L'Altra Riabilitazione

Mal di testa o cefalea da sforzo fisico: una guida completa

Marcello Chiapponi

Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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Se ti è capitato di avvertire una improvvisa fitta alla testa durante uno sforzo fisico, magari in palestra, oppure se ti capita regolarmente che dopo/durante l’attività fisica ti venga mal di testa, allora potresti soffrire di una forma di cefalea chiamata mal di testa o cefalea da sforzo fisico.

La cefalea o mal di testa da sforzo fisico è un problema comune (uno studio ha dimostrato che il 35% di una popolazione giovane aveva provato mal di testa a seguito di attività fisica, o ne soffriva regolarmente) e per molte persone rappresenta motivo di interruzione della loro pratica sportiva.

In questo articolo ti spiegherò quali possano essere alcune comuni cause di cefalea o mal di testa da sforzo fisico e come affrontarle passo passo: in molti casi si tratta infatti di un problema risolvibile o per lo meno molto migliorabile, basta trovare la “ricetta” giusta.

Infatti, molto spesso la cefalea da sforzo fisico e il mal di testa dopo l’allenamento sono fortemente legati ad uno stato di eccessiva tensione dei muscoli cervicali, problema che si riesce facilmente a risolvere nella maggior parte dei casi.

E non è necessario chissà quale super-specialista per trovare una soluzione efficace: guarda ad esempio cosa mi ha scritto questa utente del mio video corso Cervicale STOP!.

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    Indice dell’articolo

    Sintomi della cefalea o mal di testa da sforzo fisico

    Cefalea o mal di testa da sforzo fisico e muscoli cervicali

    Possibili cause di rigidità cervicale

    Come valutare le cause del tuo mal di testa da sforzo fisico

    Cosa fare e come risolvere il problema

    Come affronto il problema con i miei pazienti

    Una storia a lieto fine


     

     

    Sintomi della cefalea o mal di testa da sforzo fisico

    Mal di testa da sforzo fisico

    Il nome corretto secondo la International Society of Headache è cefalea primaria da attività fisica.

    Viene definita come una cefalea pulsante che dura da 5 minuti a 48 ore, in stretta connessione con l’attività fisica.

    Il termine “cefalea primaria” è una semplificazione della frase “non sappiamo esattamente cosa te la provochi, ma di sicuro non è niente di troppo grave”.

    Ma come capirai tra poco, e proverai in prima persona, il “cosa te la provoca” è spesso una eccessiva tensione dei muscoli cervicali.

    I sintomi tipici della cefalea primaria sono:

    • dolore descritto come lancinante o pulsante
    • dolore che influenza entrambi i lati della testa
    • dolore in stretta correlazione temporale (durante o dopo) l’esercizio fisico

    In altri casi (molto più rari) si può parlare di cefalea secondaria, che tradotto significa “il tuo mal di testa è dovuto ad un problema ben noto, e spesso un problema non simpatico“.

    Chi ha patologie cerebrali ad esempio, spesso se ne accorge dalla comparsa di violenti mal di testa, accompagnati dai sintomi che elenco qui sotto.

    I sintomi della cefalea secondaria da attività fisica sono gli stessi sintomi elencati in precedenza, ma in più si ha:

    • vomito
    • perdita di conoscenza
    • visione sdoppiata
    • irrigidimento della nuca

    Se quindi ti capita di avere un mal di testa “nuovo”, accompagnato dai sintomi sopra, il consiglio è sicuramente quello di rivolgersi al medico.

    Molto spesso la cefalea o mal di testa da sforzo fisico dei miei pazienti assomiglia di più a quella che viene definita “cefalea trafittiva“: la persona sta benissimo, ma improvvisamente quando solleva un carico importante avverte una fitta alla testa, che dura pochi secondi ma che lascia “strascichi” per qualche ora.

    Ti parlerò anche di questi casi e ti racconterò una storia a lieto fine.

