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Acidità di stomaco: 7 rimedi per combatterla

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Annalisa Caravaggi

Biologa nutrizionista

Ti capita spesso dopo i pasti di avvertire una sorta di “incendioa livello toracico oppure di impiegare ore per digerire un pasto apparentemente leggero? Probabilmente soffri, come moltissime persone, di acidità di stomaco.

In questo articolo ti spiegherò di cosa si tratta e ti illustrerò una strategia efficace, basata su 7 rimedi “casalinghi”, che possono aiutarti a liberarti di questo fastidio.

Come però scoprirai, molto spesso l’acidità di stomaco è un problema con molte cause potenziali, sulle quali è meglio agire a monte piuttosto che “rimediare” a valle.

Tra le principali cause dell’acidità di stomaco c’è sicuramente il nostro stato di infiammazione generale e stress.

Più il nostro stato di infiammazione generale e stress è alto, più creiamo un terreno fertile per le disfunzioni del sistema digestivo.

Ecco perchè oltre ai rimedi che vedrai, ti invito ad iscriverti alle lezioni di PROVA GRATUITA del mio corso online “Laboratorio Anti Infiammazione”, nel quale io ed il mio collega Marcello Chiapponi ti guideremo attraverso tutto ciò che è necessario fare per ridurre il tuo stato infiammatorio.

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Che cos’è l’acidità di stomaco?

Se i succhi gastrici finiscono in zone in cui non dovrebbero arrivare, avvertiamo una fastidiosa sensazione di bruciore.

Quando il disturbo rimane localizzato a livello del torace, si parla di pirosi, qualora invece il contenuto dello stomaco risalga lungo la faringe fino a farti sentire la sensazione di acido in gola, si tratta del famigerato reflusso gastroesofageo.

 

Puoi soffrire di reflusso gastroesofageo senza avere nessuna patologia particolare, oppure potrebbe essere associato alla presenza di ernia iatale, problema che si verifica quando una porzione più o meno ampia dello stomaco si sposta dalla cavità addominale alla zona toracica.

Se la sensazione di bruciore di stomaco insorge subito dopo un pasto, si tratta di episodi di gastrite acuta: infiammazione della parete gastrica interna che può essere favorita da cattive abitudini alimentari, patologie particolari o da uno stile di vita non proprio corretto.

Quante volte alla fine di un pasto ti sei concesso la famosa sigaretta? Magari anche dopo un bel caffè? Beh sappi che il fumo attiva specifiche aree cerebrali, che procurano ovviamente sensazioni gradevoli, ma che sono responsabili anche di una maggiore produzione di succhi gastrici. Se soffri quindi di disturbi digestivi inizia a pensare seriamente di smettere di fumare.

A tavola, quando eri piccolo, cosa ripeteva sempre la mamma? “Mangia piano e mastica bene”. Ti sembrerà ridicolo ora che sei adulto, ma è un concetto fondamentale: la digestione inizia dalla bocca, precisamente dagli enzimi salivari, che se non hanno il tempo materiale di pre-digerire il boccone, lo fanno arrivare nello stomaco poco frammentato, allungando e rendendo più difficoltosa la digestione.

Il maggior tempo di permanenza del cibo nello stomaco e la maggiore quantità di succhi gastrici necessari a degradarlo possono causare dolori e bruciori.

 

 

Possibili cause di acidità di stomaco: l’infiammazione alla base di tutto.

Se i disagi gastrici perdurano a lungo nel tempo, trasformandosi in gastrite cronica, il responsabile potrebbe essere un batterio, l’ Helicobacter pylori.

Questo germe malefico aderisce alla mucosa gastrica danneggiandola, talvolta causando ulcerazioni e, nei casi peggiori, il cancro allo stomaco. Direi quindi che non è il caso di dormire se ti hanno diagnosticato questa infezione: segui la terapia antibiotica prescritta per debellarla.

In gravidanza la donna produce alcuni ormoni che hanno il compito di mantenere l’utero rilassato e flessibile fino al momento del parto, ma che purtroppo tendono a rilassare anche l’esofago, indebolendo il suo collegamento con lo stomaco e favorendo la risalita degli acidi.

Anche alcuni farmaci come contraccettivi orali, aspirina, cortisonici e alcuni antinfiammatori possono essere irritanti per la mucosa gastrica, provocando fastidiosi dolori e bruciori.

Tra le cause dei disturbi gastrici non dobbiamo dimenticare lo stress, che per la maggior parte della popolazione rappresenta ormai un “compagno di vita”, piuttosto che un problema occasionale.

Si parla talmente tanto di stress che ormai si rischia di cadere nel banale anche solo a citarlo, ma se ti devo elencare le principali cause dei bruciori di stomaco, ahimè non posso tralasciarlo.

