Molte persone che soffrono di generici disturbi legati alle cervicale lamentano anche, nella “lista” dei loro sintomi, un forte senso di stanchezza e spossatezza.
Alcuni attribuiscono la colpa del sintomo “stanchezza” direttamente al disturbo cervicale: hanno ragione a farlo?
In parte si, in parte no.
In questo articolo ti spiegherò brevemente perchè stanchezza e disturbi cervicali possano comparire insieme, e capirai come sia molto più comune che la mancanza di energie provochi disturbi al collo, piuttosto che il contrario.
Alla fine, andremo chiaramente a vedere una serie di consigli utili per migliorare la situazione da subito.
PS: tutte le indicazioni che trovi in questo articolo sono prese dal mio corso Cervicale STOP!
Cervicale STOP! è lo strumento più completo che tu possa avere per migliorare il tuo disturbo cervicale ed i sintomi associati, tra cui vertigini e sbandamenti, ed ha già aiutato più di 2000 persone.
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Indice dell’articolo
- Perché il disturbo cervicale può provocare stanchezza
- Perché la stanchezza può provocare disturbo cervicale
- Consigli e strategie per risolvere la situazione
- Conclusione
Perchè il disturbo cervicale può provocare stanchezza
Andiamo a vedere quindi perchè il disturbo cervicale può provocare stanchezza, e perchè può accadere anche il contrario.
Per inciso, che la mancanza di energia provochi disturbi al collo è MOLTO più comune.
In ogni caso, vediamo come si può passare da disturbi alle vertebre alla stanchezza cronica.
Sappiamo che all’interno delle vertebre c’è il midollo spinale, una sorta di “prolungamento” del cervello verso la periferia.
Le prime tre vertebre cervicali sono particolarmente in connessione con la parte più alta del midollo spinale, una struttura chiamata tronco dell’encefalo.
Una cronica irritazione a livello di muscoli e vertebre si può tradurre in una possibile irritazione del tronco dell’encefalo: è il meccanismo studiato dal mio collega Dean Watson per dimostrare il collegamento tra disturbi cervicali e cefalea.
In neurologia si sa molto bene che la stanchezza è il primo sintomo di quando una importante struttura nervosa è irritata: non a caso, la stanchezza è spesso il problema n 1 di chi è affetto da malattie come la sclerosi multipla.
Ecco come da disturbo cervicale si può arrivare alla stanchezza!
Sottolineo ancora: questo collegamento è poco frequente, ed è valido per lo più per per quelle persone che hanno anche mal di testa associato.
Lo dico perchè alcuni hanno la tendenza ad incolpare le vertebre cervicali di QUALSIASI cosa: basta fare un giro sui forum o sui gruppi facebook dedicati per leggere cose incredibili.
Perchè la stanchezza può provocare disturbo cervicale
Come dicevo, è molto più comune che la mancanza di energie si rifletta negativamente su muscoli e vertebre cervicali.
La stanchezza e la spossatezza sono uno dei sintomi principali dell’eccessivo accumulo di stress: ne ho parlato infatti nell’articolo sui sintomi dello stress.
Spieghiamo la cosa in due parole, perchè dire “stress” è veramente banale e scontato.
Come lo stress provoca stanchezza
La nostra vita è un costante equilibrio tra momenti di stress e momenti di recupero: quando le cose vanno bene, le due “forze” si equivalgono.
A causa del nostro stile di vita, della nostra alimentazione e di tanti fattori (non ultimo il nostro carattere), la quantità di elementi di stress che accumuliamo può essere del tutto superiore alle nostre capacità di recupero.
Questo costringe il corpo ad adattarsi, con una serie di cambiamenti fisici e metabolici: tra i più comuni sintomi di questo “adattamento forzato” c’è proprio la stanchezza.
Ma….come sono i muscoli di una persona con un basso livello di energia?
Ovviamente saranno stanchi, contratti e affaticati: ecco come si può passare dalla stanchezza ai disturbi cervicali.
Questo fenomeno succede in particolar modo nei muscoli del collo perchè sono praticamente sempre attivi, dato che la testa va sostenuta tutto il giorno.
