L'Altra Riabilitazione

Come liberarti dall’anemia (e perchè integrare ferro non funziona)

Annalisa Caravaggi

Annalisa Caravaggi

Biologa nutrizionista

Chi non ha mai sentito qualcuno dire “sono anemico, mi hanno detto di mangiare più alimenti ricchi in ferro”? Il termine “anemia” è molto comune in medicina, ma spesso può generare molta confusione.

Se ne parla talmente spesso che forse non sappiamo nemmeno cosa sia in realtà l’anemia: in questo articolo ti spiegherò tutte le potenziali cause di questo disturbo e come fare per combatterlo al meglio.

Ti accorgerai infatti, che nella maggior parte dei casi, aumentare l’apporto di alimenti ricchi in ferro e assumere integratori non affatto è sufficiente.

 

 

Che cos’è l’anemia?

Possiamo dire di essere anemici quando la concentrazione di emoglobina nel sangue è inferiore a 14 g/dl nell’uomo e 12 g/dl nella donna e quando il numero di globuli rossi nel sangue scende al di sotto di 4,5 x 106/μl.

L’emoglobina è una proteina che circola nel sangue, il cui compito è quello di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai vari tessuti dell’organismo, oltre ad essere una componente fondamentale dei globuli rossi.

Se ho poca emoglobina avrò un minor apporto di ossigeno ai tessuti, con conseguente sensazione di stanchezza e debolezza, dal momento che l’ossigeno è un elemento indispensabile per la produzione di energia.

Tra poco ti illustrerò tutti i sintomi tipici di questo disturbo e quali esami clinici effettuare per verificare se soffri oppure no di anemia.

 

 

Sintomi dell’anemia: come mi accorgo di essere anemico?

I sintomi dell’anemia non sono purtroppo indicatori molto affidabili, poichè sono comuni a molte altre condizioni, ecco perché spesso questo disturbo viene trascurato.

Vediamo quindi quali sono i segnali che possono farci “accendere una lampadina”.

Sintomi anemia

Stanchezza e debolezza

batteria-scarica

Come accennavo prima, minore emoglobina in circolo significa minor apporto di ossigeno ai tessuti e quindi anche minore produzione di energia nell’organismo.

La conseguenza non può che essere una forte stanchezza, spossatezza e una gran voglia di dedicarsi al “dolce far nulla”.

 

Affanno frequente e scarsa tolleranza allo sforzo fisico

Ovviamente per uno sforzo fisico occorre ossigeno, ma l’anemico ne ha ben poco in circolo e di conseguenza è costretto a iperventilare (respiro più veloce e affannoso): questa strategia non consente comunque di aggirare il problema, anzi ci fa sentire peggio perché ci sembra di non essere più in grado di fare neppure gli sforzi minimi.

Chi ha carenza di emoglobina ha spesso anche una ridotta mioglobina, una proteina responsabile specificamente del trasporto di ossigeno ai muscoli, cuore compreso: altro elemento che peggiora la stanchezza e favorisce l’affanno.

 

Freddolosità e pallore

freddo

Il vecchio detto “se hai sempre freddo vuol dire che hai poco sangue”, in questo caso ha un minimo di fondamento.

La scarsa ossigenazione porta ad una vasocostrizione periferica che riduce l’apporto di sangue agli arti (mani e piedi in particolare), allo scopo di garantire una maggiore quantità di ossigeno agli organi vitali.

Ecco perché l’anemico soffre di più il freddo.

L’emoglobina inoltre, è responsabile del colore rosso vivo del sangue e dei tessuti in genere: se i livelli ematici di emoglobina sono bassi la pelle può apparire biancastra (per non dire cadaverica) e l’espressione cupa e tirata.

 

Tachicardia

La scarsità di ossigeno in circolo costringe il cuore a lavorare più del normale per garantire l’apporto minimo indispensabile di ossigeno a tutti i tessuti, aumentando la frequenza cardiaca.

Risultato: il cuore sembra un tamburo e ti sembra avere un infarto in corso! Per fortuna non è così, ma con il tempo il cuore può ipertrofizzarsi, ovvero aumentare le proprie dimensioni, aumentando il rischio di ischemia e scompenso cardiaco.

 

Disturbi comportamentali e di apprendimento, cali di attenzione

Il motivo alla base di questi sintomi non è difficile da immaginare, in quanto uno dei principali “consumatori” di ossigeno è il cervello.

Ecco che torniamo di nuovo al concetto di prima: minore emoglobina = minor trasporto di ossigeno al cervello = difficoltà di quest’ultimo nel fare il suo dovere. Ecco perché l’anemico soffre spesso anche di astenia, depressione e sbalzi d’umore.

 

 

Come posso fare per capire se soffro o no di anemia?

Come ti accennavo, molti dei sintomi che ti ho descritto prima possono essere comuni anche ad altre patologie e condizioni, pertanto, per verificare se soffri o meno di anemia, basta fare un semplice esame del sangue, indagando nello specifico su questi parametri.

  • Emocromo completo: permette di quantificare l’emoglobina, il numero e le dimensione dei globuli rossi e dei reticolociti (precursori dei globuli rossi), numero e tipologia dei globuli bianchi.
  • Ferritina: la scorta di ferro di cui l’organismo dispone.
  • Transferrina: una proteina che trasporta il ferro dall’intestino e dal fegato fino ai tessuti in cui è necessario.
  • Sideremia: la quantità totale di ferro che circola nel sangue.

 

 

Perché sono diventato anemico? Quali sono le cause dell’anemia?

A questo punto, dopo aver visto cos’è e come si riconosce l’anemia, immagino che una delle tante domande che ti frullano in testa sia “ok, adesso che ho capito di essere anemico, vorrei sapere però come diavolo ho fatto a ridurmi così! Da dove viene quest’anemia?”

Vediamo quindi quali possono essere le cause.

 

Ridotto apporto di ferro, acido folico e/o vitamina B12 con la dieta

Il ferro fa parte della struttura chimica dell’emoglobina, che a sua volta è una componente dei globuli rossi.

È chiaro quindi che, se la tua dieta è povera di ferro, l’anemia è una conseguenza inevitabile.

L’acido folico e la vitamina B12 sono due elementi coinvolti nel processo di produzione di emoglobina e globuli rossi, oltre che in innumerevoli altre vie metaboliche.

Una carenza di questi due elementi può essere dovuta a scarso apporto con la dieta oppure ad un aumentato fabbisogno (es. gravidanza, allattamento, crescita), ma qualunque sia la causa il risultato è sempre il medesimo: anemia in primis e talvolta anche disturbi gastroenterici e neurologici.

Tra poco ti mostrerò le principali fonti alimentari di ferro, acido folico e B12.

 

Eccessiva perdita ematica

Quando si perde molto sangue, per esempio con gravi emorragie oppure con cicli mestruali molto abbondanti, perdiamo velocemente anche molta emoglobina e globuli rossi e quindi si sviluppa una carenza generale di ossigeno nel corpo.

L’organismo impiega tempo per rimpiazzare tutto il sangue perso e suoi costituenti, troppo tempo, ed ecco che il “bilancio” può risultare negativo.

 

Talassemia o anemia mediterranea

In questo caso la situazione è un po’ diversa: un’alterazione genetica è responsabile della scarsa quantità di emoglobina in circolo.

Se soffri di talassemia potresti sviluppare un’anemia lieve oppure anche grave, a seconda del tipo di alterazione genetica, talvolta possono essere necessarie trasfusioni.

 

Ridotto assorbimento intestinale e stress metabolico

intestino

Attenzione bene perché qui c’è la chiave del problema. Non sei incinta e hai un ciclo quasi normale, segui una dieta equilibrata e non hai avuto emorragie negli ultimi tempi, eppure continui ad avere segni e sintomi di anemia: perché?