In realtà il concetto di stress è molto ampio: qualsiasi interazione negativa (cattiva alimentazione, stile di vita, ansia, rimugino, ecc.) protratta troppo a lungo nel tempo può causare importanti alterazioni metaboliche e ormonali a cui fanno seguito numero sintomi.

In buona sostanza, qualsiasi tipo di stress non fa altro che attivare i nostri meccanismi di infiammazione, portandoci di mano in mano ad aumentare il nostro grado di infiammazione cronica.

Del resto, a chi non è mai scappata la frase “mi sono talmente arrabbiato che mi sono venuti i bruciori di stomaco”?

Ed è proprio così: i cambiamenti del metabolismo che avvengono in condizioni di stress riducono l’attività degli enzimi digestivi ed aumentano i processi infiammatori a carico della mucosa gastrica.

Risultato? Digestione lenta e pesante, bruciori di stomaco, reflusso gastroesofageo (come dimostra questo studio).

 

 

7 Rimedi per combattere l’acidità di stomaco

Per contrastare i bruciori di stomaco e l’eventuale reflusso, di seguito ti riporto alcuni rimedi utili ed efficaci che puoi utilizzare nella pratica quotidiana.

Ricorda però che, se i sintomi persistono per oltre 3-4 settimane, è sempre consigliabile consultare uno specialista e sottoporsi ad indagini accurate (esami ematochimici, ecografie, gastroscopie, ecc.).

Una volta esclusa la presenza di eventuali patologie e la necessità di terapie specifiche, vediamo quali sono i principali accorgimenti da adottare nel quotidiano per alleviare l’acidità gastrica:

stomaco

 

1)  Farmaci antiacidi

Il primo e più comune rimedio consiste nell’assumere al bisogno un farmaco in grado di “spegnere l’incendio” (per esempio Gaviscon, Maalox o similari).

Attenzione però a non abusare di questi prodotti: l’acidità di stomaco non è solo un nemico da combattere, ma è anche uno strumento con cui il nostro corpo elimina allergeni e germi potenzialmente dannosi che ingeriamo con gli alimenti, senza contare che i farmaci contengono sostanze estranee all’organismo, che potrebbero accumularsi e dare ulteriori sintomatologie.

In genere è consigliabile non superare le 3-4 settimane di trattamento con antiacidi, in caso contrario la reazione che ne deriverebbe potrebbe non piacerti affatto: lo stomaco inizierà produrre ancora più acidi, sia per contrastare l’azione del farmaco, sia per ripristinare la sua naturale acidità.

 

2)  Succo di limone puro vs bicarbonato di sodio.

Si hai letto bene: ho proprio scritto “succo di limone”, non sono impazzita.

Questo luogo comune secondo cui, per neutralizzare la sensazione di bruciore che insorge subito dopo un pasto, si possa ricorrere ad un bel bicchiere di acqua e bicarbonato di sodio, è quanto di più insensato ci possa essere.

In questo modo il pH dello stomaco viene sbalzato dal suo naturale valore di 2 fino ad un valore prossimo a 7: lo svuotamento dello stomaco si verifica in modo praticamente immediato, regalandoci una splendida illusione di sollievo da bruciore e acidità.

Purtroppo questa sensazione è destinata ad essere solo momentanea, poiché l’ambiente alcalino che si sviluppa nello stomaco stimola le cellule gastriche a produrre ancora più acido cloridrico (HCl), l’ingrediente principale dei succhi gastrici, allo scopo di riportare il pH al suo valore iniziale.

Risultato: nel giro di poco tempo i sintomi di bruciore possono tornare ed essere anche più forti di com’erano all’inizio.

Assumere 2-3 cucchiaini da dessert di succo di limone puro invece, può essere un utile rimedio per alleviare i sintomi: il leggero aumento di acidità che ne deriva causa un veloce svuotamento del contenuto gastrico verso il duodeno (la parte iniziale dell’intestino), dove il bicarbonato prodotto dal pancreas e riversato in questo tratto provvede a neutralizzare efficacemente il pH.

A differenza dell’assunzione di acqua e bicarbonato, in questo caso l’ambiente gastrico resta sempre moderatamente acido e le cellule responsabili della produzione di HCl non vengono stimolate.

Ovviamente questo è un rimedio da utilizzare occasionalmente e solo dopo pasti abbondanti e carichi di alimenti che mettono in seria difficoltà i processi digestivi.

 

3) Attenzione a carboidrati e zuccheri

Gli alimenti ricchi di zuccheri semplici sono tra i peggiori in caso di bruciore gastrico: gli zuccheri in ambiente acido provocano un’immediata fermentazione con conseguente gonfiore addominale, dolore, acidità e possibili eruttazioni acide.

