L'Altra Riabilitazione

Infiammazione tendine rotuleo: risolvila in 3 passaggi

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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In questo articolo ti spiegherò tutto ciò che puoi e che devi fare per migliorare uno dei problemi del ginocchio più comuni, ovvero la tendinite del quadricipite, chiamata anche tendinite del tendine rotuleo.

Si tratta di un problema che nei miei 20 anni di esperienza fisioterapica ho affrontato tantissime volte, proprio perchè è uno dei problemi del ginocchio più diffusi, soprattutto nella popolazione giovane (dover per “giovane” intendiamo sotto i 65 anni, oltre i problemi più comuni sono di tipo artrosico).

La tendinite del quadricipite è fondamentalmente uno stato di infiammazione del tendine rotuleo, ovvero il punto dove finisce il muscolo quadricipite, e dove questo si attacca alla tibia e alla rotula.

Come tutte le tendiniti, l’infiammazione del tendine rotuleo non è un vero e proprio “incendio”, con le caratteristiche della vera infiammazione (infatti molto spesso gli esami clinici non mostrano grandi cose).

Si tratta più che altro di un “piccolo incendio continuativo”, con una sfortunata tendenza al cronicizzarsi.

Che sia un problema per te già abbastanza cronico (ovvero che dura da più di 3-6 mesi), oppure che tu ce l’abbia da poco tempo, le indicazioni che troverai in questo articolo sono comunque valide.

Andremo prima a vedere le caratteristiche del problema e le sue tempistiche, dopo di che ti fornirò un “piano di azione” per migliorare l’infiammazione ed il dolore.

Ok, partiamo!

 

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    Infiammazione del tendine rotuleo: di cosa si tratta

    Quando parliamo di tendine rotuleo, parliamo di struttura che unisce il muscolo quadricipite alla tibia.

    In pratica, il tendine è la parte finale del muscolo: una sorta di potente “cavo” di tessuto connettivo, che unisce muscolo e osso.

    Nel caso del tendine rotuleo, abbiamo un tendine un po’ particolare.

    Infatti, questo tendine unisce il quadricipite a due ossa, non solo ad una: prima di arrivare alla tibia, il tendine rotuleo passa “a ponte” sopra alla rotula (da lì il nome).

    La parte di tendine che va dalla rotula alla tibia viene a volte definito “legamento rotuleo” o “legamento patellare”.

    Al di là delle disquisizioni anatomiche e delle sottigliezze, penso sia abbastanza chiaro di quale struttura stiamo parlando.

    Il problema del tendine rotuleo è che ha una certa tendenza ad infiammarsi: questo capita soprattutto negli sportivi, ma può capitare anche in chi sta seduto molto tempo.

     

    Infiammazione del tendine rotuleo: spesso non si tratta di una VERA infiammazione

    Come molte tendiniti, l’infiammazione del tendine rotuleo spesso non è una vera e propria infiammazione.

    Non presenta quindi le caratteristiche di arrossamento e gonfiore, e spesso negli esami clinici non vengono rilevate grandi problematiche.

    Questo avviene perchè la maggior parte delle infiammazioni dei tendini sono in realtà infiammazioni di basso grado, ovvero: un piccolo incendio continuo, che fa maledettamente fatica a spegnersi.

    L’infiammazione del tendine rotuleo può avere una prima fase molto acuta, ma in genere questa si risolve entro 15-20 giorni.

    Il vero problema, come un po’ in tutte le tendiniti, è la tendenza a cronicizzare: tra poco vedremo come affrontare questo problema.

    Prima di farlo, affrontiamo un argomento molto importante, ovvero il PERCHÈ si può infiammare il tendine rotuleo.

     

     

    Perchè si può infiammare il tendine rotuleo, e perchè l’infiammazione si può cronicizzare

    Capire perchè un tendine si può infiammare e perchè questa infiammazione può cronicizzarsi è molto importante.

    Con i problemi di tendinite spesso ci si “fa a botte” periodicamente, quindi è molto meglio conoscerli bene.

    In ultima analisi, il tendine rotuleo si infiamma perchè gli abbiamo chiesto troppo lavoro, o meglio: gli abbiamo chiesto più lavoro di quanto lui non fosse in grado di offrire.

    Questo in genere succede per 3 tipi di motivo diverso:

    1. sovraccarico sportivo o professionale (troppo lavoro rispetto al recupero)
    2. sovraccarico posturale (non tantissimo carico, ma per tantissimo tempo)
    3. debolezza delle altre strutture del ginocchio

    Riguardo al terzo punto, la spiegazione è piuttosto semplice: se il tuo ginocchio è debole, magari perchè hai subito uno o più traumi, i muscoli devono lavorare di più per tenerlo stabile.

    Ecco che anche se non fai grandi cose, puoi sviluppare un problema di sovraccarico: i tuoi muscoli devono comunque lavorare molto per mantenere la stabilità del ginocchio.

