L'Altra Riabilitazione

Infiammazione o tendinite dello PSOAS: ecco cosa fare

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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In questo articolo ti parlerò di un problema che colpisce abbastanza di frequente uno dei muscoli più interessanti del corpo umano, ovvero lo psoas (perchè sia così interessante lo vedremo tra poco).

Lo psoas è un muscolo tanto affascinante quanto “suscettibile”: a causa dei numerosi collegamenti che vedremo, non è così raro che sviluppi problemi di sovaraccarico e infiammazione.

Quando lo psoas o il suo tendine si infiammano, danno origine ad un dolore che tipicamente colpisce la radice anteriore della coscia o il basso ventre, come puoi vedere nell’immagine qui sotto.

Questi problemi di sovraccarico colpiscono a volte il muscolo (in questo caso gli si dà l’orrendo nome di “psoite”) o più frequentemente il tendine, ed in questo caso di parla di “tendinite dello psoas”.

Cause e soluzioni delle due situazioni sono assolutamente analoghe: nell’articolo farò però più spesso riferimento all’infiammazione del tendine.

Lo psoas è un muscolo di cui ho iniziato a capire l’importanza già dagli inizi della mia carriera fisioterapica, ovvero oramai più di 20 anni fa.

Da allora ho condotto innumerevoli prove sul campo, e accumulato una grande esperienza, di cui ho parlato anche in numerosi video su YouTube (che hanno raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni).

Esperienza che poi ho raccolto all’interno di un completo programma di miglioramento muscolare e articolare di tutta la zona, che si chiama “Riattiva PSOAS e DIAFRAMMA”.

“Riattiva PSOAS e DIAFRAMMA” è il programma ideale per aiutarti con problemi di questo tipo, perchè traduce in pratica i consigli che troverai all’interno di questo articolo.

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    Lo psoas: un muscolo straordinario con dei vicini di casa rompiscatole

    Come dicevo poco fa, lo psoas è un muscolo molto affascinante, a causa delle sue molteplici azioni e dei suoi molteplici collegamenti.

    Seguimi mentre ti illustro brevemente dove si trova lo psoas, a cosa serve e quali sono i “vicini di casa rompiscatole”.

     

    Dove si trova lo psoas

    Lo psoas parte dalle ultime vertebre lombari e scende anteriormente, fino ad arrivare alla radice della coscia, praticamente sulla testa del femore.

    È quindi un muscolo anteriore, che si trova di fatto sotto all’intestino: questo è il motivo per cui non si può effettivamente “palpare”, come qualcuno sostiene.

    Guarda soltanto quanto è in profondità lo psoas e come davanti ci siano un sacco di altre strutture: chi sostiene di poterlo “manipolare”, sta in realtà manipolando l’intestino (il che può anche essere utile, intendiamoci, ma….).

     

     

    Le funzioni dello psoas sono quindi su due grandi aree: la colonna lombare e il femore.

    Di base, la funzione principale dello psoas è quella di piegare la gamba, come se alzassi la gamba da terra quando sei in piedi: anche la sua funzione di flessione della colonna lombare è comunque importante.

     

    Vicino di casa “rompiscatole” #1: il diaframma

    Lo psoas inizia dove finisce il muscolo diaframma, il principale muscolo respiratorio.

    Ti puoi accorgere facilmente di questo collegamento con un semplice test:

    • alzati in piedi
    • porta una gamba all’indietro più che puoi, tenendo la schiena ben ferma
    • alza il braccio dello stesso lato e “spingi verso il cielo”. In questo modo hai portato in tensione lo psoas
    • inspira ed espira profondamente

    Ti accorgerai facilmente di come la tensione a livello della gamba cambi quando sei in massima inspirazione o in massima espirazione.

    Questo è dovuto proprio al movimento del diaframma e al suo collegamento con lo psoas.

    Ne consegue che i “grattacapi” del diaframma possono contribuire al sovraccarico dello psoas.

    Se pensi che il diaframma è il muscolo che si contrae di più quando andiamo sotto stress, capisci facilmente che il verificarsi di questa situazione non è così difficile

     

    Vicino di casa “rompiscatole” #2: l’intestino

    Abbiamo visto poco fa come l’intestino di fatto si appoggiato sullo psoas.

    Non è difficile immaginare come un eventuale stato di infiammazione o irritazione dell’intestino possa coinvolgere anche il muscolo psoas.

    Questo succede anche perchè lo psoas, flettendo l’anca e la colonna, può in qualche modo ridurre la tensione a livello dell’intestino (infatti quando abbiamo mal di pancia siamo “piegati in due”).

    Che questo collegamento sia forte ed evidente lo si vede soprattutto nelle grandi irritazioni dell’intestino, come ad esempio l’appendicite.

    Io stesso sono finito operato d’urgenza di appendicite per un dolore che avevo alla radice della coscia: in quel caso l’infiammazione acuta dell’appendice si “esprime” attraverso lo psoas.

