L'Altra Riabilitazione

L’auto-esercizio come soluzione per le vertigini cervicogeniche

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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Circa il 30% delle persone con disturbi cervicali soffre non solo di dolore e rigidità (che a volte non sono neppure presenti), ma di sintomi “pseudo neurologici”, primo fra tutti la sensazione di sbandamento, definita anche vertigine cervicogenica.

Come ho avuto modo di dire in diversi miei contenuti, si tratta di un problema che non deve essere banalizzato dicendo che “è colpa della cervicale“, oppure che “è colpa dell’ansia“.

Si tratta di un sintomo complesso e multi-fattoriale, nel quale rientrano sia componenti di infiammazione cervicale, sia componenti di tensione nervosa.

Per fortuna, se pensiamo alle soluzioni, non abbiamo bisogno di ragionamenti complessi, ma solo di un po’ di costanza nell’applicare ciò che funziona: in questo articolo vedremo come anche la ricerca scientifica ci dimostra che l’esercizio mirato sia la strada migliore per questo problema.

 

PS: in questo articolo troverai alcuni esempi di esercizio, ma i risultati migliori si ottengono sempre quando si porta avanti un piano completo.

Per questo ti invito fin da subito a PROVARE GRATUITAMENTE il mio corso Cervicale STOP!, che negli ultimi anni ha aiutato migliaia di persone: basta compilare il modulo qui sotto!

 

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    Indice

    1. Il problema delle vertigini cervicogeniche
    2. Studio del 2023 sulle vertigini cervicogeniche rieducate con esercizio terapeutico
    3. I migliori esercizi per le vertigini cervicogeniche
    4. Conclusione

     

    Il problema delle vertigini cervicogeniche

    vertigini cervicogeniche

    Le vertigini cervicogeniche sono qualcosa di più che una conseguenza dell’infiammazione cervicale.

    Si tratta di un sintomo molto spesso invalidante, che riduce la qualità della vita di chi ne soffre, ad esempio per la difficoltà nel recarsi in luoghi con molte persone e molte luci.

    A parte quello, vivere con la costante sensazione di disequilibrio e di difficoltà di concentrazione è tutt’altro che piacevole: per un certo periodo (fortunatamente breve) l’ho provato io stesso, e non ne porto un buon ricordo.

    In genere la sensazione è quella di “sentirsi in barca” o di “sentirsi leggermente ubriachi“, alla quale poi si associano:

    • disturbi della vista (vista sfocata, oppure fastidio alla luce)
    • difficoltà di concentrazione
    • tachicardia e agitazione
    • tensione muscolare diffusa
    • debolezza braccia e gambe

    In tutto questo, spesso il vero e proprio dolore cervicale non è neppure presente.

    Questo perchè le vertigini cervicogeniche sono un sintomo che si presenta quando c’è un problema a livello cervicale, ma anche un sovraccarico al sistema nervoso, causato spesso da accumulo di ansia e stress.

    Purtroppo nel tempo la componente di infiammazione cervicale e la componente di stress emotivo si danno il cambio l’una con l’altra: i sintomi provocano stress, lo stress ti fa irrigidire e ti provoca sintomi…un perfetto circolo vizioso!

    Circolo che si può e si deve spezzare, e lo si fa principalmente con la RIEDUCAZIONE MUSCOLARE.

    Da molto tempo aiuto con successo persone con questo sintomo attraverso i miei protocolli, e la ricerca conferma che questa è la strada giusta.

     

    Studio del 2023 sulle vertigini cervicogeniche rieducate con esercizio terapeutico

    In questo studio apparso sul giornale “Frontiers in Neurology” nel 2023 è stato esaminato un gruppo di persone con problemi di sbandamento (vertigine cervicogenica) ed è stato sottoposto ad una riabilitazione attraverso un protocollo di esercizi, confermando che si tratta di un approccio efficace.

    Ecco un riassunto dell’articolo:

    1. Oggetto dello Studio: L’efficacia dell’auto-esercizio per la vertigine cervicogenica.
    2. Contesto: La vertigine cervicogenica è un disturbo che si ritiene derivi da un disturbo nella convergenza della propriocezione del collo e del sistema vestibolare.
    3. Metodologia: Lo studio, condotto tra il 2018 e il 2020, ha coinvolto pazienti di età superiore ai 18 anni con vertigine cervicogenica non traumatica.
    4. Diagnosi: La diagnosi è stata effettuata sulla base della storia del paziente, rivelando una stretta relazione temporale tra i sintomi della colonna vertebrale cervicale e le vertigini.
    5. Programma di auto-esercizio: Includeva esercizi di forza isometrica, esercizi di mobilizzazione e allenamento oculomotorio.
    6. Misurazioni: Sono stati utilizzati il Dizziness Handicap Inventory (DHI) per misurare l’effetto invalidante delle vertigini e il Neck Disability Index (NDI) per misurare la disabilità del collo.
    7. Risultati: Dopo due settimane, il DHI era significativamente più basso nel gruppo di intervento, indicando minori effetti invalidanti delle vertigini. Anche l’NDI ha mostrato miglioramenti nel gruppo di intervento.
    8. Considerazioni: L’auto-esercizio per la vertigine cervicogenica ha incluso esercizi di forza. Tuttavia, questi erano principalmente esercizi di forza isometrica.

