Capita a volte di avere delle buone intuizioni, come quella di consigliare ad un paziente qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.
Con Lorenza è andata esattamente così: è venuta da me, così come è andata da altri, per alleviare i suoi dolori diffusi a collo e schiena e la sua costante sensazione di tensione muscolare.
Problemi che si porta avanti da anni e con i quali convive, anche se malvolentieri.
Dato che di tanto in tanto si fanno più intensi, ecco che Lorenza si rivolge a qualcuno per un aiuto: dato che non ha mai trovato benefici sostanziali, ogni volta ha cambiato fisioterapista, giusto per provare.
Visto che sapeva che i trattamenti manuali le danno un po’ di beneficio, voleva “provare anche me”, così come era già stata da “n” altri operatori.
In realtà, la situazione è andata molto molto meglio di quanto si aspettasse, e senza che le facessi neppure l’ombra di un trattamento.
In questo articolo ti descriverò che strategia ho utilizzato: si tratta di una strategia estremamente semplice da replicare da soli, e che funziona benone con tutte le persone che hanno caratteristiche simili.
Vediamo allora le caratteristiche fisiche e i disturbi di Lorenza, e poi partiamo alla scoperta della strategia, che potrai utilizzare da subito!
Indice dell’articolo
- Descrizione di Lorenza e dei suoi dolori diffusi nella schiena (ma anche nel resto del corpo)
- Come ho analizzato il caso di Lorenza e come puoi auto-analizzare il tuo
- Il piano di battaglia per contrastare i dolori diffusi di Lorenza
- Come sono cambiati i dolori diffusi e cronici di Lorenza
- I risultati di Lorenza nel tempo
- Esempio di piano di allenamento per dolori diffusi + come costruirti il tuo
- CONSIDERAZIONI/CONCLUSIONE
Descrizione di Lorenza e dei suoi dolori diffusi nella schiena (ma anche nel resto del corpo)
Lorenza è una signora di 50 anni che lavora in cucina e fa pulizie.
È una donna di costituzione piuttosto magra, anche se sostiene che negli ultimi anni ha accumulato molto grasso, anche se il peso non è poi aumentato granchè: fra un attimo capirai che aveva ragione.
Lorenza lamenta dolore e rigidità pressochè costanti al tratto cervicale, che occasionalmente si trasformano in mal di testa.
All’altezza delle spalle avverte un diffuso stato di contrattura, più o meno dolente a seconda di cosa fa durante il giorno.
A fine giornata, la bassa schiena è spesso dolorosa, e non vede l’ora di potersi sdraiare.
Insomma, possiamo sicuramente considerare quello di Lorenza un caso di dolore diffuso sulla schiena, ma non solo.
Infatti, a periodi le capita anche di avvertire dolori “sparsi” a livello di braccia e gambe: nulla di stravolgente per fortuna, ma ogni tanto i dolori sembrano diffusi in tutto il corpo.
Per fortuna questa manifestazione di dolore diffuso in tutto il corpo le succede di rado: in un mio video su YouTube ho infatti spiegato che il dolore diffuso è uno dei problemi più difficili in assoluto da gestire.
Cosa le hanno trovato negli esami
Come ogni persona che soffre di dolori cronici, anche Lorenza ha negli anni effettuato diversi esami: lastre, risonanze e quant’altro.
Il quadro che è emerso è si un quadro di artrosi e discopatie varie alla colonna, ma come ho spiegato in tantissimi articoli, questo non è così straordinariamente importante.
Infatti, quadri di “usura” lievi o anche intermedi fanno parte della norma, e si possono riscontrare anche nelle persone completamente prive di sintomi.
È sbagliato quindi attribuire ad artrosi o discopatie varie tutta la colpa dei dolori, perchè non è così: si può stare MOLTO meglio anche in loro presenza, te lo assicuro.
Uno dei modi per farlo è l’approccio che ti illustrerò tra poco.
Come ho analizzato il caso di Lorenza e come puoi auto-analizzare il tuo
Ho proceduto esattamente come descrivo alla pagina Esempio di Visita.