     

     

    Cefalea o mal di testa da sforzo fisico: ecco perchè può essere un problema cervicale

    Diversi studi hanno dimostrato come l’aumento di tensione dei muscoli del collo (come in chi ha una posizione della testa troppo in avanti) sia strettamente legato all’aumento di incidenza di cefalea, e diversi studi hanno dimostrato come chi ha avuto miglioramenti al tratto cervicale facendo terapie o esercizi, ha visto una diminuzione del mal di testa.

    Quindi l’equazione è semplice: più tensione muscolare al collo=maggiore possibilità di mal di testa.

     

    trapezio occipito frontale

    Ora prova ad immaginare questa situazione: i tuoi muscoli cervicali sono molto tesi e rigidi, anche quando non stai facendo attività fisica.

    Durante l’attività fisica cosa succede?

    Certo, la tensione dei muscoli aumenta ulteriormente.

    Questo aumento va a sommarsi allo stato di contrattura già elevato precedentemente e…. tac!

    Ecco raggiunta la soglia che fa scattare il mal di testa da sforzo fisico.

    A questo punto avrai capito una cosa: per risolvere il problema dovremo cercare di rendere i tuoi muscoli meno rigidi e tesi..

    Ora vediamo perchè i muscoli si irrigidiscono, e poi capiamo come “scioglierli”.

     

     

    Cosa fare e come risolvere la cefalea o mal di testa da sforzo fisico e le fitte alla testa

     

    Bene, ti ho spiegato il problema, abbiamo (spero) capito cosa te lo causa…e ora che facciamo?

    Semplice: riduciamo la tensione dei muscoli cervicali, in modo da non avere un “terreno fertile” per il mal di testa da sforzo fisico!

    Come spiego in tutti i miei contenuti, per ridurre la rigidità ed i disturbi cervicali sono necessari una serie di passaggi, non bastano certo massaggi o trattamenti.

    Questo perchè il disturbo cervicale è estremamente variegato e “ramificato”: ci rientrano fattori come il metabolismo, la postura, lo stress nervoso…

     

    Rimedio #1: i Consigli generici

    Ci sono dei consigli che vengono a monte di tutto, e sono quelli che io definisco “standard“, cioè quelli che trovi su praticamente tutti i siti e riviste che parlano di questo argomento.

    Solo perchè sono un po’ “usati” (dalle mie parti si direbbe “frusti”) questo non significa che non siano validi, quindi:

    • almeno un’ora prima dello sforzo, bevi in abbondanza, e così anche durante l’attività
    • non buttarti a capofitto nell’attività fisica, ma fai un adeguato riscaldamento
    • non interrompere l’attività senza 5 minuti di defaticamento

    Ora vediamo gli interventi un po’ più “complessi”.

     

    Rimedio #2: Come risolvere la rigidità cervicale “classica”

    Qui gioco in casa. Su L’Altra Riabilitazione.it trovi un sacco di materiale dedicato al disturbo cervicale.

    Ti consiglio di partire dall’esercizio più “classico”, cioè l’allungamento del trapezio, utilizzandolo nella fase di riscaldamento:

    Se vuoi un percorso più specifico sul tuo disturbo, ho creato una guida per il disturbo cervicale che è personalizzabile a seconda del tuo caso: si chiama cervicale STOP!

     

    Rimedio #3: Come migliorare il metabolismo

    Anche qua, su L’Altra Riabilitazione c’è tantissimo materiale, ed anche qua, non posso riproportelo tutto in questo articolo.

    Una ottima base è aumentare l’idratazione: hai visto come la disidratazione può essere pericolosa (lo studio citato prima), quindi evitala!

    Il dibattito su quanta acqua si debba bere è sempre molto accesso, ma secondo me puoi farti guidare dal buon senso con questa semplice regola: prendi il tuo peso, dividilo per 10, e poi dividi il risultato per due.

    Quella sarà la tua quantità di acqua “target”: ti sembrerà tanta, ma se ci pensi non sarà tantissima.