    Ed è così che il tendine rotuleo può infiammarsi, o meglio può sviluppare quello che ho definito un “piccolo incendio continuo”.

    E riguardo alla sua tendenza alla cronicizzazione? Cosa possiamo fare per evitarla, o per uscirne se ci siamo già andati incontro?

     

    Ecco perchè l’infiammazione del tendine rotuleo si può cronicizzare

    La tendinite del tendine rotuleo ha una certa tendenza a sviluppare quello che si definisce “processo di cronicizzazione”, ovvero: il dolore migliora ma mai fino in fondo, e questa “coda” di dolore (che però potrebbe pregiudicarti l’attività) persiste per mesi.

    E perchè questo accade?

    In parte lo sappiamo, in parte no.

    Sappiamo per sicuro che il cronicizzarsi del dolore è una complicazione frequente nelle tendiniti, e che questo avviene perchè:

    • spesso non si concede al tendine un vero e proprio periodo di riposo e recupero
    • i tendini sono strutture poco vascolarizzate, quindi con meno possibilità di recupero
    • le condizioni che hanno provocato l’infiammazione rimangono uguali, perchè non vengono “riabilitate”

    Sappiamo quindi che i tendini sono strutture abbastanza delicate e suscettibili, e in più:

    • non gli si concede quasi mai un vero e proprio periodo di recupero completo
    • raramente si fa una vera e propria rieducazione completa, ma ci si limita ad “aspettare che passi”

    Ok, ora che abbiamo capito il problema….cerchiamo di risolverlo!

    Vedremo quindi le principali possibilità di cura per l’infiammazione del tendine rotuleo: come scoprirai tra poco, alcune di esse funzionano….così così.

     

     

    Cosa fare per risolvere l’infiammazione del tendine rotuleo: cure che funzionano….così così

    Quando si va incontro ad un problema di dolore tendineo, è abbastanza logico e spontaneo rivolgersi ad un professionista (il più delle volte un medico ortopedico) per avere un consiglio su cosa fare.

    E qui possono nascere alcuni problemi.

    Incredibilmente, quelle che sono le raccomandazioni internazionali ed i consigli dei massimi esperti di problemi tendinei, sono quelle che MENO vengono proposte.

    I motivi per cui ciò avviene possono sembrare un po’ sconfortanti, ma di fatto è così, ovvero:

    • le tendiniti sono un problema che quasi mai va a finire nella chirurgia, quindi gli ortopedici non ne approfondiscono gli studi più di tanto
    • le raccomandazioni degli esperti e delle istituzioni sono poco “redditizie”, perchè si tratta fondamentalmente di rieducazione tramite esercizi
    • anche i pazienti (soprattutto gli sportivi) preferiscono pagare e vedersi “applicare qualcosa sulla parte che fa male”, piuttosto che vedersi consigliare un piano di rieducazione

    Ecco perchè uno dei massimi esperti di tendiniti, ovvero Jill Cook, sostiene che l’esercizio sia la miglior terapia per i problemi di tendini, ma in giro si vedono fare ancora un sacco di tecar, laser e ultrasuoni.

    A me non è mai interessato particolarmente “accontentare la persona, che tanto ci guadagno anch’io”.

    Mi è sempre interessato lavorare con persone motivate, e fornire loro la miglior soluzione possibile per i loro problemi, anche se questa non è affascinante come “sdraiati lì, ti applico questo e vedrai che passa tutto”.

    Ecco perchè non ho mai utilizzato terapie fisiche come laser, ultrasuoni e tecar, e perchè non ne raccomando l’utilizzo.

    Stessa cosa dicasi per massaggi e manipolazioni varie: se pensi che con una manipolazione sia possibile modificare il modo in cui il ginocchio lavora e la resistenza dei tendini….. chiudi pure questo articolo.

    Ok, ora che abbiamo visto quello che andrebbe evitato, vediamo invece cosa fare.

     

     

    Come risolvere l’infiammazione del tendine rotuleo: piano di azione in 3 step

    Il miglioramento di qualsiasi infiammazione tendinea si basa su 3 punti fondamentali:

    • riposo e recupero
    • ri-educazione della struttura infiammata
    • ri-educazione della postura e del movimento

    Vediamo quindi dei semplici suggerimenti per ciascuna delle tre fasi.

     

    Fase #1: riposo e recupero

    Perchè avvenga un buon recupero, il tendine ha bisogno di una prima fase di riposo assoluto, della durata di 15-30 giorni.

    Questa fase è molto importante se il dolore è appena insorto, ma anche se hai dolore da tempo possiamo applicare lo stesso ragionamento, soprattutto se all’inizio non hai fatto una VERA fase di recupero.

    L’obbiettivo in questa fase è quello di minimizzare gli sforzi e le sollecitazioni che diamo al nostro tendine.