Probabilmente perché assorbi poco ferro a livello intestinale, oppure il tuo corpo non è in grado di utilizzarlo perché si trova in uno stato di stress metabolico cronico.

Facciamo un passo indietro per capire meglio questo concetto.

Su L’Altra Riabilitazione abbiamo parlato spesso di stress, definendolo come un qualsiasi evento o situazione che può interagire negativamente con il nostro organismo: cattiva alimentazione, stile di vita, disagio emotivo, ma anche i problemi meccanici come il mal di schiena o la cervicale.

Se molti di questi elementi negativi sono costantemente presenti nel tuo corpo, il tuo metabolismo può cambiare, nel tentativo di adattarsi alla situazione.

Uno degli adattamenti che l’organismo mette in atto in questi casi è la maggiore produzione degli ormoni stress-correlati (soprattutto il cortisolo).

Questo cambiamento dell’assetto ormonale dovrebbe essere temporaneo, ma in realtà spesso diventa cronico, perché alla fine non risolviamo mai del tutto le fonti di stress.

Ovviamente questa situazione non può che generare conseguenze del tutto indesiderate, e in particolare: alterazioni delle funzioni digestive con possibile malassorbimento del ferro e di altri elementi indispensabili per la sintesi di emoglobina e globuli rossi.

Peraltro, questo “assetto ormonale stress-correlato” porta anche altri sintomi di cui, non a caso, l’anemico spesso soffre:

  • disturbi del sonno
  • mani e piedi sempre freddi
  • irritabilità, sbalzi d’umore, depressione.

Se sei costantemente stressato, il tuo corpo (specie cervello e sistema immune) richiederà molta energia per fronteggiare lo stress e adattarsi alla situazione, rubandola ad altri organi e processi metabolici tra cui l’eritropoiesi (= sintesi di globuli rossi): l’anemia ha la strada spianata.

La buona notizia è che questo tipo di situazione si può risolvere con una strategia opportuna: tra un attimo vedremo quale.

Alcune infezioni intestinali batteriche o parassitarie possono essere causa di un minor assorbimento di ferro, sia perché i microbi utilizzano direttamente una parte del ferro contenuto negli alimenti, sia perché alterano la capacità di assorbimento dell’intestino.

Tra le varie patologie che possono favorire l’anemia cito anche la celiachia, anche se non è un’infezione, ma purtroppo è sempre più comune: anche qui il problema fondamentale è il malassorbimento intestinale.

Concludo questa lunga lista di cause dell’anemia citando gli interventi allo stomaco per i grandi obesi (gastrectomia) che, modificando la funzionalità dell’apparato digerente, influenzano anche l’assorbimento dei nutrienti creando una situazione analoga, anche se molto amplificata, a quella che ho appena descritto.

 

 

Come si cura l’anemia: è sufficiente integrare il ferro?

anemia alimentazione

Curare l’anemia potrebbe sembrare relativamente semplice: basta somministrare un integratore di ferro e aumentare il consumo di alimenti ricchi di questo elemento.

Magari bastasse davvero solo questo, avremmo sicuramente una drastica riduzione del problema nella popolazione media!

In realtà, i trattamenti con integratori e farmaci a base di ferro e altri elementi che ne favoriscono l’assimilazione sono poco tollerati da molti soggetti, a causa dei numerosi effetti collaterali.

Sintomi come nausea, disturbi intestinali e digestivi spingono chi è in terapia con concentrati di ferro ad abbandonare presto il trattamento.

D’altra parte, anche il solo aumento di cibi ricchi in ferro non risolve completamente la situazione: di fronte alla situazione malassorbimento dei nutrienti che ho spiegato prima, possiamo assumere anche delle “bombe a mano” di ferro, ma non vedremo grandi risultati in termini di aumento di emoglobina e globuli rossi.

“Ottimo, quindi che devo fare Annalisa?”

Tralasciamo problemi come ciclo abbondante o gravidanza e tutti i casi di emorragie o patologie particolari che naturalmente sono condizioni eccezionali che vanno affrontate con il medico.

Se sei nella situazione più comune, cioè anemia da malfunzionamento del metabolismo dovuto a stress cronico, non ci sono santi a cui votarsi: devi cambiare qualcosa nel tuo stile di vita.

Da soli non è semplice, ma neanche impossibile: quello che ti serve è mettere in atto tutti gli stratagemmi per ottimizzare la funzionalità metabolica.

Vediamo quali sono i principali.

 

1) Modifica la tua alimentazione

Abbiamo più volte visto come un’alimentazione non corretta possa rappresentare una fonte di stress per l’organismo.

Anche se ti sembra di seguire una dieta equilibrata, magari non è proprio così o lo è solo in parte.

Esempio: puoi mangiare tanti alimenti “salutari” come verdura e frutta, ma se li concentri tutti in un unico pasto alle 2 di notte, il tuo metabolismo andrà comunque incontro a stress.

Ovviamente sto esagerando, ma giusto per rendere l’idea: perché il metabolismo funzioni bene hai bisogno di alimenti di qualità, ma anche di orari che rispettino la fisiologia del tuo organismo.

La soluzione migliore è ovviamente un piano personalizzato fatto da una persona competente, ma per avere comunque un aiuto iniziale “fai da te” utilizza questi due strumenti: il test sull’alimentazione e l’articolo alimentazione circadiana e anti infiammatoria.

Il primo ti aiuterà a capire se la tua alimentazione è problematica, mentre il secondo è un piano alimentare che, per quanto generico possa essere, ti aiuterà a migliorare la funzionalità metabolica.

Seguilo per non meno di 10 giorni a fila, senza interromperlo con aperitivi o cene varie! In questo schema alimentare generico dovrai inserire comunque alimenti ricchi in ferro: trovi un elenco alla fine di questo articolo.

 

2) Modifica i tuoi orari

Non sai quante persone abbiano migliorato la loro digestione solo cambiando l’orario dei pasti ed eventualmente degli allenamenti.

Per quanto possiamo essere inclini a vivere di notte, siamo animali diurni: più ci allontaniamo da questa condizione, peggio stiamo.

Qualcuno è costretto, suo malgrado (turni di notte), a farlo ugualmente: è ampiamente dimostrata una maggiore incidenza di patologie in queste persone.

Se vuoi migliorare la tua funzionalità metabolica, segui questi orari:

  • svegliati tra le 5:00 e le 7:30 del mattino
  • fai una buona colazione entro le 8:30 e comunque entro 30 minuti circa dal risveglio
  • fai un paio di spuntini: uno a metà mattina attorno alle 10:00 – 10:30 e una merenda pomeridiana attorno alle 15:30 – 16:30
  • pranza tra le 12 e le 13:30
  • cena entro le 20:30
  • dai la buonanotte a tutti entro la mezzanotte

Ovviamente se fai il turno di notte, rispettare questi orari non è semplice, ma ti dico questo: molte ricerche hanno dimostrato che anche chi lavora di notte sta meglio se segue gli orari dei pasti tradizionali, ovvero quelli che ti ho riportato sopra.

Quindi, se arrivi a casa alle 6:30 del mattino e non vedi l’ora di andare a letto, fai comunque colazione prima. Vero, il sonno perderà un po’ di qualità, ma tanto quello di giorno è comunque un sonno poco qualitativo (te ne sarai accorto no?).

 

3) Migliora la funzionalità del tuo intestino

Se stai seguendo un’alimentazione circadiana e hai modificato i tuoi orari, quasi sicuramente hai notato miglioramenti nella digestione, pertanto il tuo corpo dovrebbe iniziare ad assorbire meglio il ferro.