    Esempio: io peso circa 70 kg, quindi diviso 10 fa 7 ,diviso 2 fa 3,5 litri di acqua. Fattibilissimo.

    Ovviamente non devi arrivarci tutto in un giorno, devi andare su di 100-200 ml al giorno, e devi tenere conto che si, i primi giorni andrai in bagno più di frequente.

    Ma non preoccuparti, presto i tuoi muscoli si idrateranno e tornerai ad andare in bagno normalmente (che è 7-8 volte al giorno, chiariamoci!).

     

    Rimedio #4: integrazione di magnesio

    Non sono certo un super-fan degli integratori: tutti i dati dicono che il business che ci sta intorno è enormemente sproporzionato rispetto alla loro efficacia.

    Nella mia pratica clinica ne consiglio 2-3 in tutto, che sono poi gli unici ad aver dimostrato una reale efficacia negli studi clinici.

    Tra questi c’è sicuramente il magnesio supremo: proprietà mio-rilassanti ben note e ottimo rapporto costo-beneficio.

    Un ciclo di magnesio supremo in chi soffre di cefalea legata allo sforzo fisico è sicuramente qualcosa da provare.

     

     

    Una storia a lieto fine

    Tempo fa si presenta un ragazzo presso la palestra del mio centro, chiedendo di fare lavoro per l’aumento della massa muscolare.

    Il ragazzo era già allenato, quindi gli abbiamo proposto da subito esercizi abbastanza impegnativi come trazioni alla sbarra e flessioni alle parallele.

    Per aumentare la massa muscolare, si sa, è necessario arrivare ad un buon livello di sforzo (anche chiamato “cedimento muscolare”).

    Alla prima serie di trazioni alla sbarra, non appena l’esercizio si è fatto duro, il ragazzo interrompe bruscamente a causa di una lancinante fitta alla testa, che gli prendeva dalla nuca all’occhio.

    Si siede, aspetta un po’, la fitta passa e prosegue un allenamento leggero, ma mi ha riferito che per qualche ora “l’ha sentita” ancora presente.

    Allenamento successivo, esercizio diverso ma stessa storia: durante la prima serie di distensioni alle parallele, fitta alla testa.

    Questo sintomo non gli era mai capitato, ma fino ad allora si era allenato soltanto con le macchine, che generalmente sono meno impegnative di esercizi a corpo libero come quelli che gli avevamo proposto.

    A questo punto la situazione andava approfondita.

    Non c’è voluto molto: questo ragazzo 10 anni prima aveva avuto un importante trauma alla caviglia, che aveva necessitato di un importante intervento chirurgico.

    Purtroppo il risultato è che la gamba operata è rimasta un paio di centimetri buoni più corta dell’altra.

    In più, da bambino ha dovuto subire un importante intervento allo stomaco, con apertura dell’addome e tutto ciò che ne consegue.

    Evidentemente questi due importanti fattori portano con sè la necessità di un adattamento della postura del bacino e del torace, con inevitabile impatto sul collo.

    Si tratta di un caso di “rigidità secondaria”, per usare la classificazione di prima.

    E la cosa interessante è che al di fuori della palestra non aveva alcun sintomo (ma in effetti ha 23 anni, quindi ci può anche stare che finora il sistema abbia tenuto).

    Cosa abbiamo fatto?

    Molto semplice, gli ho fatto applicare passo dopo passo il protocollo Cervicale STOP!

    I postumi delle operazioni a cui è andato incontro naturalmente non si possono eliminare, ma se c’è una cosa di cui sono sicuro è: se i muscoli sono in una buona condizione di elasticità, lavorano bene anche in caso di asimmetrie o problemi importanti.

    Ha dedicato 15 minuti a questi esercizi prima di ogni allenamento, per circa un mese, anche se il problema era già quasi sparito dopo i trattamenti.

    La storia è finita così:

    dip sbarra

     

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      Marcello Chiapponi

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      Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

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