    Insomma, avere uno stato di irritazione ed infiammazione cronica dell’intestino (cosa tutt’altro che difficile) non giova al nostro amico psoas.

     

    Vicino di casa “rompiscatole” #3: utero e ovaie

    Questo collegamento, ma guarda un po’, è valido solo nell’universo femminile.

    Il discorso è più o meno analogo a quello dell’intestino, ovvero di vicinanza anatomica.

    Situazioni problematiche a livello uro ginecologico, come ad esempio:

    • ovaio policistico
    • endometriosi
    • aderenze post operatorie o post cesareo

    sono tutte potenziali fonti di maggiore stress sul muscolo psoas.

     

    Vicino di casa “rompiscatole” #4: la colonna lombare

    La colonna lombare non è un vero e proprio “vicino di casa” per lo psoas, anzi possiamo più che altro dire che sia proprio “casa sua”.

    Esempi e terminologia a parte, ciò che succede a livello della colonna lombare ha una profonda influenza sullo psoas.

    Uno dei massimi esperti di problemi lombari al mondo, Stuart McGill (che ho avuto il piacere di intervistare) ha dimostrato come i problemi lombari cronici causino una eccessiva contrattura del muscolo psoas (o viceversa).

    E visto che avere qualche problema lombare latente è tutt’altro che difficile….abbiamo un’ altra potenziale fonte di sovraccarico per il nostro povero muscolo psoas.

     

     

    Perchè lo psoas o il suo tendine si possono infiammare

    Visti tutti questi collegamenti e questi amorevoli vicini di casa, puoi facilmente immaginare che l’infiammazione dello psoas o del suo tendine non siano eventualità così rare.

    Possiamo distinguere due grandi cause di infiammazione:

    • una causa DIRETTA
    • una causa INDIRETTA

     

    Infiammazione dello psoas per causa DIRETTA

    L’infiammazione del tendine dello psoas per causa diretta è la più semplice da individuare, anche per il paziente stesso.

    Semplicemente, hai chiesto al tuo muscolo più di quanto lui fosse in grado di offrire, a causa di una serie di movimenti e attività diverse dal solito o molto ripetitive.

    Solitamente è abbastanza semplice risalire alle cause scatenanti, che spesso sono:

    • sovraccarico sportivo con allenamenti eccessivi
    • sovraccarico lavorativo con movimenti ripetuti
    • sovraccarico con attività a cui non eri abituato

     

    Infiammazione dello psoas per causa INDIRETTA

    Lo psoas ed il suo tendine si possono infiammare anche se non fai particolari movimenti o attività di sovraccarico.

    Abbiamo infatti visto come lo psoas abbia una serie di “vicini di casa rompiscatole” che possono sovraccaricarlo anche se non fai attività sportiva o se non crei sovraccarichi lavorativi.

    Ricordo benissimo il caso di una ragazza con una forte infiammazione dello psoas, nonostante fosse la regina della sedentarietà.

    Oltre che campionessa di sedentarietà, questa ragazza era però campionessa anche di “ansia ai massimi livelli”.

    Chi è molto ansioso ha spesso il diaframma molto contratto, e come abbiamo visto lo stato di contrazione del diaframma può trasmettersi sullo psoas.

    In pratica, lo psoas si può infiammare anche per “eccesso di rottura di scatole da parte dei suoi vicini”.

    Spesso capire quali siano esattamente le cause non è semplice, neanche con procedure di valutazione molto complesse come quelle che utilizzo nella mia pratica clinica.

    Questo però non ci deve preoccupare: capirai perchè ora che parliamo di SOLUZIONI.

    E nel parlare di soluzioni parliamo prima di quelle MENO efficaci, che però ahimè sono quelle che vengono proposte più di frequente.

     

     

    Infiammazione dello psoas: cosa NON serve

    Abbiamo visto che lo psoas ed il suo tendine si infiammano, come qualsiasi struttura del corpo umano, quando il carico richiesto al muscolo è eccessivo.

    Abbiamo visto che questo carico può derivare dai tuoi movimenti, o dalle “rotture di scatole dei vicini”.

    Ne consegue che la soluzione più semplice ed efficace sarebbe:

    • ridurre il carico che grava sul muscolo
    • insegnare al muscolo a sopportare più carico, rinforzandolo

    E invece cos’è che viene proposto in un buon 90% dei casi?

    Semplice:

    • applicazione di terapie fisiche (tipo tecar & co.) per “sfiammare la parte”
    • manipolazioni di vario genere (non è mai ben chiaro cosa dovrebbe succedere manipolando un muscolo che per giunta non si può manipolare)
    • “aggiustamenti posturali” di vario genere

    Tutte queste cose funzionano?

    Forse come tampone temporaneo, nel migliore dei casi.

    Le terapie fisiche tipo la tecar si fanno ancora perchè tutto sommato ci “piace” l’idea di “applicare qualcosa che ci cura nella parte che fa male”: le evidenze scientifiche che queste cose funzionino, o che quantomeno ne giustifichino i costi, devono ancora pervenire.