    Questo comporta ovviamente la sospensione dell’attività sportiva, ma anche attenzioni quali:

    • usare l’ascensore al posto delle scale (il contrario di quanto si consiglia di solito, ma qui la questione è diversa)
    • porre attenzione ai movimenti della vita quotidiana, come il piegarsi o il salire sull’auto
    • non camminare a lungo

    Insomma, per almeno 15-20 giorni dovresti cercare di tenere la zona più ferma possibile: puoi allenare le braccia finchè vuoi, ma tratta il tuo ginocchio come se fosse appena stato operato e andasse tutelato al massimo.

    Ovviamente, attenzione a non prolungare troppo questa fase: il resto della rieducazione è infatti basato sul NON tenere troppo a riposo l’arto.

     

    Fase #2: rieducazione della struttura infiammata

    Una volta che abbiamo fatto respirare il nostro tendine, è giunto il momento di rinforzarlo.

    Quello che vogliamo fare è infatti abituare muscolo e tendine al sopportare una quantità di carico sempre maggiore.

    In fondo, il ragionamento è piuttosto semplice:

    •  il tendine si infiamma perchè è stato sovraccaricato, quindi…
    •  … lo facciamo respirare un po’….
    •  …. e poi iniziamo a caricarlo gradualmente

    Dovrai quindi iniziare a fare esercizi di rinforzo leggeri, e aumentare di mano in mano il carico.

    Negli esercizi vogliamo coinvolgere DIRETTAMENTE il quadricipite ed il tendine rotuleo, ma ovviamente vogliamo farlo con prudenza e gradualità.

    Il momento di riposo glielo abbiamo già dato, quindi ora VOGLIAMO dare delle sollecitazioni, ma vogliamo farlo gradualmente.

    Ecco un esempio di esercizio con il quale iniziare: un buono standard per l’esercizio può essere quello di fare 15-20 ripetizioni, per 3-4 serie, 2 volte al giorno.

    Quando l’esercizio ti sembrerà semplice, aggiungerai una cavigliera da 0,5 – 2 Kg.

    Per ulteriori esercizi ed approfondimenti, ti invito nuovamente a scaricare il PDF gratuito “SOS Ginocchio” cliccando QUI.

    Una volta che hai iniziato a rinforzare i muscoli, dopo 15-20 giorni circa si può pensare di iniziare ad aggiungere un po’ di movimento specifico (ad esempio, l’allenamento della tua attività sportiva).

    Iniziamo quindi a parlare di “Fase #3”.

     

    Fase #3: rieducazione della postura e del movimento

    Abbiamo lasciato riposare il tendine ed abbiamo iniziato a rinforzarlo con dei semplici esercizi.

    Ora è il momento di “alzare l’asticella” e fornirgli un carico maggiore e più specifico.

    Questo significa, nel caso degli sportivi, riprendere gli allenamenti in modalità “ridotta”.

    Se prima correvi 15 Km, dovrai allenarti prima con 5, poi con 7, poi con 8 Km, e così via (per quanto la cosa ti possa scocciare).

    Ovviamente, nel caso di attività professionali, tutto si fa più difficile: in ogni caso, anche in molti lavori è possibile “re-iniziare con prudenza”.

    Il senso di questa fase è di riprendere le solite gestualità, e nel frattempo continuare con il rinforzo specifico.

    Questa è anche la fase dove eventualmente ci si prende cura di problemi posturali che possono influire sul come appoggi il ginocchio.

    Se ad esempio hai problemi di mal di schiena, o una marcata rigidità della colonna vertebrale, questo può essere un buon momento per occuparsene.

    In ogni caso, non prenderei in considerazione questa ipotesi fino a quando non hai fatto un buon rinforzo muscolare del ginocchio, e fino a quando non hai ripreso almeno in parte le tue gestualità.

    Sembra incredibile, ma ho visto persone che si sono sentite dire che “dovevano curare la schiena perchè il problema era quello”, quando ancora non riuscivano a fare due passi di corsa.

     

     

    Conclusione

    Come hai visto, i passi di una buona rieducazione del tendine rotuleo non sono difficili da comprendere.

    Nonostante “tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare”, quello che ti serve per migliorare l’infiammazione del tendine rotuleo è esattamente quanto ho spiegato:

    • lasciarlo recuperare completamente per 15-20 giorni
    • iniziare a caricarlo e rinforzarlo in modo graduale
    • aumentare il carico e la complessità dei movimenti o dell’allenamento pian piano

     

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      3 risposte

      1. Sono Laura una ragazza si fa molto male il.dolore si ho.messo.il ghiaccio penso si faccio troppo carico con trekking e walking meglio.una passeggiata normale con il cane in.citta

      Lascia un commento

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      Marcello Chiapponi

      Marcello Chiapponi

      Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

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