Se ancora questo non succede, ovvero gli esami ematici non mostrano segni di miglioramento, puoi agevolare la funzionalità intestinale con alcune semplici strategie:

  • bevi almeno 2 litri d’acqua al giorno
  • fai attività fisica regolare
  • assumi per almeno 20 giorni un integratore di fermenti lattici per riequlibrare la flora microbica intestinale
  • elimina alcolici, snack dolci e salati di vario genere, anche se li assumi saltuariamente
  • segui un corso di yoga, fai esercizi di respirazione o utilizza altre tecniche per favorire il rilassamento mentale

Ovviamente quelle che ti ho mostrato sopra sono solo alcune delle tecniche che puoi adottare per migliorare il funzionamento del tuo intestino, ogni singolo caso poi prevede strategie personalizzate, in base anche alle cause di malassorbimento.

Non voglio neanche citare la “riduzione dello stress emotivo” come si legge in tantissimi articoli “da parrucchiere”: argomento “trito e ritrito” ormai ai limiti del banale.

Riduzione dello stress emotivo” è un elemento immancabile in ogni elenco puntato di consigli, tipo:

  • Mangia una banana a colazione
  • Vai a correre appena sveglio (“ma io inizio a lavorare alle 5:00!”)
  • Riduci lo stress emotivo (fosse semplice!)
  • Non andare a letto troppo tardi.

Lo stress emotivo è un argomento molto serio, anzi il principale degli argomenti: il sistema nervoso è il nostro apparato più importante, è lui che decide come dobbiamo stare e che sintomi dobbiamo avvertire.

Va da sé che situazioni come tensioni famigliari, insoddisfazione, ansia, depressione, ecc. abbiano un peso ENORME sulla nostra salute.

Ma non si può certo banalizzarle ed assimilarle al “mangiare una banana a colazione”.

Quindi si, l’aspetto emotivo ha un suo peso ed è giusto fare tutto il possibile per risolverlo, il come non è però oggetto di questo articolo.

 

 

Come affronto il problema anemia con i miei pazienti

La grande differenza tra il “fai da te” e l’approccio professionale è che, nel secondo caso, posso utilizzare l’esperienza e le strumentazioni per capire quali siano gli aspetti più critici della salute di una persona.

Ma vediamo nel dettaglio come tratto il problema anemia nelle nostre sedi di L’Altra Riabilitazione:

1. Anamnesi del paziente e verifica delle analisi del sangue. Gli esami del sangue specifici (vedi elenco sopra) e la storia clinica di una persona mi aiutano a comprendere: tipo di anemia in essere, da quanto tempo il paziente soffre di questo disturbo e se sono o meno presenti altri sintomi caratteristici, come quelli che ho descritto prima.

2. Analisi del metabolismo e del sistema nervoso. Uno strumento molto utile per verificare la presenza di stress metabolico (e quindi di un potenziale malassorbimento di nutrienti, vedi sopra) è la BIA ACC: un’analisi del metabolismo, rapida e per nulla invasiva, mi permette di fare un quadro approfondito della situazione metabolica e della composizione corporea della persona, valutando anche i principali segni dello stress cronico sull’organismo.

Un altro strumento che mi permette di comprendere meglio chi ho davanti è l’analisi PPG del sistema nervoso autonomo: un test da 5 minuti che mi aiuta a valutare l’impatto dello stress emotivo sull’organismo e ad orientare ancora più nel dettaglio l’approccio terapeutico.

3. Dieta personalizzata con alimenti ricchi in ferro. Dopo aver valutato adeguatamente lo stato metabolico del paziente, elaboro un piano alimentare personalizzato, rivolto non solo ad aumentare i cibi ricchi in ferro e a massimizzarne l’assorbimento a livello intestinale, ma anche all’eventuale trattamento di tutte le potenziali cause dell’anemia (colon irritabile, intolleranze alimentari, celiachia, ecc.).

4. Integratori di ferro. In genere ricorro agli integratori di ferro proprio come “ultima spiaggia” se, dopo un adeguato periodo di dieta personalizzata, la situazione migliora poco o troppo lentamente e solo di fronte ad importanti carenze. Come accennavo, purtroppo gli effetti collaterali di questi integratori sono notevoli e molto frequenti e, nella maggior parte dei casi, non garantiscono i risultati sperati.

Se credi di aver bisogno di un approccio come questo per la tua situazione, sono a tua disposizione. Trovi il mio contatto email e telefonico alla pagina contatti.

 

 

Dieta ricca in ferro

Ti avevo promesso una lista degli alimenti più ricchi in ferro e degli elementi coinvolti nella sintesi di emoglobina e globuli rossi (acido folico, B12, ecc.).

Prima però, vorrei citare brevemente come varia la biodisponibilità del ferro a seconda della sua forma chimica e del tipo di alimento in cui è contenuto:

Ferro EME: contenuto nelle emeproteine (emoglobina e mioglobina), lo troviamo solo nei prodotti di origine animale, in particolare in carne e pesce. Ecco le fonti principali: carne rossa magra, cavallo, carne bianca (specie il vitello), fegato, pesce bianco, molluschi e crostacei, uova.
Ferro NON EME: contenuto soprattutto negli alimenti di origine vegetale, è meno assimilabile rispetto a quello EME; ecco perché è così diffusa la falsa credenza che i vegetariani siano tutti anemici! Le fonti principali in questo caso sono: legumi, semi di lino, di chia e di zucca, quinoa, carciofi, fiocchi di avena, albicocche secche.

 

Per essere correttamente assimilato e utilizzato all’interno dell’organismo, il ferro ha bisogno della presenza simultanea di altri elementi: vitamina C, vitamina B6, vitamina B12, rame, cisteina e acido folico.

Quali sono quindi le principali fonti degli “alleati del ferro”?

Eccole:

  • Vitamina C: agrumi, kiwi, fragole, peperoni, peperoncino, timo, prezzemolo, cavolfiori, broccoli.
  • Vitamina B6: lievito di birra, cereali integrali, frutta secca oleosa (noci, mandorle, pinoli), legumi, tuorlo d’uovo, ortaggi in genere.
  • Acido folico: ortaggi a foglia verde, crucifere, agrumi, cereali integrali.
  • Vitamina B12: tutti gli alimenti di origine animale, in particolare carne e pesce, sono ricchi di questa vitamina. Nella dieta vegana le principali fonti sono: cereali integrali e latte di soia fortificati (ovvero addizionati di B12), alghe, miso, tempeh. Le fonti vegetali di questa vitamina sono piuttosto limitate, ecco perché ai vegani si consiglia spesso di assumere integratori di B12, specie nei casi di anemia accertata.
  • Rame e cisteina: cereali integrali, frutta secca e alimenti di origine animale in genere.

 

Ti ricordo che alcuni fattori, come l’acido fitico (vegetali verdi) e i tannini (te, vino, cacao e cioccolato), abbondanti nel regno vegetale, ostacolano l’assorbimento di ferro nell’intestino.

Ecco perché, ad esempio, non possiamo considerare gli spinaci come un’ottima fonte di ferro: l’alto contenuto di acido fitico di cui dispongono costituisce una vera e propria barriera per l’assorbimento intestinale.

Attenzione quindi se sei vegetariano o vegano: diversifica il più possibile le fonti alimentari di ferro!

In conclusione, come si può notare, trattare adeguatamente un’anemia, qualunque sia l’origine o la causa, è tutt’altro che semplice.

L’approccio terapeutico che abbiamo costruito è  frutto di anni di esperienza di lavoro con soggetti anemici più o meno gravi, ed è altamente personalizzato, nel rispetto delle condizioni fisiologiche e patologiche del paziente.

Se vuoi saperne di più, o espormi il tuo caso, non dovrai fare altro che scrivermi dalla pagina contatti.

 

Se ti interessa l’argomento metabolismo, puoi approfondire l’argomento sovrappeso e forma del corpo:

riaccendi_metabolismo

Marcello Chiapponi

Marcello Chiapponi

Fisioterapista, trainer e responsabile del sito

52 risposte

  1. Buonasera,soffro di anemia sideropenica,causata da utero fibromatoso ed endometriosi,emoglobina a 9 e ferro 19, mi hanno consigliato di fare l’istrectomia parziale ma io non voglio operarsi.Cosa posso fare?Aiutatemi perché sono molto spaventata!