     

    I migliori esercizi per le vertigini cervicogeniche

    Il titolo del paragrafo è in realtà un po’ ingannevole: non esistono infatti “migliori esercizi” o “esercizi specifici” per i problemi di sbandamenti e vertigini su base cervicale.

    Questo perchè i sintomi migliorano quando la situazione complessiva della cervicale migliora (meno infiammazione = meno sintomi) non quando viene stimolato uno specifico muscolo.

    La soluzione quindi è una rieducazione completa del tratto cervicale e della postura, come quella che puoi fare con il mio protocollo Cervicale STOP!

    Ma se dovessimo prendere due esercizi particolarmente utili, prenderei sicuramente l’allungamento del muscolo sterno cleido mastoideo, ed il rinforzo isometrico dei muscoli estensori.

     

    Allungamento dello sterno-cleido-mastoideo (SCM):

     

    1. Preparazione:
      • Mettiti in piedi o siediti su una sedia con la schiena dritta. Assicurati di avere spazio sufficiente per muoverti liberamente.
    2. Posizione iniziale:
      • Tieni la testa e il collo in una posizione neutra e rilassata.
    3. Esecuzione:
      • Inclina lentamente la testa all’indietro per guardare verso il soffitto. Questo inizia l’allungamento del muscolo.
      • Ruota delicatamente la testa verso una spalla (ad esempio, la destra). Questo permetterà di sentire un allungamento sul lato opposto (nella zona del collo sinistro se ruoti verso destra).
      • Per aumentare l’allungamento, puoi utilizzare la mano opposta (nel nostro esempio, la mano sinistra) per afferrare delicatamente il lato della testa e applicare una leggera pressione verso il basso.
    4. Mantenimento:
      • Mantieni l’allungamento per circa 20-30 secondi.
      • Rilascia lentamente e torna alla posizione iniziale.
    5. Ripetizione:
      • Ripeti lo stesso allungamento sull’altro lato.
      • Puoi eseguirlo 2-3 volte per lato.

     

    Rinforzo isometrico dei muscoli estensori del collo con un asciugamano:

     

    1. Preparazione:
      • Scegli un asciugamano di dimensioni medie o grandi.
      • Siediti su una sedia o su un panca con la schiena dritta e i piedi ben appoggiati a terra.
      • Assicurati di avere spazio sufficiente per muoverti senza ostacoli.
    2. Posizionamento dell’asciugamano:
      • Piegalo in lunghezza fino ad ottenere una striscia di tessuto spessa e resistente.
      • Posiziona l’asciugamano dietro la testa, a livello dell’occipite (la parte posteriore inferiore del cranio).
    3. Presa:
      • Afferra entrambe le estremità dell’asciugamano con le mani.
      • Tieni le braccia estese davanti a te in modo che l’asciugamano sia teso e in posizione orizzontale.
    4. Esecuzione:
      • Inizia inclinando leggermente la testa all’indietro, resistendo all’azione con l’asciugamano. Questa resistenza è fornita dalla forza delle braccia che tirano l’asciugamano in avanti.
      • Mantieni questa posizione isometrica (senza muoversi) per circa 10-15 secondi, o per il tempo che ritieni appropriato. Durante questo periodo, i muscoli estensori del collo lavoreranno per resistere alla forza dell’asciugamano.
      • Assicurati di mantenere una pressione costante e di non tirare troppo forte con le braccia.
    5. Ripetizione:
      • Rilassati e riposati per un momento.
      • Ripeti l’esercizio per il numero desiderato di ripetizioni, ad esempio 3-5 volte.

     

    Conclusione

    Le vertigini ad origine cervicale sono un problema complesso con molti, molti fattori alla base.

    Ma se iniziamo a parlare di SOLUZIONI e non solo di PROBLEMA, il cerchio si restringe molto, e le cose da fare sono molto chiare.

    Potresti trovarti in una di quelle situazioni in cui non si è ancora ben chiarita la diagnosi, o non si è ancora ben capito il problema: un medico dice una cosa, un’altro ne dice un’altra…

    Non preoccuparti: se inizi a lavorare sul tuo corpo e sui tuoi muscoli, non hai bisogno di capire ogni singola sfaccettatura del tuo disturbo.

    Inizia dagli esercizi che ti ho proposto nell’articolo, ma se vuoi i migliori risultati nei tempi più brevi, non perdere il mio corso Cervicale STOP!

    Il mio protocollo Cervicale STOP! ha aiutato migliaia di persone con questo sintomo, e non ho dubbi che possa farlo anche con te.

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      Marcello Chiapponi

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      Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

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