L'Altra Riabilitazione

Tensione muscolare cronica e torcicollo: un caso clinico interessante

Marcello Chiapponi

Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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Nella mia pratica quotidiana affronto decine di casi con storie diverse, ma ci sono alcuni casi con caratteristiche molto comuni a molte persone; storie che vale la pena raccontare, perchè possono essere d’aiuto a chi è in situazioni simili.

Una di queste storie è sicuramente quella di Lisa, ragazza che ho visto per la prima volta ad inizio anno.

Lisa è il tipico soggetto che va meglio al primo colpo, ma che ha bisogno di un piano a medio-lungo termine onde evitare di diventare dipendente dai fisioterapisti.

 

 

Sintomi e storia

Lisa mi ha chiamato ed è venuta da me a causa di un forte dolore alla scapola destra e al braccio, che le durava da alcune settimane.

Confesso che all’inizio mi sono anche un po’ preoccupato, il dolore acuto a scapola e braccio è spesso sintomo di ernia cervicale: mi consolava il fatto che riuscisse a muovere perfettamente il collo senza dolore.

Questo tipo di dolore era per lei nuovo, ma il tratto cervicale era una sua croce: già da anni avvertiva tensione cronica alle spalle, frequenti torcicollo ed occasionali sbandamenti. Descrive la tensione ai muscoli come una sorta di “morsa” che le rende la testa “pesante”.

Considerate le assenti controindicazioni, decido di farle un trattamento dei trigger points: se il dolore non fosse migliorato, l’avrei mandata a fare degli approfondimenti.

E invece è andata bene: nel giro di un paio di sedute il dolore era diminuito del 70%, e Lisa poteva finalmente “respirare”.

Fine della storia? Tutt’altro: passata la fase acuta, bisognava analizzare il caso e capire cosa l’aveva portata a sviluppare un dolore cervicale così forte.

Insomma, ora che era tornata al suo “dolore cervicale standard”, andava capito il caso.

 

 

Come ho esaminato il caso

Per valutarla, ho utilizzato gli stessi identici step che descrivo nella pagina “Esempio di visita“.

 

#1 la storia

Lisa ha 28 anni ed una corporatura molto esile, con poco grasso ma anche pochissimo muscolo.

Nella sua storia, non c’è nulla che a livello meccanico possa aver danneggiato il collo: fortunatamente non ha mai avuto traumi, incidenti o cose simili.

Peraltro, la tensione cronica al collo è praticamente l’unico sintomo che ha: occasionalmente la tensione scende a livello delle scapole, ma parliamo sempre della stessa cosa: non riferisce invece problemi digestivi, stanchezza o altri sintomi del metabolismo.

Lisa dice “solo” di essere una persona molto tesa a livello caratteriale, un po’ per sua caratteristica, un po’ per storia famigliare.

 

#2 L’esame fisico posturale

Lisa non ha decisamente problemi di mobilità: il suo collo si piega benissimo e la sua schiena si flette in con disinvoltura.

Di fatto, non riesco a trovarle un movimento che evochi dolore, perchè la sua è più una sensazione di “indurimento costante” che non dipende dal movimento.

Le vertebre cervicali appaiono un po’ tutte dolenti se palpate, ma sopratutto ha una muscolatura di quelle che ti sembra di toccare la pietra: il mio dito non riesce ad affondare minimamente nel ventre del muscolo.

In casi come questo, trovare la causa in un problema meccanico o di assetto è assolutamente poco verosimile (per non dire ridicolo).

 

#3 L’esame metabolico (BIA ACC)

Ovviamente mi aspettavo notizie ben più interessanti dall’analisi della composizione corporea BIA ACC, la quale è in grado di fornire numerose informazioni sul metabolismo.

In questo caso, mi interessavano in particolare:

– quantità di massa muscolare
– idratazione
– qualità del tessuto muscolare
– stato infiammatorio generale

Ecco cosa ne è uscito: ti mostro solo lo specchietto riassuntivo e cerco di semplificarti i dati.

bia-lisa

Lisa ha una bassa percentuale di grasso (20% di FM) ma ha anche una grossa mancanza di massa muscolare (nello specchietto non si vede, ma ha circa 8 kg di muscoli, per la sua struttura ne servirebbero almeno 12).