    1. Buonasera Sig.ra Daniela,
      le avevo risposto via mail, ma le riporto anche qui la mia opinione in merito a quanto mi aveva scritto.

      Purtroppo in questi casi la prima cosa da fare è arrestare o limitare il più possibile le eventuali emorragie che si verificano ogni mesi per noi donne, ecco perché le hanno suggerito l’isterectomia parziale. La dieta può aiutarla a recuperare sideremia, ferritina e ad avere un emocromo ottimale ma le emorragie periodiche che si verificano ogni mese con il ciclo rovinerebbero tutto,. Consideri inoltre che per recuperare una condizione così drastica serve tempo, almeno 2-3 mesi di dieta fatti bene, ma se ogni mese il ciclo è molto abbondante continueremmo a fare un passo avanti e 2 indietro.

      Questo ovviamente è quanto posso dirle in base ai pochi dati che mi ha esposto.

      Saluti

  2. Buonasera dott.caravaggi sono molto preoccupata per mio marito ha l’emoglobina a 10,4 sideremia 31 transferrina a 400,0eferritina a 12,0 ha già fatto una trasfusione di sangue perché questi valori erano piu bassi vorrei sapere se deve fare una dieta specifica con alimentiricchi di ferro e prendendo gli integratori i valori ritorneranno nella normalità?ho andrà incontro ad una anemia cronica?Pre metto che mio marito ha sempre mangiato pochi ssima carene ha 53anni .Grazie attendo una risposta.

    1. Buonasera Sig.ra Carmela,
      per dare una risposta alla sua domanda bisognerebbe conoscere meglio le cause dell’anemia di suo marito. In alcune situazioni infatti, l’anemia è frutto anche di disturbi digestivi o intestinali che non permettono un corretto assorbimento del ferro nell’intestino, in questi casi va da se che utilizzare integratori o riempirsi di cibi ricchi in ferro non porterebbe comunque a grandi benefici. Immagino che prima di arrivare a delle trasfusioni di sangue suo marito sia stato sottoposto a varie indagini e analisi, appunto per valutare di che genere di anemia si tratti (Sideropenica? Da malassorbimento? Dovuta a mutazioni genetiche, come nel caso dell’anemia mediterranea? ecc.), oltre che all’assunzione di diversi integratori. Assumere carne non è indispensabile in questi casi, altrimenti tutti i vegetariani sarebbero anemici, esistono infatti diversi alimenti, anche di origine vegetale, che garantiscono un adeguato apporto di ferro. Il consiglio dunque che posso darle, qualora non lo abbia già fatto, è quello di andare a fondo nell’individuare la causa dell’anemia e di depurare il più possibile l’apparato gastroenterico per garantire un migliore assorbimento di ferro. A tale proposito consiglio di limitare glutine, latticini, alcolici, bevande zuccherine, snack e dolciumi vari, insaccati e prodotti ricchi di additivi e conservanti.

      Saluti

  3. Buonasera dottoressa le sarei molto grata se potesse darmi un suo parere…sono una ragazza di 23 anni e penso di essere depressa perché vengo da un periodo di forte stress lavorativo e in più sono molto sola…soffro di disturbi d’ansia generalizzata e attacchi di panico, problemi di digestione, ernia iatale e colon irritabile…il tutto credo sia dovuto alla mia ansia con la quale convivo praticamente da sempre…solo che leggendo questo articolo mi sono appena resa conto che potrebbe essere tutt’altro il problema!! ho l’anemia mediterranea e questa depressione è iniziata proprio il giorno del mio ultimo ciclo!! Dice che potrebbe essere una cosa dovuta al ferro?? Oggi mi è tornato e sono terrorizzata! La prego mi risponda, grazie in anticipo.

    1. Buongiorno Alessandra,
      non credo che la sua depressione sia dovuta alla carenza di ferro, ma piuttosto ad una condizione di vita che sta logorando il suo organismo creandole uno stress eccessivo. La carenza di ferro, oltre che all’anemia mediterranea (causata da un’alterazione genetica), può essere dovuta anche ad un malassorbimento intestinale, a sua volta legato ai cambiamenti che lo stress cronico ha apportato nel suo organismo. L’ideale sarebbe imparare a gestire meglio le reazioni del proprio corpo allo stress, ovvero utilizzare tecniche per gestire l’ansia e gli attacchi di panico, oltre ovviamente a seguire un’alimentazione adeguata che le permetta di controllare l’intestino e l’ernia iatale. Sul nostro sito troverà diversi articoli che parlano di questo. Saluti

  4. Buona sera,mi chiamo Simona e ormai da 5 anni soffro di anemia sideropenica senza riuscire a capirne la causa. Ho fatto trasfusioni e cicli di flebo di ferro oltre alla assunzione di ferro per bocca ,senza ottenere risultati duraturi visto che dopo qualche mese mi ritrovo nuovamente con i valori bassi. Per capire le cause mi hanno fatto gastroscopia, colonscopia,sangue occulto che non hanno evidenziato perdite o altre patologie. Anche gli esami della celiachia sono negativi. Dottoressa,mi può consigliare lei perché io non so più cosa pensare,sono sempre stanca,confusa e di malumore

    1. Buongiorno Sig.ra Simona,
      Innanzi tutto ha fatto benissimo a fare tutto i controlli del caso per escludere eventuali patologie che potrebbero appunto essere causa di carenza di ferro. Come avrà però letto nell’articolo, una delle cause di anemia è il malassorbimento di ferro dovuto a profondi cambiamenti che lo stress cronico è in grado di causare nel nostro corpo e a livello metabolico. In condizioni di forti stati di stress prolungati nel tempo infatti, si verificano una serie di condizioni che portano a scarso assorbimento di questo elemento nell’intestino, con conseguente comparsa di anemia. Tanto per cominciare è fondamentale depurare l’intestino stesso e garantirne un buon funzionamento mediante una dieta corretta e attività fisica. A proposito di dieta corretta, in tale caso è consigliabile evitare latticini e glutine, abbondare con frutta e verdura (meglio cruda); bisognerebbe poi verificare le condizioni del suo intestino, ovvero se soffre di stitichezza o frequente dissenteria o coliti, se ha allergie o intolleranze alimentari, ecc. Nell’articolo comunque trova ulteriori indicazioni relative alla dieta opportuna da seguire in questi casi. La chiave di tutto potrebbe però essere una forte alterazione del ratto digerente causata da stress cronico. Saluti

  5. Buongiorno,
    sono una ragazza alla quale hanno riscontrato una mancanza di ferro… :
    emocromo : mcv 78.90 (basso), mch 25.60 (basso), inoltre eosinofili 0.08 quindi bassi, ferritina 5.6 (su un minimo di 10) e quindi notevolmente BASSA!
    Fra le altre cose, il mio ginecologo, mi ha prescritto Niferex per il ferro (e poi altre varie cose come vitamina D ecc), ma solo per un mese…. quindi vorrei, successivamente integrare una buona dieta a base di ferro.
    Dopo i prossimi esami vedremo se con gli integratori sarò migliorata oppure no, già ero restia a prenderli ma avendo valori così bassi mi hanno detto che dovevo per forza!
    Potrei invece MIGLIORARE ANCHE SENZA INTEGRATORI DI OGNI TIPO E SORTA?
    Grazie molte in anticipo
    io ci credo, ma in questo periodo sono veramente debole e stanca senza far nulla, eppure penso di avere una dieta abbastanza bilanciata

    1. Buonasera Andreana,
      beh, come si può intuire dalla parola, per “integratore” si intende qualcosa che integra una dieta già di base equilibrata, cosa non sempre così semplice da gestire. L’alimentazione infatti deve essere costruita in base a tanti fattori che vanno dallo stile di vita, all’eventuale attività fisica, alle esigenze fisiologiche dell’organismo e ad eventuali sintomatologie che si avvertono in determinati periodi. Come avrà letto poi nell’articolo, per comprendere bene come procedere in questi casi è fondamentale individuare le cause dell’anemia, la quale potrebbe essere dovuta a diversi fattori come ad esempio un intestino che non lavora bene e quindi non assorbe correttamente i nutrienti, alterazioni metaboliche dovute a stress o a patologie, ciclo mestruale molto abbondante, cause genetiche, ecc. Purtroppo in questa sede risulta impossibile dare consigli più approfonditi, ma credo che già nell’articolo pubblicato possano esserci indicazioni interessanti che potrebbero aiutarla a gestire meglio il suo problema. Saluti.

