Data di aggiornamento: 30 Settembre 2023
In questa infografica ho riassunto tutti quelli che sono i concetti espressi sul disturbo cervicale qui sul mio sito.
Il disturbo cervicale è caratterizzato da moltissimi sintomi, e da tante potenziali cause diverse, che ho cercato di riassumere.
Come potrai facilmente immaginare, ciascuno di noi ha un mix delle cause elencate, che lo portano a sviluppare sintomi diversi.
Non preoccuparti: quale sia la causa, i sintomi si risolvono quando l’infiammazione cervicale diminuisce.
Perchè questo avvenga, l’organo fondamentale sul quale lavorare sono i muscoli: migliore è lo stato dei muscoli, minore è lo stato di infiammazione.
Leggi il resto dell’articolo sotto all’infografica per scoprire la mia metodologia!
Riassunto delle cause e dei sintomi cervicali
Come hai capito, la cervicalgia è causata fondamentalmente da 3 tipi di cause, e genera 3 tipi di sintomi.
Cervicale “meccanica”
Puoi avere disturbo cervicale per ragioni puramente meccaniche, cioè perché hai avuto un trauma o perché sovraccarichi troppo la zona (es. certi sportivi).
Ancora, problemi di altre parti della colonna vertebrale possono essere a causa di un malessere cervicale (es. rigidità della bassa schiena).
Tipicamente i soggetti puramente “meccanici” non hanno altri sintomi come stanchezza, disturbi digestivi ecc.. e mostrano una buona risposta alle cure e agli esercizi specifici.
Cervicale “metabolica”
Determinati cambiamenti ormonali che avvengono quando il corpo sopporta più elementi di stress (può essere anche la sola alimentazione) di quanto non ne riesca a gestire, possono avere un effetto molto negativo sui muscoli (riduzione in quantità ed efficienza) , e quelli cervicali soffrono particolarmente in questa situazione.
Questi cambiamenti ormonali e del metabolismo in generale ovviamente non si traducono solo in sintomi scheletrici, ma si accompagnano anche a stanchezza cronica, gonfiori e disturbi digestivi, disturbi del sonno, sbalzi di umore, accumulo di grasso o perdita di muscolo ingiustificate.
Cervicale “nervosa”
Alla fine dei conti, è il sistema nervoso a decidere quanto i nostri muscoli debbano rimanere contratti.
Se viviamo in uno stato di perenne attivazione ansiosa, questi rimarranno inesorabilmente rigidi anche a riposo.
Quello dell’ansia è un esempio calzante ma ovviamente la situazione è un po’ più complessa.
Questi soggetti rispondono poco alle cure soltanto fisiche, hanno bisogno di lavorare su tutti gli aspetti possibili: alimentazione, attività fisica, gestione dello stile di vita…
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