In più, ha uno stato di idratazione piuttosto carente (TBW 46%): Lisa beve poco perchè è molto impegnata e teme di andare troppo spesso al bagno. Così facendo, i suoi tessuti stanno perdendo acqua, che è fondamentale per l’elasticità del muscolo.

Quel poco tessuto muscolare che c’è, è poco elastico e assai fibroso: lo si capisce dal valore di matrice extracellulare (ECM) ben oltre il 20/25%.

Riduzione del muscolo in quantità e qualità avvengono spesso quando c’è un sistema nervoso iper attivo, che per sostenersi “attinge dalle riserve”, che si trovano in buona parte nella massa muscolare.

Dal quadro della BIA ACC apparivano chiare due cose:

  • Lisa ha una struttura muscolare debole e di scarsa qualità: non avere problemi muscolari è impossibile, perchè sono muscoli che fanno un sacco di lavoro
  • il suo sistema nervoso è probabilmente iper attivo

E allora andiamolo a vedere, questo sistema nervoso!

 

#4 L’esame del sistema nervoso PPG stress flow

A conti fatti, avrei dovuto vedere un sistema nervoso estremamente attivo nell’esame PPG stress flow, che sul sistema nervoso fornisce dati più dettagliati rispetto alla BIA ACC.

Ecco lo specchietto riassuntivo, anche qui non ci perderemo in chiacchiere.

Non serve essere dei fisiologi, ed a questo punto non serviva neanche un esame così dettagliato, per capire che 90 battiti cardiaci a riposo sono decisamente TROPPI.

L’esito dell’esame PPG lascia pochi dubbi: il sistema nervoso di Lisa, anche a riposo, è in uno stato di attività molto elevato, come se fosse costantemente sotto attacco.

Logico che in questo tipo di situazione, ci aspettiamo una tensione muscolare sempre mantenuta altissima.

E cosa fa la somma “poco muscolo+sistema nervoso iperattivo”? Il patatrac, ovvero la sensazione di tensione costante!

 

 

Perché Lisa ha dolore

Lisa ha dolore ai muscoli, su questo non ci piove: un dolore estremamente fisico, quindi.

Il problema è: perchè questi muscoli rimangono sempre in tensione? Se mi hai seguito, appare abbastanza evidente il motivo.

  1. sono pochi, poco idratati e molto fibrosi: basterebbero queste caratteristiche “strutturali” a giustificare un super-lavoro
  2. sono mantenuti in costante tensione da un sistema nervoso troppo attivo anche a riposo

Ecco che siamo davanti ad un classico esempio di dolore FISICO, ma la cui giustificazione non può essere trovata in fattori come “la postura che mantiene”, o il “modo in cui dorme”.

A meno che non pensiamo che “la postura che mantiene” le faccia tenere 90 battiti a riposo anzichè 70.

 

 

Cosa ho fatto

marcello computer

Il caso di Lisa è tra i più difficili da gestire, in quanto:

  • aumentare la massa muscolare richiede molto lavoro e molta partecipazione
  • abbassare l’attività del sistema nervoso non è semplice, in quanto ha molti risvolti caratteriali e personali

Siamo partiti dalle cose semplici, esattamente le stesse che consiglio all’interno del mio video-corso Cervicale STOP!

  1. abbiamo lavorato sul diaframma e sulla corretta respirazione, che è sempre la prima “vittima” del sistema nervoso
  2. ha modificato le sue abitudini alimentari secondo uno schema meno infiammatorio e più rispettoso della fisiologia del corpo
  3. abbiamo fatto esercizi di rinforzo muscolare, seguiti da esercizi di rilassamento e distensione

Nel giro di 3 settimane, la tensione era diminuiti, fino a sparire dopo 2 mesi.

Fine della storia? Quasi: so già che se Lisa abbandonerà queste abitudini per troppo tempo, il problema tenderà a ripresentarsi.

Perchè?