      1. La ringrazio molto per la sua risposta, le altre mie domande le ho poste prima e poi ho letto la sua gentile risposta… vorrei solo sapere se iniziare già una dieta con molto ferro oppure terminare il mese di integratori per non sovraccaricarmi.
        Per capire la causa della mia anemia che esami devo fare?
        se non ho letto male voi avete uno studio dove visitate i vostri pazienti, sarei molto interessata a prendere un appuntamento per avere le idee più chiare, se desidera posso lasciarle la mia e-mail…
        mi scuso se faccio domande ripetitive o altro ma col lavoro ho veramente i minuti contati.
        Grazie ancora

        1. Buongiorno Andreana, le ho mandato una mail con tutti i dettagli.

          Mi faccia sapere se ha ricevuto il tutto, saluti.

    2. oltretutto mi ha cambiato integratore perchè avevo forti dolori allo stomaco e fitte alla schiena, quindi ora prendo TradyFer, ma solo per un mese…poi vorrei riuscire a integrare con una buona dieta….è possibile??
      posso iniziare ora o rischio di sovraccaricarmi di ferro ? mi conviene TERMINARE GLI INTEGRATORI DI FERRO E POI INIZIARE UNA DIETA A BASE DI FERRO ?
      GRAZIE

  6. Buongiorno, ho un ciclo abbondante e l’anno scorso avevo hg a 6 e sideremia 21, dopo cura di un anno con integratori, hg 9,9 e sideremia 21…Mi continua a girare la testa e ad avere i sintomi tipici dell’anemia.Motivo? Grazie….Cordiali saluti….

    1. Buongiorno,
      beh conoscere le cause della sua anemia solo da queste poche righe direi che è piuttosto difficile. Come avrà di certo letto nell’articolo, l0integrazione a base di ferro dovrebbe essere “l’ultima spiaggia” da seguire, la prima cosa da fare è comprendere le cause della sua anemia e agire in base ad esse. Nell’articolo vengono elencati diversi potenziali fattori che possono causare l’anemia. Saluti

  7. BUONASERA,
    SONO ANNA HO 38 ANNI E DAL 1997 CHE HO SCOPERTO DI NON ASSORBIRE IL FERRO A CAUSA DI UNA ATRESIA DUODENALE ALLA NASCITA.
    NON I HANNO MAI PARLATO PERò DELLA POSSIBILITà DI RIEDUCARE IL METABOLISMO.
    INFATTI DOPO LA GRAVIDANZA DI 7 ANNI FA IL FERRO MI SI ABBASSA MOLTO PIù SPESSO E DEVO RICORRERE ALLE INFUSIONI DI FERRO ENDOVENOSE.
    POSSO CERCARE DI DARE UNA MANO AL METABOLISMO CON INTEGRATORI/SPORT E FERMENTI LATTICI?
    MI è SEMPRE STATO DETTO DI NON POTER PRENDERE NULLA PER BOCCA PER MANCATO ASSROBIMENTO.
    VALORI: EMOGLOBINA 10 FERRO 2
    DOPO TERAPIA FLEBO (10 INFUSIONI): EMOGL. 11 FERRO 4

    1. Buongiorno, come avrà letto nell’articolo, il ricorso all’integrazione rappresenta l’ultima spiaggia a cui ricorrere, la prima cosa da fare è gestire al meglio l’assorbimento intestinale e per farlo serve gestire al meglio la propria alimentazione, non solo rimpinzandosi di alimenti ricchi in ferro ma anche e soprattutto ripristinando la flora microbica intestinale e migliorando la funzionalità di questo organo, che nel suo caso presenta già delle problematiche importanti. A breve pubblicherò un articolo con consigli specifici su come ripristinale il microbiota intestinale, potenziando le difese immunitarie e migliorando numerosi sintomi tra cui le difficoltà di assorbimento di alcuni nutrienti. Continui a seguirci.

      Saluti

    2. Buonasera Anna,
      dicerto il suo caso non è semplice, ma di certo sono d’accordo con ciò che hanno detto riguardo all’assunzione di integratori: causa malassorbimento intestinale può prendere anche “le bombe a mano” ma il ferro non aumenterebbe granché. Sicuramente migliorare l’assorbimento intestinale in generale dei vari nutrienti, ferro compreso, può rappresentare una soluzione importante. Bisognerebbe comunque indagare più a fondo sul suo stile di vita e sulla sua condizione metabolica attuale per darle più indicazioni. Saluti

  8. Buongiorno Dottoressa, articolo molto bello. Pratico triathlon e quindi mi alleno tutti i giorni. Mangio pochissima carne, in realtà prosciutto crudo una/due volta la settimana, due albumi/settimana, pesce poco, per lo più tonno. Pane e pasta sono integrali, cereali, legumi e verdure, tofu 2v/sett, frutta secca ogni giorno, latti vegetali fortificati con calcio tutti i giorni 200 ml.. Recenti analisi del sangue evidenziano eritrociti 3.950.000, emoglobina 12,5, gran.eosinofili 7, sideremia nella norma (97), una modesta carenza di vitamina D (24,9), il commento “Lieve ipocromia, anisopoichilocitosi. Assumo integratori: quotidianamente magnesio supremo, da 200 a 400mg, e circa una volta alla settimana BCAA con vit.b6/b1/c e proteine vegetali da semi crudi (riso integrale, chia, amaranto, pisello). Integro a volte con b12 ma sono purtoppo discontante. Sa darmi qualche indicazione sulle analisi (di cui ho riportato i valori segnalati come non attinenti a quelli di riferimento)? Come approfondire? La ringrazio per l’attenzione e per qualsiasi informazione potrà darmi. Cordiali saluti.

    1. Grazie Barbara! Il Triathlon è un’attività estremamente particolare da gestire a livello alimentare, proprio per la complessità e intensità degli allenamenti, come ci si allena e quando, se si fa a livello professionale o se la persona ha anche un lavoro oltre agli allenamenti, cosa che va considerata per poter dare indicazioni più dettagliate sul tipo di alimentazione da seguire. In base alle analisi che mi ha segnalato sembra che ci sia una lieve anemia dovuta ad una lieve carenza di globuli rossi, più precisamente di ossigeno nel sangue. Mi ha descritto a grandi linee come mangia, ma senza sapere come sono strutturate le sue giornate in termini di lavoro e allenamenti e senza conoscere nulla del suo stile di vita, men che meno della sua condizione metabolica, è molto difficile poterle dare consigli alimentari. Anche gli integratori che mi ha segnalato mi fanno riflettere: sono davvero necessari? Quando vengono assunti? Come dice la parola, per “integratore” si intende una sostanza che va ad integrare un’alimentazione di base, che in genere dovrebbe già essere sufficientemente molto curata in chi come lei fa triathlon. Ad ogni modo, occorrerebbe verificare la sua condizione metabolica e valutare più nel dettaglio se l’alimentazione che sta seguendo può davvero essere adeguata alla sua attuale condizione. La sua non sembra una condizione di anemia particolarmente grave, ma di certo non va trascurata. Provi a seguire i consigli che vede nell’articolo e anche a rivolgersi ad un bravo nutrizionista della sua zona, seguo diversi triatleti e dalla mia esperienza vedo che l’alimentazione in questi casi, se non è correttamente gestita, può davvero causare più danno che guadagno. Buona serata.