Quello che faccio in pratica, è cercare di rilevare:
- quanto siano “importanti” i problemi di muscoli e ossa
- quanto contino altri aspetti molto importanti come il metabolismo e lo stress nervoso
Faccio questo principalmente basandomi sulla storia, sui sintomi e sulle caratteristiche: per completezza mi faccio dare una mano anche dalla tecnologia, ma ti assicuro che puoi fare un ottimo lavoro anche con una semplicissima auto-valutazione.
Ecco com’è andata la valutazione di Lorenza.
La valutazione di Lorenza: i dolori c’entravano poco con l’artrosi
Lorenza dava la colpa di tutto all’artrosi: in realtà, sottoposta ai test posturali, la sua schiena ed il suo collo si muovevano benissimo, senza far supporre alcun “blocco” legato ad usura e artrosi.
Facendole l’analisi della composizione corporea BIA ACC, sono emerse ben altre criticità, che a dire la verità si vedevano anche ad occhio (ma avercele nero su bianco fa sempre comodo).
A dispetto della sua apparenza esile, Lorenza ha una percentuale di grasso tutto sommato piuttosto elevata.
Ma il dato che più di tutti salta all’occhio è la forte scarsità di acqua totale e di massa muscolare (strettamente legate tra loro): ben al di sotto di quanto ci piacerebbe vedere.
Lorenza è una Sarcopenica di classe 2, cioè le manca parecchio tessuto muscolare per poter sostenere adeguatamente il suo scheletro.
È una situazione estremamente comune nelle donne dopo i 50 anni: non è una situazione grave, ma naturalmente non possiamo aspettarci che il corpo faccia i salti di gioia.
In una persona con significativa mancanza di massa muscolare, i pochi muscoli presenti fanno molta fatica a sostenere lo scheletro: logico quindi aspettarsi che siano sempre costantemente iper-contratti.
Se poi parliamo di una persona che fa attività manuali e pesanti, la frittata è fatta.
Un semplice metodo di auto-valutazione
Nel caso di Lorenza abbiamo quindi un problema non tanto legato all’artrosi, alla postura o a tutto ciò che ha a che vedere con il movimento, ma una situazione di carattere più “generale”.
Come capire se anche nel tuo caso c’è una situazione di questo genere?
Al di là della quantità di massa muscolare, ci sono altre cause “generali” che possono provocarti dolori e contratture diffuse.
Pensa soltanto alla tensione nervosa e allo stress: anche qui abbiamo un problema che non c’entra molto con il movimento e con la postura, ma che può incidere pesantemente sul come stanno i tuoi muscoli.
Uno dei metodi di auto-valutazione più semplici che puoi fare è quello basato sui sintomi che avverti.
Quando si hanno certi tipi di situazione come quelle che ho descritto, appaiono spesso e volentieri alcuni “sintomi tipici”: ecco quindi che da una semplice auto valutazione dei sintomi puoi trarre molte informazioni.
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Il piano di battaglia per contrastare i dolori diffusi di Lorenza
Chi mi conosce, o chi ha visto già alcuni miei video e articoli, sa che le mie posizioni sui trattamenti manuali sono abbastanza “freddine”.
Non li considero completamente inutili, anche perchè la ricerca dice che NON sono completamente inutili.
Qualsiasi trattamento manuale nasce però con il presupposto di avere effetti temporanei, spesso estremamente temporanei (e questo è ben dimostrato in letteratura).
Su situazioni croniche, come questa di Lorenza e come quelle di cui mi occupo io, non è un approccio che ha molto senso, se non per un sollievo momentaneo.
Nel caso di Lorenza, quello che mi interessava era:
- dare uno stimolo di rinforzo a tutti i suoi muscoli (parlare di vero e proprio aumento della massa muscolare a 50 anni è un po’ utopistico)
- insegnare al suo corpo a muoversi meglio, e con maggior scioltezza, cosa che aiuta tantissimo nel ridurre le contratture muscolari
Nessuna manipolazione o massaggio può fare questo, perchè nessun trattamento di quel tipo può effettivamente migliorare le prestazioni dei muscoli.
Cos’è che può realmente migliorare le prestazioni dei muscoli?
Da che mondo e mondo, le prestazioni dei muscoli si migliorano con l’allenamento, ovvero con l’esercizio su base costante.
Certo, parliamo di allenamento adattato e adeguato alle possibilità, ma i princìpi sono gli stessi.