 

 

Cosa dobbiamo ancora fare

Il grosso del lavoro sul caso di Lisa sarebbe il recupero di un adeguato volume muscolare: se i muscoli non aumentano in quantità e qualità, la situazione sarà sempre un po’ “traballante”, perchè questi muscoli rimarranno facilmente stressabili.

Il problema è che costruire massa muscolare è un’operazione estremamente difficile: occorre un allenamento apposito e molta costanza, elemento che Lisa non è ancora riuscita a trovare. Inoltre, l’allenamento per lo sviluppo muscolare non assomiglia per nulla ai classici esercizi “da donna” (vedi il mio articolo su come tonificare il corpo).

In ogni caso, “l’impianto” che abbiamo costruito per ora tiene, ed è anche per quello che non è particolarmente spronata: in fondo sta già bene.

 

 

Conclusione

Ti ho mostrato come un dolore assolutamente fisico possa avere origini non nello scheletro ma in altre strutture.

In questo caso, la “cabina di regia” stava costringendo la “troupe” ad un super-lavoro, stancandola e consumandola fisicamente.

Fortunatamente sono bastati alcune correzioni a far quadrare la situazione: Lisa è ancora una persona con il sistema nervoso iper-attivo, ma questo non le provoca più problemi muscolari.

La cigliegina sulla torta sarebbe rappresentata da un lavoro di crescita personale+lavoro di sviluppo muscolare: con un diverso approccio alla vita ed un po’ di muscolo in più, sarebbe garantita a vita.

Ma per ora, va bene così: il fatto di averle fatto capire il meccanismo, è già stato un grande passo avanti per lei.

Se anche tu hai un caso simile e vuoi chiedermi informazioni, clicca su contatti o scrivi un commento qui sotto.

Tutti gli interventi che consiglio sono presi dal mio video corso Cervicale STOP!, che contiene tutto ciò che serve per risolvere in maniera efficace il disturbo cervicale.

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    8 risposte

    1. Buongiorno Marcello
      vorrei sapere questi esami BIA ACC e PPG stress flow dove si effettuano e come?

      Grazie
      Sabrina

      1. Buongiorno Sabrina,

        per quanto riguarda le nostre strutture, le trovi alla pagina contatti. Alla pagina esempio di visita invece, vengono descritte le procedure.

    2. L’altro caso non riesco a visualizzarlo, cmq mi ritrovo moltissimo in questo, bruttissima la sensazione perenne di tensione muscolare e di dolore a volte anche molto forte che ho tra le scapole e sui dorsali, tale è il fastidio quotidiano che avrei spesso voglia di farmi prendere a pugni per uccidere il dolore!!!
      Abito un po’ lontano ma cercherò un modo per fare questi test e trovare un po’ di sollievo da questa schiena perennemente contratta…bravi!

      p.s. credo che il mio problema sia molto più grave di quello di Lisa, in aggiunta ho anche un ernia cervicale su c3 e c4, una lieve deviazione scoliotica, coxoartrosi all’anca destra e un’osteoporosi conclamata da moc con grado alto di frattura, insomma sono un caso disperato!!!!

    3. Accertare dedurre escludere applicare.
      Credo che il metodo del Dr Marcello sia esemplare per ottenere i migliori risultati.
      Solo chi non si ferma alle apparenze ma analizza compara ed applica può davvero aiutare chi soffre. Non ho fortunatamente la problematica della signora Lisa ma con una simile procedura il problema non può non essere risolto.
      Saluti

    4. Vi porto la mia esperienza personale, nel caso possa servire a qualcuno. Per molti anni ho sofferto di dolore alle spalle e al collo, con momenti di sbandamento. Nei periodi di stress al lavoro, la situazione diventava ingestibile e c’erano giornate in cui non potevo nemmeno alzarmi dal letto. Dopo anni di esami, i medici mi avevano dato come unica soluzione la terapia del dolore (ovvero antidolorifici a vita). Nel mio caso il problema nasceva da una mala occlusione dentale, che generava una tensione continua nella bocca, che col tempo ha compromesso tutta la catena muscolare, fino alle gambe. Ho scoperto questa cosa grazie ad un chiropratico e ad un successivo esame gnatologico. Dopodiché, con l’intervento di un dentista, la situazione è molto migliorata

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