  9. Salve…sono un uomo di 65 anni,in cura con antidiabetici ed antidepressivi da molti anni. Da circa 1 anni e mezzo ho iniziato a soffrire di anemia sideropenica.ho eseguito gastroscopia con risultato negativo. Ho eseguito colonscopia con il seguente esito:diverticolosi del sigma ed emorroidi di secondo grado.da circa 1 anno sto facendo una cura a base di integratori di ferro con risultati poco soddisfacenti. Poi da q mese e mezzo sto assumendo il ferrograd abbinato alla colina e i valori dell’emocromo sono un po’ aumentati rispetto a prima: globuli rossi 4.23 emoglobina 10.30 (prima 9.90) ematocrito 35.30 sideremia 176 (prima 80) ferritina 5.3 (prima 4.6). Le mie condizioni a questo punto sono sempre caratterizzate da una debolezza acuta e sonnolenza…mi dia un consiglio la prego.

    1. Buongiorno Sig. Vincenzo,
      i suoi problemi intestinali purtroppo riducono moltissimo l’assorbimento di ferro, il Ferrograd può aiutarla temporaneamente a migliorare emocromo, sideremia e ferritina, ma è uno degli integratori più irritanti a livello intestinale, cosa che nel suo caso direi che non è per nulla il massimo. L’ideale in questo caso è sfiammare bene l’intestino con una dieta mirata, oltre ad escludere gli alimenti che possono irritate i diverticoli e la mucosa enterica in generale (cibi ricchi di filamenti, cibi con semi e bucce, ecc.). A breve pubblicherò un articolo al riguardo, continui a seguirci per avere ulteriori info. Saluti.

  10. Buongiorno Gentilissima Dottoressa Caravaggio,
    Sono molto d’accordo con tutto quanto dice su dieta e stile di vita, che ormai sappiamo essere l’unico elisir di lunga e sana vita A proposito dell’integrazione di Ferro in caso di Anemia importante, di quelle che bisogna affrontare con urgenza e non si può aspettare di ristabilire i normali equilibri con dieta e stile di vita, che bisognerà in ogni caso intraprendere, mi sono documentato su un Integratore a base di FERRO LIPOSOMIALE ( brevetto LIPOFER ) che avrebbe eliminato completamente i disturbi gastrici ed intestinali , e garantirebbe il ripristino dei giusti quantitativi di Ferro, Emoglobina ecc. ecc., in breve tempo, quasi a sostituire la terapia endovenosa. S qualcosa in più in proposito?
    Grazie e cordialità
    Mauro P.

    1. Buongiorno Sig. Mauro,
      sicuramente il ferro liposomiale rappresenta una bella rivoluzione nel mondo dell’integrazione, poiché, come giustamente ha riportato, questo permette una forte riduzione dei classici effetti collaterali degli integratori, oltre a favorire un rapido recupero di emocromo, ferritina e sideremia. I liposomi infatti sono vescicole che hanno una struttura del tutto simile a quella delle membrane cellulari, quindi non causano irritazioni alla mucosa gastroenterica e arrivano a destinazione rapidamente rilasciando il ferro (ed eventualmente folati e vitamine del gruppo B) contenuto. Diciamo che questo tipo di integrazione è consigliata a coloro che hanno necessità di seguire cronicamente una terapia di reintegro del ferro, per esempio chi soffre di insufficienza renale cronica, unitamente all’assunzione di altre sostanze come ad esempio l’eritropoietina, in caso di deficit di produzione renale. Purtroppo però ad oggi non esistono ancora sufficienti studi che testimonino un’efficacia paragonabile a quella della terapia endovenosa, la quale pertanto in caso di patologie gravi, resta ancora la strada più seguita. Ci sono diversi studi che cercano di paragonare le due terapia ma vanno ripetuti su ampia scala per poter avere conferme a livello scientifico. Inoltre, come avrà di certo letto nell’articolo, la cosa fondamentale è sempre ricercare la causa principale dell’anemia: si tratta di malassorbimento? Di malnutrizione? Di malattie croniche che portano ad anemia cronica? In base alla cause si agisce di conseguenza. Saluti

  11. Salvetti chiamo Anna e da due anni che soffro di ferro basso la ferratina a due emoglobina.A 10.7 sidiremia a 37 tutti valori della ferro basso ho.preso il siderale forte mi è alzato un e dopo i di ciò sono sempre di.punto a capo 10. Anni fatto mi sono operata di fibromi ora dopo dieci ann8 sono riapparsi nn vorrei che il problema fosse dovuto a questi fibromi grazie

    1. Buongiorno,
      il problema potrebbe essere legato ai fibromi solo nel caso in cui le causassero emorragie molto forti in occasione del ciclo, questo dovrebbe valutarlo e segnalarlo al ginecologo, poiché in caso di necessità si potrebbero essere asportati. Qualora invece questa causa venisse esclusa, come avrà letto nell’articolo, ve ne sono molte altre che potrebbero causare anemia nel suo caso.

      Saluti

  12. Egregia Dottoressa Caravaggi, volevo chiederLe gentilmente un suo parere in riguardo alla mia situazione, attualmente sono negli States per svolgere attività di ricerca, purtroppo soffro di emorroidi e per circa 2 mesi, ogniqualvolta necessitavo di andare in bagno, perdevo una quantità cospicua di sangue, ora grazie all’aiuto di antiemorragici la situazione si è un pò risanata, il problema è che da un paio di settimane mi sono accorto di avere labbra screpolate e di colore bordeaux e blue elettrico ai bordi, mani fredde, unghia delle dita di un colore violastro, la corona del glande di colore blue elettrico, stanchezza e fiatone. Da quando mi sono accorto di questa cosa ho iniziato ad assumere integratori a base di ferro e vitamina C (esempio: Centrum Adults con l’ausilio di 5-HTP perchè sono soggetto ansioso e tendente alla depressione) inoltre da un mese sto facendo colazione con cereali e frutta, per pranzo generalmente mangio pasta e carne o sushi e pesce, nel pomeriggio mangio uno yogurt e per cena carne rossa con pane di grano. Le dico che mi piace bere birra e whisky (non tutti i giorni ma una buona parte della settimana) e fumo una quindicina di sigarette al giorno, inoltre sono intollerante al lattosio. Ora Lei cosa mi consiglierebbe tenendo conto che purtroppo non posso fare esami ematici per almeno un mese (tornerò in Italia il primo settembre)?

    La ringrazio anticipatamente della Sua gentilezza.
    Mi perdoni del fastidio arrecatoLe.
    Distinti saluti.

    1. Buonasera Giuseppe,
      purtroppo per poterle dare consigli mirati servono molti altri dati, in primis quelli ematici. Occorre infatti verificare prima di tutto se si tratta veramente di anemia (solo quello o anche altro) e soprattutto di che tipo, dopo di che occorre indagare sull’origine e le cause stesse dell’anemia che, come avrà avuto modo di leggere nell’articolo, possono essere davvero numerose. Purtroppo integrare ferro e assumere cibi ricchi di ferro potrebbe non essere per nulla sufficiente, ergo il mio consiglio è quello di provvedere a fare esami quanto prima e di approfondire in seguito la questione. Saluti

  13. Buonasera Dottoressa volevo un suo parere
    Eritrociti 4.14 emoglobina 10,8 ematocrito 33,3 mcv 80.6 mcv 26,1 rdw 18,6 in più leucociti nelle urine 250 !!mai successo colesterolo 216 assumo una bustina di ferroguna al giorno
    Soffro inoltre di cicli con emorragie abbondanti per la presenza di fibromi ( a breve isterscopia )
    Devo dire che a volte sono veramente stanca e apatica
    Cosa mi consiglia? Ho 51 anni
    Ringrazio e saluto cordialmente
    Annalisa

    ,

    H

    1. Buongiorno,
      come avrà letto nell’articolo, il primo passo è quello di valutare le cause della sua anemia. Con ogni probabilità il problema è legato ai suoi fibromi, quindi attenderei l’isteroscopia per vedere come si evolve poi la situazione. Nel frattempo segua i consigli indicati nell’articolo fino al momento dell’intervento.

