Data di aggiornamento: 24 Novembre 2023
Se si hanno problemi cervicali, il nuoto fa bene? Può essere un aiuto nel cercare di migliorare il problema.
Si dice spesso che il nuoto faccia bene alla schiena (anche se in realtà non ci sono prove a riguardo, è solo un detto popolare), ma questo vale anche per il tratto cervicale?
Per alcune persone, la domanda alla quale cercherò di rispondere in questo articolo è un’altra: non tanto se “il nuoto può aiutare i problemi cervicali”, quanto “posso nuotare ugualmente anche se ho problemi di cervicalgia?”
In questo articolo cercheremo di capire due cose:
- se il nuoto può essere considerato una valida terapia per i disturbi cervicali
- tralasciando eventuali proprietà terapeutiche, se è possibile nuotare in sicurezza in caso di cervicalgia
Vediamo subito cosa ci dice la scienza, ma la premessa che bisogna fare è che la scienza va sempre unita al buon senso: le persone sono molto diverse l’una dall’altra, e non ci possono mai essere risposte del tutto univoche.
PS: come capirai, alla base della soluzione del problema c’è una buona rieducazione del tratto cervicale, attraverso l’esercizio mirato.
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Indice
- Nuoto e cervicale: il punto di vista della scienza
- Cosa Dice il buon senso su nuoto e eervicale
- Cervicale e nuoto: la verità
- Conclusione
Nuoto e cervicale: il punto di vista della scienza
Come dicevo prima, c’è questo famoso detto popolare secondo il quale “il nuoto fa bene alla schiena”.
Si tratta di un tema che viene fuori, nella maggior parte dei casi, in tutto ciò che ha a che vedere con i problemi della parte bassa della schiena, quella lombare: di nuoto in rapporto ai problemi cervicali se ne parla molto meno.
Bisogna dire però che anche a livello di problemi della colonna lombare, il mito del nuoto è stato ampiamente smontato da tempo.
Anche il prestigioso istituto Humanitas, che racconta la parte “medica” della questione, ha confermato con un suo articolo che le proprietà terapeutiche del nuoto sono state ampiamente esagerate.
Questo perché il supposto effetto positivo del nuoto sulla colonna parte da un principio condivisibile: si fa movimento (quindi si rinforzano i muscoli), senza dare carico.
Per una fetta di popolazione questo è sicuramente vero, ma attenzione: c’è chi risolve il mal di schiena andando in bici, chi camminando, chi togliendo i latticini, chi facendo meditazione…c’è sempre una fetta di popolazione che sta meglio con qualsiasi tipo di terapia ti venga in mente.
Il nuoto non ha dimostrato maggiore efficacia rispetto ad altro: non è quindi da considerarsi una terapia, ma di una possibilità da valutare nel caso ti piaccia.
Per quanto riguarda le problematiche cervicali, abbiamo ancora meno dati scientifici: il fatto che i dati non ci siano però è già un segnale che almeno dal punto di vista “terapeutico” non sia qualcosa da prendere in considerazione.
Se molti avessero avuto importanti miglioramenti cervicali nuotando, a quest’ora lo sapremmo di certo, e invece non è assolutamente così.
Cosa dice il buon senso su nuoto e cervicale
Dato che non abbiamo dati scientifici, mi baso sull’esperienza clinica, sui dati dei miei utenti e naturalmente sulla mia arma preferita: il buon senso.
Il nuoto a stile ha come caratteristica la continua rotazione a destra e a sinistra per respirare.
C’è possibilità che questo sia in qualche modo terapeutico? Indubbiamente per le persone “rigide ma non troppo” questo può essere in qualche modo un aiuto, dato che il movimento continuo favorisce la lubrificazione delle cartilagini vertebrali.
La questione è: “è davvero necessario andare a nuotare per fare questo?” Ovviamente no! I classici esercizi di mobilizzazione hanno un effetto analogo.
Possiamo poi dire che con il nuoto si vadano a rinforzare i muscoli delle spalle, ma anche qui parliamo di qualcosa che si può fare benissimo “a secco”, ed anche in modo più controllato.
Insomma, pensare che il nuoto sia una “terapia insostituibile” è decisamente errato.
Ci sono anzi un buon numero di persone che nuotando notano un aumento dei sintomi, in quanto:
- la continua rotazione del nuoto a stile non li “scioglie”, ma li “infiamma”
- l’estensione della testa nel nuoto a rana ha lo stesso effetto
Cervicale e nuoto: la verità
Dato per assodato che è scorretto considerare il nuoto come una terapia, rimane il dubbio per chi è amante di questo sport ma ha problemi cervicali: si può nuotare senza peggiorare il problema? Ci sono delle raccomandazioni particolari da tenere?
Sarebbe bello poter dare una risposta univoca a questa domanda, ma come immaginerai facilmente è impossibile, dato che:
- dipende da quanto la tua cervicale è infiammata (quelle molto delicate si irritano anche solo alzando le braccia, altro che nuoto)
- dipende da quanto e come nuoti (10 minuti? un’ora? In tutti gli stili?)
- dipende da quanto ti prepari (entri in acqua e via o prima fai un riscaldamento specifico per il collo?)
Ecco che non si può dare una risposta univoca, ma si può sicuramente darti delle informazioni importanti per decidere cosa sia meglio per te.
Prima informazione: se nuotando non noti aumento dei sintomi subito dopo o nelle ore successive, non c’è motivo di pensare che il nuoto possa essere in qualche modo peggiorativo. Se nuotando non succede nulla di particolare, perchè rinunciarvi?
Seconda informazione: più la tua cervicale è infiammata, più si irriterà con qualsiasi cosa, non solo con il nuoto.
Ecco che la vera soluzione è quella di cercare di risolvere il problema a monte, rieducando i muscoli cervicali in modo da ridurre l’infiammazione.
Più il tuo tratto cervicale è in forma e poco infiammato, più sarà disposto a tollerare sforzi sportivi come il nuoto.
Terza informazione: intanto che rieduchi il tuo tratto cervicale (ad esempio con la mia guida video Cervicale STOP! – trovi i moduli per iscriverti ad inizio e a fondo pagina) cerca di lavorare sulle variabili dell’allenamento. Meno tempo, stili diversi…
Conclusione
Per concludere l’articolo, abbiamo visto che:
- il nuoto non è da considerare una terapia. Può avere effetti positivi, ma sono gli stessi che si possono avere in altro modo
- si può nuotare anche in caso di problemi cervicali, ma occorre ascoltare il proprio corpo ed utilizzare alcune accortezze
L’accortezza principale è sempre la solita: avere un livello di infiammazione cervicale basso, e questo è possibile solo con una buona rieducazione dei muscoli.
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