Ecco quindi come era composto il piano di Lorenza.
#1 Esercizi di rinforzo muscolare e tonificazione generale
Come dicevo poco fa, pensare ad un vero e proprio aumento di massa muscolare in una donna di 50 anni, è decisamente poco realistico.
È più corretto sicuramente parlare di “consolidamento” della massa muscolare esistente, che è comunque qualcosa che ci va BENISSIMO.
Per fare questo, si utilizzano i classici esercizi di rinforzo in stile “allenamento in palestra”: si può decidere di utilizzare i macchinari o di allenarsi a corpo libero, ma il tipo di allenamento è quello.
Capisco che a molte persone non sia particolarmente congeniale (molti preferiscono attività più “dinamiche” come i corsi di gruppo), ma tant’è: se si vuole dare uno stimolo davvero efficace, il tipo di allenamento è quello.
Peraltro, allenarsi in stile “allenamento in palestra” non impedisce di fare anche altro, magari in giorni separati.
#2 Esercizi di mobilità attiva
Gli esercizi di mobilità attiva sono un genere di esercizi dove i muscoli non lottano contro un peso, ma contro…. altri muscoli!
Ti faccio un semplice esempio: per una persona estremamente “sciolta”, alzare in alto un braccio è una operazione a fatica zero, perchè le sue articolazioni sono molto elastiche e non offrono alcuna resistenza.
In una persona con le spalle rigide, queste resistenze ci sono eccome: ecco quindi che alcuni muscoli devono “vincere” le rigidità di altri per poter compiere il movimento.
Ecco che per una persona rigida, alzare le braccia può essere considerato un esercizio di mobilità attiva, perchè la costringe a “lottare” contro le sue rigidità.
Questo genere di esercizi (di cui vedremo un esempio) è davvero molto utile per ridurre le contratture muscolari e imparare a muoversi meglio.
#3 Semplici suggerimenti alimentari
Quando si hanno dolori diffusi, molto spesso si ha beneficio dal non prendersi cura soltanto del fisico, ma anche dell’aspetto alimentare.
Questo perchè quello che mangiamo ha un profondo impatto sul come ci sentiamo in generale, e l’apparato muscolo scheletrico naturalmente non fa eccezione.
In alcuni casi, metabolismo e alimentazione sono addirittura il problema principale: se ti interessa l’argomento, leggi il mio articolo sul mal di schiena di origine “metabolica”.
Nel caso di Lorenza, qualche piccola modifica alla sua alimentazione ha contribuito a migliorare ulteriormente la situazione.
In linea di massima, Lorenza ha “alleggerito” la sua cena e aumentato un po’ il carico di calorie e carboidrati nella prima parte della giornata.
Una strategia molto semplice, ma che funziona sempre bene.
Piccolo dettaglio, ma che a volte aiuta molto: l’integrazione di magnesio supremo.
Il magnesio supremo è uno dei pochissimi integratori che consiglio, perchè è uno dei pochi che abbia effetti dimostrati (in questo caso effetti anti infiammatori e di rilassamento muscolare).
Come per molti altri casi di dolore diffuso, anche per Lorenza l’integrazione di magnesio supremo ha fornito un aiuto supplementare.
Consiglio sicuramente questo prodotto:
Come sono cambiati i dolori diffusi e cronici di Lorenza
Quando fai un trattamento manuale, come ad esempio un massaggio, ti aspetti che i benefici siano piuttosto immediati, ovvero che si sentano già dalla prima seduta.
In effetti, se hai dolore costante, tutto quello che cerchi è un po’ di sollievo.
Con le semplici valutazioni che le ho fatto, ho convinto Lorenza che non era il caso di investire altro tempo e denaro nell’ennesimo trattamento manuale: anche se io fossi stato “più bravo degli altri”, la situazione non sarebbe cambiata più di tanto.
L’ho quindi convinta a provare un approccio diverso, che è appunto quello che ti ho appena illustrato.
Con sua grande sorpresa, Lorenza ha notato dei significativi benefici sui suoi dolori fin da subito.
Questo l’ha un po’ stupita, perchè tutto sommato avevamo costruito un piano che avesse efficacia a medio termine, non qualcosa di “immediatamente anti-dolorifico”.