      Saluti

  14. Soffro di anemia sideropenica per abbondanza dei flussi mestruali (dovuta a fibromi).
    L’ho scoperto in seguito agli esami del sangue a causa di extrasistole continue, in pronto soccorso hanno fatto svariati esami stabilendo che la causa non era il cuore ma molto probabilmente l’anemia, dovuta ai fibromi perchè con l’età (47 anni) sono aumentati.
    Non sono una mangiona, sono magra, ma cambiando alimentazione la cosa è migliorata (nel giro di mesi..) e le extrasistole sono passate.
    Ero arrivata a 9 di emoglobina ad ottobre scorso con le analisi del pronto soccorso, dagli ultimi esami fatti a maggio era 10,4 (esame fatto appena prima del ciclo).
    Ora, al ritorno delle vacanze in montagna, sento ritornare qualche extrasistole – è possibile che la montagna incida negativamente?
    Sarà meglio che utilizzi un integratore per accelerare i tempi della ripresa o continuo così?

    1. Buongiorno, è difficile darle consigli con così pochi elementi in mano. Non conosco il tipo di alimentazione che ha seguito per migliorare la sua anemia, del resto non basta assumere semplicemente più alimenti ricchi in ferro per sistemare la cosa. Le extrasistole possono avere diverse cause, occorre verificarne il numero, intensità e bisogna considerare anche che possono essere legate ad ansia e stress emotivo. Si ricordi che per “integratore” si intende una sostanza che va ad integrare una dieta di base già ben formulata, ergo: 1) difficile sapere se può averne bisogno senza conoscere la sua dieta di base. 2) difficile sapere se ne ha bisogno e di quale tipologia senza avere info più precise al riguardo. Se l’alimentazione che ha seguito finora le ha dato miglioramenti, prosegua in questo modo e veda l’evolversi della situazione: se le extrasistole non dovessero scomparire può sempre ricorrere ad un consulto medico, prima ancora di prendere integratori a caso senza sapere se servono veramente o meno.

      Saluti

      1. Grazie. Io mi nutro cercando di privilegiare alimenti ricchi di ferro e vitamina c, carne, pesce, frutta secca, spremute… Al momento non va male ma ogni mese mi sembra di ricominciare da capo.
        GrAzie per l’attenzione.

  15. Gent.ma Dott. Annalisa Caravaggi,
    nel luglio appena trascorso ho subito un intervento di tre bypass coronarici e il 24/7 (data delle dimissioni dalla cardiochirurgia) avevo una emoglobina pari a 10.3 e i globuli rossi a 3.16. Questo dopo due trasfusioni di sangue.
    Una settimana fa, dopo una terapia per innalzare i valori del ferro, che ad agosto risultavano: s-ferro = 21; s-ferritina = 546, mi trovo ancora oggi una emoglobina a 11.6.
    Il problema è stato ed è quello della forte stitichezza, mai patita sin’ora, creatami dalla terapia: Ferritin sostituito poi dal Cardiosideral e mai sopita, neppure usando i vari mezzi a disposizione: farmaceutici o altri e curando molto la mia alimentazione.
    Sono quindi a chiederLe un consiglio su come gestire questa mia situazione.
    La ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti

    1. Buongiorno Sig. Tino,
      la sua è sicuramente una situazione clinica molto complessa, dare consigli online senza conoscere da vicino la sua situazione sarebbe difficile quanto vincere al superenalotto, a meno di non dispensare consigli banali e inutili di cui non ha bisogno. Mi servirebbero molti più dettagli sui sintomi, sullo stile di vita, sulla cronistoria della sua anemia, oltre ad un’accurata indagine sul tipo di metabolismo e sul funzionamento del suo sistema nervoso per poter essere più precisa. Tenga presente che purtroppo tutte le terapie farmacologiche che vengono fatte per aumentare i livelli di ferro nell’organismo hanno effetti collaterali a livello intestinale. Un’alimentazione molto curata è sicuramente la base per gestire meglio la situazione, ma per ogni soggetto ci sono strategie alimentari differenti a seconda delle problematiche e dello stato metabolico del paziente.

      Saluti

  16. Buonasera,
    Sono una ragazza di 24 anni e all’incirca un anno fa nel mese di maggio, a causa di stanchezza cronica, mancanza d’aria e abbassamenti continui di pressione , in seguito a delle analisi del sangue avevo scoperto di essere anemica con la ferritina a 7 e il ferro a 46. Dopo un trattamento con le pastiglie di ferro, ed un estate passata a stare continuamente male, purtroppo andavo anche in bagno spesso, ad ottobre ho scoperto di essere intollerante al lattosio e i valori del ferro erano tornati normali. Avevo costantemente bisogno di mangiare qualcosa ogni due/tre ore per cercare di stare meglio ed avere le forze. Il gastroenterologo che mi segue mi ha anche detto che soffro di colon irritabile. Da qualche mese seguo un trattamento psicologico perché ho la paura costante di stare male e non aver nessuno che mi aiuti (più volte sono stata male quando stavo guidando ed ero sola). So che l’ansia e lo stress aumentano questi fastidi ma da qualche mese, nella fase premestruale e durante il ciclo sono di nuovo perennemente stanca e affaticata, basta fare una scalinata che ho il fiatone e sono senza forze. Grazie al percorso che sto seguendo mi sento meglio e sto iniziando a gestire le mie ansie, ma prima e durante il ciclo è tornato di nuovo questo affaticamento che pensavo di aver superato. Potrei di nuovo essere anemica? Essendo intollerante al lattosio, avendo il colon irritabile e quindi evitando parecchi alimenti che mi procurano meteorismo e la continua esigenza di andare in bagno potrei essere carente in qualcosa? Ho iniziato ad assumere il magnesio, sembrava mi aiutasse ma poi ha iniziato a procurarmi bruciore addominale (il mio gastroenterologo mi aveva avvertita ma non sapevo che fare per avere le forze di andare in università e al lavoro).
    La ringrazio in anticipo e la saluto

    1. Buongiorno,
      il colon irritabile può sicuramente essere causa di malassorbimento e quindi di possibili carenze nutrizionali, in questi casi infatti seguire una dieta mirata è fondamentale per tenere sotto controllo i sintomi e prevenire carenze di vario genere.
      Anche l’assorbimento di ferro potrebbe appunto essere compromesso dalla problematica intestinale, inoltre le perdite ematiche durante il periodo mestruale aumentano le perdite di questo micronutriente.

      La prima cosa che suggerisco è di non rimanere nel dubbio e fare le dovute analisi ematiche (emocromo, sideremia, ferritina, transferrina) per verificare la presenza o meno di anemia. Se il ciclo è abbondante consiglio di sentire il ginecologo, spesso con l’ausilio della pillola di limita l’emorragia e quindi le perdite di ferro, almeno per il periodo sufficiente a fare rientrare l’anemia (qualora fosse presente).

      Ribadisco inoltre l’importanza della dieta specifica, fondamentale nel suo caso per tutti gli aspetti che ha descritto.

