva, andando a piè pari al test e allo schema alimentare: credo però che sia importante avere più informazioni possibili sulle proprie caratteristiche, sui propri “punti deboli” e sugli errori da evitare.

Lo puoi trovare qui su L’Altra Riabilitazione: basta che clicchi sull’immagine sotto per scoprirne i contenuti

copertina

In alternativa, puoi arrangiarti facendo i calcoli con la tabella o seguendo lo schema dell’articolo che ho linkato: se agisci con precisione, vedrai comunque risultati anche utilizzando uno schema “generico”.

Dal punto di vista fisico, sono due le cose che dovrai fare: cercare di risolvere i problemi muscolo scheletrici e sfruttare le proprietà anti infiammatorie dell’attività fisica.

Per quanto riguarda il primo punto, puoi andare alla pagina “che disturbi avverti” e cercare l’articolo che fa per te.

Meglio ancora, puoi compilare il nostro test di autovalutazione: lui prenderà in considerazione tutti i tuoi sintomi e ti rimanderà ai contenuti di L’Altra Riabilitazione.it più adatti al tuo caso.

 

Che attività fisica fare

Per quanto riguarda l’attività fisica, sappiamo che il lavoro muscolare produce sostanze anti infiammatorie, ed in generale sappiamo che una buona muscolatura è associata ad un minor grado infiammatorio sistemico.

Quindi eccoci all’amara verità: l’attività fisica più adatta a combattere l’infiammazione sistemica è il lavoro di rinforzo muscolare in palestra, perchè è quello con l’impatto più significativo sulla massa muscolare.

Per quanto ti possa piacere (e non c’è nulla di male nel farlo, a patto che non si esageri), correre al parco o attività simili (bici, nuoto ecc..) non diminuiranno significativamente il tuo grado infiammatorio.

Qui forse ci starebbe anche un “anzi”, ma approfondiremo il discorso sul sovra-allenamento in un altro articolo.

Prima di apprestarti, con fare rassegnato, a preparare la borsa della palestra, ti consiglio di leggere questo articolo di Marcello, nel quale spiega perchè sia importante “tonificare” i muscoli e come farlo nel modo corretto.

Come gestire lo stress del sistema nervoso

Se lavorerai correttamente sul piano alimentare e sul piano fisico, non ho alcun dubbio che anche l’aspetto “sistema nervoso” ne trarrà beneficio.

Ti consiglierei di lavorare come prima cosa su questi due aspetti in quanto, come immagini, andare a lavorare sugli aspetti che più toccano il carattere, il vissuto ed in generale la sfera emotiva, non è per nulla semplice.

In più, è assolutamente dimostrato che molte volte il sistema nervoso soffre semplicemente perchè il fisico è debole.

Intuitivamente, più la tua “struttura” è debole, più si sentirà frequentemente “minacciata”, sviluppando così ansia e tutti i sintomi ad essa correlata.

 

 

Conclusione

Abbiamo visto come il tuo metabolismo possa “grippare” non a causa del tempo che passa, ma a causa dello stato infiammatorio cronico che determinate situazioni inducono, e delle modificazioni ormonali che ne conseguono.

Il bilancio tra “stress” e “capacità del corpo di risolverlo” è effettivamente quello che fa la differenza tra una persona che sta bene ed una che vede la sua salute peggiorare di giorno in giorno.

Lo stress è necessario (sapevi che anche la mancanza di stress…può essere uno stress? Lo sanno bene i tipici “mariti iperattivi” costretti in spiaggia da mogli rettilianamente crogiolate sotto il sole) ma deve essere in quantità adeguata affinchè noi possiamo affrontarlo positivamente.

Esattamente come l’allenamento in palestra che stai per affrontare: se sei un principiante e ti piazzo subito sotto ad un bilancere di 100 kg, le conseguenze saranno assai dolorose.

Un domani, un bilancere di 100 kg potrebbe addirittura sembrarti leggero.

Si può fare la stessa cosa con lo stress, cioè allenarsi a sopportarne di più?

In qualche modo si: ne parleremo in futuro!

Marcello Chiapponi

Marcello Chiapponi

Fisioterapista, trainer e responsabile del sito

2 risposte

  1. Ormai sono circa 5-6 mesi che seguo te e Marcello e pubblicamente devo dire che mi avete dato un aiuto enorme. Da anni convivo con dolori e doloretti, gonfiori, colon irritabile e tante altre problematiche che praticamente sono riassunte tutte in questo articolo e in tanti altri che mi sono arrivati nella newsletter. Mi avete fatto capire come certi aspetti del mio stato di salute generale fossero collegati fra loro in un modo che nessun medico finora mi aveva prospettato! Ansia, stress, alimentazione sbagliata… poco alla volta sto intervenendo su tutti questi aspetti e dopo anni di tentativi a vuoto sto vedendo i risultati. Grazie per il vostro lavoro, continuate così!

    1. Mariarosaria, il piacere è tutto nostro, nel vedere che è davvero possibile aiutare qualcuno anche senza averlo mai visto di persona.

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D.ssa Annalisa Caravaggi

Annalisa Caravaggi

Ciao, sono Annalisa Caravaggi, la nutrizionista di L'Altra Riabilitazione.it

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"Riaccendi il metabolismo seguendo i tuoi ormoni" è un ebook per trovare il tuo piano alimentare ideale a seconda della tua forma corporea, che è determinata dai tuoi ormoni.

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