In realtà, quando i muscoli vengono “svegliati” e attivati in un certo modo, la risposta del corpo è praticamente immediata.
Non c’è bisogno che i muscoli arrivino ad essere più tonici: il solo fatto di stimolarli nel modo giusto produce effetti benefici.
E non c’è bisogno neanche di arrivare ad essere realmente più agili e sciolti: anche qui, lo stimolo corretto è già sufficiente a smuovere i meccanismi che ci interessano.
Galvanizzata dai miglioramenti e dalle sensazioni nuove, Lorenza si è appassionata all’attività che le ho proposto, facendola diventare una abitudine.
I risultati di Lorenza nel tempo
Questa è la parte nella quale dovresti scrivere che “in poco tempo Lorenza ha completamente risolto i suoi dolori, per sempre e con uno sforzo davvero minimo“.
E certo, manca solo “e tutti vissero felici e contenti“.
Frasi come quella vanno bene per le pubblicità dei materassi, ed in effetti situazioni dove “risolvi completamente e per sempre tutti i tuoi problemi cronici” esistono più che altro nel mondo dei sogni.
La realtà, che è quella di cui mi piace parlare, è “leggermente” diversa, e nella maggior parte dei casi funziona come è successo a Lorenza.
Dopo un mese di allenamento, Lorenza stava decisamente meglio, e la maggior parte dei suoi dolori si erano ridotti in modo significativo.
Dopo 3 mesi aveva raggiunto davvero un ottimo livello: più agile, più sciolta, e con i dolori solo come sottofondo occasionale.
Grazie ai miglioramenti ottenuti, Lorenza è stata motivata a continuare ad allenarsi, e questo le ha permesso di tenere la situazione sotto controllo.
Ovviamente non significa che sia sparito tutto e per sempre, intendiamoci bene.
Di tanto in tanto qualcosa è tornato a farsi sentire, ma a differenza di prima:
- si è trattato di episodi di bassa intensità
- gli episodi dolorosi si sono chiusi velocemente
- non ha dovuto ricorrere a farmaci o a qualsiasi altro aiuto
Questo è come funziona la vita reale: il “Lazzaro, alzati e cammina” lo lasciamo alle pubblicità.
Esempio di piano di allenamento per dolori diffusi + come costruirti il tuo
Come dicevo, il piano di allenamento di Lorenza era basato su esercizi di rinforzo, esercizi di mobilità attiva e consigli alimentari.
Ora ti mostrerò due esempi di esercizi di rinforzo e mobilità attiva, per farti capire cosa intendo, e come questi siano facilmente adattabili a qualsiasi livello di abilità motorie.
Se vuoi costruirti un buon piano, ecco due proposte:
- il mio canale YouTube, che è ricchissimo di esercizi e allenamenti vari
- il mio video corso Postura e Sintomi da Stress, che puoi provare gratuitamente
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Esempio di esercizio di rinforzo adattato
Esempio di esercizio di mobilità attiva
CONSIDERAZIONI/CONCLUSIONE
Nel caso di Lorenza, scegliere di manipolare o cercare di “allungare” non sarebbe stata una scelta produttiva, perchè non avrebbe cambiato il nocciolo del problema: il lavoro di dieci operai (i muscoli) lo stavano facendo in tre.
Se hai un quadro di tensione muscolare diffusa e scarsità di massa muscolare, prendi in considerazione una strategia come questa.
Ti servirà molto di più rinforzare e ri-educare i tuoi muscoli, piuttosto che cercare di rilassarli con massaggi vari.
Ti invito ancora a provare gratuitamente il mio video corso “Postura e Sintomi da Stress”, nel quale troverai esercizi e consigli adattabili al tuo caso.
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3 risposte
Buongiorno sono interessato ad un consulto. Ho problemi di cervicale e dolori muscolari.Gentilmente mi può contattare per un appuntamento.Grazie
Buongiorno, ho rimosso il suo numero di telefono. Le sconsiglio caldamente di lasciarlo nell’area pubblica di un sito. Detto questo, mi scriva dalla pagina contatti.
Gentilmente può dirmi quali sono esercizi maschili efficaci per probabile compressione del nervo pudendo . La ringrazio e le rinnovo la mia stima per la sua professionalità e semplicità nello svolgere e spiegare i suoi metodi.