      Saluti

      1. Salve ho trovato il vostro articolo illuminante ed risolutivo, leggendolo mi sono resa conto che esistono molti miti da sfatare riguardanti la trattazione dell’ anemia in maniera efficace ed definitiva mediante l ‘assunzione di integratori di ferro orali. Questa realtà la vivevo ogni mese quando un ciclo abbondante da adolescente mi ha costretta ad assumere ferro grad compresse ma con il passare del tempo il mio organismo non ha più retto ed lo ho sospeso da allora convinta di non aver fatto ciò che dovevo, perchè gli integratori non hanno secondo me funzionato del tutto, il mio stato di salute è peggiorato ed oggi coinvivo con una sensazione di vuoto insopportabile che mi genera disagio distesa ed qualche volta seduta, dopo lunghe passeggiate. Vi sarei grata se mi contattaste per ricevere una direttiva sulla situazione. Grazie per la attenzione

  17. Gentilissimi mi sono piaciuti molto i vostri articoli, quello sulle varie anemie. Vi chiedo dove contattarvi e se siete in più parti in Italia come Roma, non ho visto i vs contatti anche l’ l’ articolista sulla anemia mi segnalava vai ai contatti. Aspetto i vostri riferimenti e la lista di dove svolgete la vs attività in quale regione o città.
    In attesa vogliate gradire cordiali saluti.

  18. Buongiorno dottoressa ho un quesito da proporLe. Soffro dalla nascita di Anemina mediterranea minor, il medico di base mi ha sempre detto che se il ferro è basso non posso assolutamente assumerlo per via medicamentosa ma solo attraverso gli alimenti. Le chiedo gli eventuali effetti collaterali se dovessi assumerli appunto attraverso medicinali. Grazie mille anticipatamente.
    PS. può rispondermi in privato? Grazie

  19. GEntile dottoressa, da alcuni anni soffro di anemia. Emoglobina 9.7 – 10.2 Ho fatto una cura di ferro per 3 mesi ma i valori non sono mutati molto. Secondo alcuni medici potrebbe esser attribuibile ad un ciclo abbondante (il mio è regolare, tranne il primo giorno). Ad una visita mi hanno riscontrato un’adenomiosi e la ginecologa ritiene possa esser collegabile a quella e consiglia di assumere Tranex. Lei crede sia il caso di interferire riducendo il flusso? La ringrazio in anticipo per il suo parere.

    1. Buongiorno,
      sicuramente indagare sulle cause dell’anemia è una cosa fondamentale.

      Un flusso mestruale troppo abbondante può aggravare la condizione attuale di anemia, quindi se fossi in lei seguire i consigli del ginecologo, cercando almeno di attenuare l’emorragia del ciclo.

      Saluti

  20. Buongiorno Dottoressa, se possibile le espongo la mia situazione per ricevere un suo parere. Ho 37 anni e da sempre tendo ad avere bassi livelli di ferritina e emoglobina. Ad aprile 2018 la ferritina era scesa a 3 (Rif. 15-150) e l’emoglobina a 11. Ho cercato di assumere alimenti ricchi di ferro e di seguire una buona alimentazione, oltre ad assumere integratori. Ripetendo di recente le analisi però ho constatato scarsi miglioramenti..la ferritina e salita appena a 6. In passato rispondevo bene agli integratori, questa volta no. Il flusso mestruale è sempre stato abbondante, ma non ho problemi ginecologici particolari. Ora sto facendo analisi per verificare celiachia e infiammazioni intestinali. Ci sono altre cose che posso fare per capire la causa di questo mancato recupero? Grazie mille. Cordiali saluti

    1. Buongiorno,
      direi che valutare la presenza di eventuali stati infiammatori intestinali sia assolutamente il primo passo da fare.

      Del resto è inutile assumere integratori o alimenti ricchi in ferro se l’intestino non lavora correttamente e assorbe poco o nulla a livello di ferro.

      A tale proposito cercherei di capire come ottimizzare la permeabilità intestinale ascoltando il corpo: ha pancia gonfia? Va di corpo ogni giorno? Se si le feci come sono (si può capire molto del funzionamento dell’intestino dall’osservazione delle feci)? Soffre di meteorismo intestinale? Ecc.Ecc.

      Partirei dal rispondere a queste semplici domande anche per cercare di capire come orientare al meglio la sua alimentazione. Nel nostro sito può trovare altri articoli interessanti su come gestire al meglio la sua alimentazione in relazione ai disturbi intestinali.

      Saluti

  21. Buonasera,
    Mi sono imbattuta per caso in questi articolo, cercando indicazioni sulla carenza di ferro.
    Da un po’ di tempo combatto con stomatite ed infiammazioni delle mucose, forse associate a reflusso e ferro molto basso.
    Ho però notato che questa cosa non mi succedeva durante la gravidanza credo Grazie agli integratori che assumevo.
    Il ferro apparte l ultimo periodo, era nei parametri.
    Ed il reflusso l ho cmq sempre avuto anche in gravidanza.
    Ora invece ci risiamo, nonostante abbia assunto ferro per un mese e mezzo.. Parametri prelievi cmq bassi se non più bassi ed appena ho terminato la curo sono ricominciate le stomatiti.
    Secondo lei le varie problematiche potrebbero essere collegate? Il mio medico di base mi ha consigliato visita otorinolaringoiatria e poi gastroscopia.
    Grazie delle informazioni che vorrà darmi!

  22. Buon giorno dottoressa sono una signora di 47 anni e da circa 10 anni soffro di una strana anemia e non riesco a trovarne la causa.. Mi sono permessa di scriverle perché andando a cercare qualche ispirazione su internet dato che anche il mio medico brancola nel buio, ho trovato una suo articolo . Vorrei inizialmente a dirle che in età pediatrica ho avuto diversi episodi di tonsillite, e bronco polmoniti con conseguenza di reumatismi nel sangue e prolasso mitralico. Da 10 anni invece soffro di una anemia che non riesco a risolvere. Negli ultimi esami che ho fatto mi hanno riscontrato una anemia microcitica con ferritina sempre bassa, monociti alti, ves alta, ANA positiva, GAMMA Gt alta, elettroforesi proteine alfa 2 basse, ipergammaglobulinemia, una volta ho avuto le piastrine alte e la prolattina alta che nel giro di un anno è tornata normale. Una sola volta ho avuto la tiroide alta ma ora è normale e una sola volta ho avuto i valori di S-FERRO NORMALE mentre i globuli rossi erano bassi, emoglobina bassa, ematocrito basso. Ultimo esame fatto è il test genetico HLA DQ8 DQ2.che è risultato negativo Che mi ha proposto la gastroenterologa. Secondo lei quale potrebbe essere la causa di questa anemia che con cura a base di ferro che prendo tutti i giorni da 10 anni non riesco ad alzare? Mi potrebbe dare un consiglio? Il mio medico mi vuole far fare una gastroscopia e una colonscopia ma sono così invasivi che prima di buttarmici vorrei sapere se c’è ancora qualche esame del sangue e/o comunque altri esami non invasivi che possono aiutarmi a trovare una causa. Lei mi può aiutare? Potrebbe essere una forma subclinica di infiammazione reumatica come da bambina? Una reazione autoimmune che non mi fa assorbire il ferro? Per ultimo le dico anche che nel 2011 quando mi hanno diagnosticato l’anemia microcitica ho avuto per 15 giorni senza sintomi febbre a 38. Purtroppo io sono di Torino però io spero che mi possa lo stesso dare un consiglio e un suo parere. . Fin da bambina ho sofferto anche di ciclo abbondante ma non ho mai avuto problemi di anemia fino a 10 anni fa.. Può essere che ora avendo l’utero fibromstoso può darmi questa anemia? La ringrazio per la sua disponibilità, cordiali saluti.

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D.ssa Annalisa Caravaggi

Annalisa Caravaggi

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