    Stesso discorso per quanto riguarda le terapie manuali, che sono ampiamente spinte dall’atteggiamento dei professionisti tipo “vieni qui che ti aggiusto io”.

    Questo genere di “terapie” non può però modificare minimamente lo stato del muscolo nel medio e lungo termine, dato che:

    • non modificano il modo in cui ti muovi
    • non possono rendere più resistenti e forti i tuoi tessuti

    Per fare ciò (che poi è quello che ti serve nel medio e lungo termine) c’è di fatto un solo modo: quello di esercitare i muscoli in modo strategico.

     

    Infiammazione dello psoas: cosa aiuta davvero

    Messi da parte le terapie che tutt’al più possono farci da tampone temporaneo, cerchiamo di capire come migliorare davvero la situazione.

    Abbiamo detto che il nostro scopo è:

    • ridurre il carico che grava sullo psoas (che lo aiuterà a disinfiammarsi)
    • aumentare forza e resistenza del muscolo stesso (che ridurrà le possibilità di infiammarsi di nuovo)

    Abbiamo però visto che lo psoas ha un sacco di “vicini di casa rompiscatole”, e che è anche molto difficile capire se e quanto siano implicati.

    Come aggirare il problema?

    Molto semplice:

    1. con un programma completo di rieducazione muscolare
    2. ripetendo un singolo esercizio efficace più volte durante la giornata

    A riguardo del primo punto, che poi è la vera chiave per il miglioramento a medio e lungo termine, ti rimando al mio programma “Riattiva PSOAS e DIAFRAMMA”.

    È un programma completo e personalizzabile, che ti seguirà passo dopo passo nel migliorare lo stato di forma dei tuoi muscoli e nel ridurre i tuoi sintomi.

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      Riguardo all’esercizio efficace ” da ripetere più volte al giorno, vediamo subito un esempio.

       

       

      Un esercizio efficace contro la tendinite e infiammazione dello psoas

      Abbiamo visto come lo psoas subisca l’influenza di numerose altre strutture.

      Come dicevo prima, individuare se e come queste strutture rappresentino un problema non è semplice neanche con una valutazione professionale.

      Questo è il motivo per cui nella maggior parte dei casi consiglio un programma completo di rieducazione, piuttosto che indirizzarmi ad un singolo muscolo che “potrebbe” essere il vicino rompiscatole.

      Stessa cosa per quanto riguarda il discorso intestino/utero: esistono strategie specifiche anche a livello nutrizionale, ma in genere un buon programma di rieducazione muscolare completa aiuta anche in questi casi (ma ci vuole più pazienza).

      L’altro modo efficace di procedere è quello di ripetere una singola stimolazione efficace 2-3 volte al giorno, tramite un esercizio come quello che vedi nel video qui sotto.

      Ripetendo la stimolazione più volte al giorno, è estremamente probabile che lo psoas riduca il suo stato di tensione ed infiammazione anche in tempi abbastanza brevi (2 settimane circa per i primi miglioramenti).

      Prova quindi a ripetere questo esercizio per 2-3 minuti (facendo pausa ogni 30-45”) 2-3 volte al giorno.

       

       

      Conclusione

      L’infiammazione dello psoas e del suo tendine è un problema ostico, ma che nella maggior parte dei casi si riesce a risolvere bene, se affrontato nel modo giusto.

      Nella mia carriera non ho mai proposto e mi sono sempre rifiutato di effettuare terapie fisiche come laser, tecar & co, dato che:

      • non ci sono di fatto studi di efficacia
      • devo ancora vedere chi ne abbia tratto significativo beneficio
      • il rapporto costo/beneficio è tutto a favore del costo

      ed in più di 20 anni non mi sono mai pentito di questa decisione, nonostante sia sempre aperto ad ogni possibilità.

      Ad oggi nulla batte un buon programma di rieducazione, o comunque lo stimolo “attivo” ai muscoli.

      Il che è anche piuttosto logico, se pensi che i muscoli possono “cambiare” soltanto con l’allenamento, che in questo caso è costituito dall’esercizio mirato.

      Adesso hai le informazioni che ti servono ed un esempio pratico per applicarle da subito.

      Se vuoi approfondire ed avere da subito un programma completo ed efficace, nonchè una assistenza professionale, vieni a scoprire il mio programma “Riattiva PSOAS e DIAFRAMMA” compilando il modulo qui sotto!

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        Una risposta

        1. Ho 75 anni,dopo intervento di prostatectomia radicale è insorto dolore al gluteo sinistro chesi irradia posteriormente fino ai muscoli della tibia e al piede. Intenso durante la notta tale da impedireil sonno. Sopportabile durante il giorno. E’ un dolore di tipo urente.
          L’ortopedico ha fatto diagnosi di “sciatalgia sx in verosimile coxoartrosi sin e tendinite inserzionale dell’ileopsoas. “Sono in trattamento con fans e cortisone.Devo eseguire rx anca e rmn rachide LS.
          Quandopuò essere utile terpia fisica di riabilitaione

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        Marcello Chiapponi

        Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

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