La frutta cruda è un concentrato di zuccheri semplici (fruttosio) e sostanze acidule: pessimo alimento da assumere durante un attacco di acidità di stomaco.

Tuttavia, quando i sintomi acuti rientrano, puoi assumere di nuovo la frutta seguendo queste piccole dritte: frutti crudi e poveri di fruttosio come fragole e kiwi oppure con un moderato tenore di fruttosio ma privati della loro naturale acidità tramite la cottura, per esempio mele e pere cotte.

Sono preferibili inoltre fonti di carboidrati complessi come primi piatti in bianco conditi con olio evo (vedi esempi al punto 4.); caldamente sconsigliate invece le patate poiché, indipendentemente dal metodo di cottura, risulterebbero indigeste.

 

4 ) Cibi “asciutti”, proteine facilmente digeribili e non irritanti per lo stomaco

I cibi devono essere il più possibile asciutti, in modo da assorbire una maggior quantità di sostanze acide dagli alimenti ed essere poi degradati nel più breve tempo possibile.

Cibi liquidi come brodi, zuppe e minestre diluiscono i succhi gastrici e costringono lo stomaco ad una maggiore produzione di HCl, con conseguente peggioramento del bruciore.

Pasta, pane, riso bollito in bianco sono trai cibi più indicati in caso di acidità gastrica. Ti consiglio inoltre di scegliere un formato di pasta lunga o comunque di pezzatura abbastanza grande: questo ti costringerà a masticare lentamente e numerose volte.

La crosta del pane è sicuramente è la parte più digeribile di questo alimento, quindi evita formati tipo treccia, pugliese o similari che presentano molta mollica, troppo umida e ricca di lievito. Il pane tostato può essere una buona soluzione.

Fortemente sconsigliata è invece la carne rossa: provoca un forte aumento dei succhi gastrici con conseguente peggioramento dei sintomi.

Una tecnica semplice che puoi utilizzare per migliorare la digeribilità di carne e pesce è quella di marinare questi alimenti con il limone per qualche ora prima della cottura: l’acido citrico del limone predigerisce le proteine del cibo, facilitando il lavoro dello stomaco e agevolando la digestione.

 

5) Verdure cotte, povere di cellulosa e di ferro

La cellulosa è un composto a base di glucosio (polimero del glucosio) potenzialmente irritante per lo stomaco, la cottura ne modifica la forma chimica rendendola più digeribile.

Sono quindi da evitare: crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiore, verza), rucola, radicchio, spinaci.

Hanno invece un’azione lenitiva la cicoria, l’indivia belga, il finocchio e il sedano, vegetali che riducono anche la formazione di gas intestinali, un fastidio che spesso si associa ai disturbi gastrici. Sono da evitare anche i legumi, sempre a causa dell’elevato contenuto in cellulosa e ferro e per la loro azione irritativa nei confronti dell’intestino.

 

6) Latte SI, latticini NO

I derivati del latte possono stimolare un’ulteriore sintesi di acidi gastrici, ma il latte, in particolare freddo, non causa alcun disagio, a meno che tu abbia anche problemi intestinali o di intolleranze.

Il latte caldo invece, nell’ambiente acido dello stomaco tende a cagliare, formando un coagulo che può ostacolare la progressione della digestione e favorire l’acidità. Anche il latte freddo può essere predigerito con semplice aggiunta di qualche goccia di limone o di pompelmo.

 

7) Peperoncino contro l’Helicobacter Pylori

Sicuramente le spezie piccanti, come ad esempio curry, curcuma e pepe, sono sempre sconsigliate in caso di acidità gastrica, tuttavia il peperoncino ha effetti completamente differenti: favorisce la digestione ed è un potente disinfettante grazie al contenuto in capsaicina, la sostanza responsabile del suo sapore piccante, la cui azione fortemente battericida è utile per contrastare la proliferazione dell’ Helicobacter Pylori.

 

 

Conclusione

I consigli che ti ho elencato sopra possono essere utilizzati per contrastare attacchi momentanei di acidità e per tenere a bada i bruciori gastrici nel lungo periodo.

Come ho già detto all’inizio dell’articolo, è molto meglio riuscire a risolvere la situazione “a monte” piuttosto che tamponarla “a valle”.

Risolvere a monte significa in questo caso ridurre il proprio stato di infiammazione generale, il vero “terreno fertile” sul quale si inseriscono i disturbi gastrici.

Ti invito ancora ad iscriverti alle lezioni di PROVA GRATUITA del mio corso “Laboratorio Anti Infiammazione”: al suo interno troverai precisi schemi alimentari, routine di allenamento mirato, ed un percorso per condurti passo dopo passo alla riduzione dell’infiammazione cronica.

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista, trainer e responsabile del sito

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Annalisa Caravaggi

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