Tecnicamente, un problema cervicale non dovrebbe creare un riflesso diretto nella zona del viso: i nervi che escono dai forami cervicali sono infatti diretti principalmente verso il basso, ovvero verso gli arti superiori, mentre l’innervazione del viso parte all’interno del quadro stesso.
Detto questo, è molto frequente che chi ha problemi cervicali avverta delle sorte di irradiazioni nella zona del cranio e del volto, a volte sotto forma di nevralgie, altre volte sotto forma di formicolii.
A volte ci si può trovare di fronte ad una nevralgia vera e propria, come ad esempio la famosissima nevralgia del trigemino: non è detto che sia strettamente collegata ai disturbi cervicali, che però possono fare da “terreno fertile”.
Altre volte la nevralgia del trigemino non c’entra nulla, e il dolore al viso sembra di origine abbastanza misteriosa: è per questo che lo si riconduce a volte alle problematiche cervicali.
Ma se abbiamo detto che il collegamento anatomico non c’è, com’è possibile questo?
Semplice: i meccanismi che generano i due disturbi (cervicale e irradiazione al viso) sono spesso gli stessi.
Anche se non si tratta di una vera e propria nevralgia trigeminale, le sensazioni a livello del viso (formicolio, dolore irradiato) sono sempre legate ad uno stato di irritazione dei nervi.
Stato di irritazione dei nervi che è molto frequente in quelle situazioni in cui lo stress nervoso e le situazioni di ansia sono costanti e prolungate da molto tempo: i nervi della zona del cranio sono molto sensibili a queste situazioni, e di conseguenza possono irritarsi.
Ma sotto la spinta negativa di uno stato di tensione e stress prolungato, anche i muscoli cervicali tendono ad irrigidirsi, diventando contratti e infiammati.
Ecco che allo stesso momento, più o meno per le stesse cause, possiamo avere disturbi cervicali e irradiazioni al viso: non sono esattamente una la conseguenza dell’altra, ma sono sicuramente strette parenti.
Fortunatamente, dal punto di vista delle cose che si possono fare per migliorare la situazione, non è necessario un approccio particolarmente diverso da quello del disturbo cervicale “classico”.
Anche in questo caso, il problema viene risolto da una buona rieducazione dei muscoli: meno contrattura e più efficienza si accompagnano alla riduzione dell’infiammazione, e di conseguenza di tutti i sintomi, diretti e indiretti.
PS: se non ci conosciamo, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista da oltre 20 anni. In rete sono seguito da centinaia di migliaia di persone, molte delle quali mi conoscono per il mio corso online Cervicale STOP!, che ad oggi ha aiutato più di 5.000 persone.
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