I kit per l’auto analisi delle urine si trovano facilmente e ad un prezzo modico su Amazon. Si tratta di prodotti come questo:
e possono permetterti di fare una ottima auto analisi del metabolismo.
Vediamo quindi come interpretare i dati.
Leucociti: dovrebbero essere assenti, ma se presenti sono indice di infezioni batteriche o virali alle vie urinarie, più frequente nelle femminuccie rispetto ai maschietti.
Cosa fare in caso di presenza: rivolgersi al proprio medico di fiducia, le infezioni urinarie non vanno mai trascurate, pena la degenerazione dei sintomi e dei danni all’apparato genito-urinario. Attenzione inoltre ai detergenti che utilizzi per la tua igiene intima, la maggior parte di quelli in commercio contiene sostanze chimiche aggressive che possono alterare l’equilibrio della flora batterica genitale. Consiglio: utilizza sapone di marsiglia (quello che si usa per il bucato) seguito da una lavaggio con acqua e bicarbonato, in questo modo preserverai il pH delle zone intime, ottimizzando i tempi di guarigione.
Nitriti: anche queste sostanze possono essere indice di infezione batterica. Nelle urine normalmente sono presenti nitrati, sostanze che residuano dal metabolismo degli alimenti, ma alcuni batteri patogeni sono in grado di convertire i nitrati in nitriti e causare infezioni fastidiose (es. E. coli, Proteus, Pseudomonas, ecc.).
Cosa fare in caso di presenza: valgono gli stessi consigli dati per la presenza di leucociti: consulta un medico e fai attenzione all’igiene intima.
Urobilinogeno: deriva dalla fermentazione intestinale della bilirubina, sostanza derivata dalla degradazione dei globuli rossi invecchiati o danneggiati. Concentrazioni eccessive nelle urine possono indicare:
– disturbi al fegato
– anemia
– calcoli biliari
– ematomi in corso di riassorbimento.
Cosa fare in caso di presenza: occorre sottoporsi ad ulteriori analisi per comprendere la causa del problema. In caso si trattasse di anemia ti consiglio di leggere questo articolo: (link articolo anemia).
Proteine: se presenti in quantità superiori a 30 mg/dl possono legati ad alcuni stati comuni come febbre, attività fisica intensa, stress emotivo notevole. Tuttavia alte concentrazioni di proteine nelle urine possono indicare anche situazioni più serie tra cui: sovrappeso, ipertensione, diabete, anemia, danni e patologie renali, artrite reumatoide, neoplasie.
Cosa fare in caso di presenza: occorre sottoporsi ad ulteriori analisi per comprendere la causa del problema.
Ph: se è al di sotto dei valori ideali (5-6) è indice di una dieta troppo acidificante, ovvero ricca in proteine e cereali, povera di frutta e verdura. Un pH acido è indice di alterazione dell’equilibrio acido-base nell’organismo, fondamentale per il corretto funzionamento del metabolismo.
Cosa fare in caso di presenza: segui una dieta più ricca in frutta e verdura, diminuisci carne e formaggi stagionati, bevi molta acqua. Si può ricorrere anche all’uso integratori ad effetto tampone (es. Melcalin Base, Basenpulver, ecc.) per brevi periodi di tempo.
Sangue: la sua presenza può essere indice di infezioni o patologie a rene, vescica o vie urinarie oppure alla presenza del ciclo mestruale femminile.
Cosa fare in caso di presenza: occorre sottoporsi ad ulteriori analisi per comprendere la causa del problema.
Peso specifico: dipende dalla concentrazione di sostanze disciolte nell’urina (minerali, urea, azoto, proteine ecc.). Se è alto è indice di disidratazione, un valore basso invece può essere è dovuto ad un’eccessiva introduzione di liquidi oppure a patologie più serie come diabete o insufficienza renale.
Cosa fare in caso di presenza: è fondamentale bere molto, anche se non hai mai sete, gli uomini dovrebbero assumere 2,5 L d’acqua al giorno, le donne 2 L e i bambini 1,5 L, oltre alla quota di liquidi che introduci con la dieta (specie con frutta e verdura). Oltre a questo il consiglio è di fare esami del sangue approfonditi per verificare l’eventuale presenza di patologie.
Chetoni (acido acetilacetico): se presenti in alte dosi possono essere indice di diabete, diete troppo povere di carboidrati (chetogeniche), digiuno prolungato. In genere valori elevati si associano anche a disidratazione, crampi, perdita di peso, malessere generale, forte sensazione di sete.
Cosa fare in caso di presenza: occorre sottoporsi ad ulteriori analisi per scongiurare la presenza di patologie, oltre a seguire una dieta ad equilibrata a livello calorico e nutrizionale.
Bilirubina: se presente è indice di ittero o patologie epatiche di vario tipo.
Cosa fare in caso di presenza: occorre sottoporsi ad ulteriori analisi per comprendere la causa del problema.
Glucosio: se presente è indice di disturbi renali o di diabete.
Cosa fare in caso di presenza: occorre sottoporsi ad ulteriori analisi per comprendere l’origine del problema. In caso di diabete occorre seguire una dieta ad adeguato tenore glucidico a seconda della tipo di diabete (tipo I o II) stesso, valutando con il medico la necessità di assumere o meno farmaci ipoglicemizzanti (insulina, metformina, ecc.).
Acido ascorbico: se presente indica un’eccessiva assunzione di Vitamina C con la dieta o tramite eventuali integratori. Alte dosi di vitamina C nelle urine possono falsare i risultati dell’analisi fatta con stick urinari, specie in riferimento a glucosio, sangue, bilirubina, urobilinogeno, nitriti e leucociti: pertanto potresti risultare solo apparentemente sano e favorire la progressione di eventuali malattie in corso.
Cosa fare in caso di presenza: il giorno prima di effettuare il test con lo stick urinario è bene seguire una dieta povera di vitamina C (escludi agrumi, ananas, kiwi, cibi conservati) ed evitare di assumere integratori vitaminici in genere.