Consigli e strategie per risolvere la situazione
Quando si soffre di disturbi cervicali e di stanchezza, conviene sempre affrontare la situazione in entrambi i “sensi di marcia”, per essere sicuri di aver coperto tutti i possibili aspetti del problema.
Questo significa che dovrai lavorare per migliorare lo stato dei muscoli e delle vertebre cervicali, ma che dovrai anche lavorare su alimentazione, attività fisica e stile di vita per migliorare il problema “stanchezza”.
Ora vedremo una serie di consigli, ma se vuoi un piano completo e personalizzabile ti suggerisco di consultare la mia guida completa Cervicale STOP!, che grazie ad una serie di TEST ti rivelerà quali sono gli esercizi e gli accorgimenti necessari nel tuo caso.
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#1 Esercizi per il tratto cervicale
Il nostro scopo è quello di ridurre l’infiammazione e l’irritazione a livello del tratto cervicale, per diminuire l’influenza negativa sul tronco dell’encefalo.
Per fare questo, non esiste modo migliore che l’esercizio su base costante: 5 minuti al giorno di esercizio mirato possono fare di più, nel lungo termine, di qualsiasi applicazione o manipolazione.
Gli esercizi possibili da fare sul tratto cervicale sono tanti, ed è per questo che in Cervicale STOP! ho creato una procedura per farti scegliere quelli più adatti al tuo caso.
Per iniziare subito, puoi comunque affidarti ad un “grande classico”, ovverosia l’allungamento del trapezio.
#2 Alimentazione circadiana
Grazie all’alimentazione puoi dare un notevole aiuto ai sintomi dello stress, e quindi alla stanchezza.
Il motivo è facile da capire: il modo in cui ti nutri influenza in modo incredibile il sistema di produzione dell’energia (ce lo siamo scordati, ma lo scopo del mangiare è quello di produrre energia!).
Non esiste LO schema alimentare ideale, ma su una cosa puoi stare sicuro: se soffri di stanchezza, nella tua alimentazione c’è qualcosa da rivedere.
Una ottima base di partenza è il nostro schema di alimentazione circadiana e anti infiammatoria: bilanciato e rispettoso dei ritmi fisiologici, ti può dare beneficio anche dopo 2-3 giorni.
#3 Napping, ovverosia “riposini tattici”
Ognuno di noi ha un orario in cui le energie calano maggiormente.
In una giornata normale, per me sono due: alle 12 e 30 ed alle 18 e 30. Le varie combinazioni alimentari che nel tempo ho provato non mi hanno mai davvero aiutato quanto la tecnica del “napping”.
“Napping” è un modo figo per dire “sonno di breve durata”, che è un altro modo per dire “riposino” (oggettivamente, “riposino” non si può sentire dai…).
La tecnica è semplice: mi isolo in una stanza e mi premuro di togliermi tutte le possibili fonti di disturbo.
Imposto un timer a 15 minuti e semplicemente mi sdraio a terra, a pancia in su (quindi in posizione non troppo comoda o non usuale per dormire).
In questi 15 minuti lascio che i pensieri vaghino, e cerco di rilassare il più possibile i muscoli: di fatto credo che il tempo in cui rimango addormentato non oltrepassi i 5-7 minuti, ma ti assicuro che hanno un potere incredibile.
Da quando utilizzo questa tecnica, ho completamente risolto il problema dei cali di energia.
Tempi di riposo più lungo, come magari può accadere nel fine settimana con il classico “abbiocco post prandiale” mi distruggono completamente il resto della giornata, mentre così vado alla grande.
Conclusione
La stanchezza è un sintomo comune, così come è molto comune il disturbo cervicale.
Come al solito, non esistono “bacchette magiche” per risolvere la situazione, ma con le giuste indicazioni si possono ottenere enormi miglioramenti.
In questo articolo hai visto una prima “tranche” di consigli: se vuoi approfondire, ed avere un tuo piano di lavoro personalizzato, buttati su Cervicale STOP!, della quale puoi accedere alla DEMO GRATUITA e sperimentare da subito i benefici semplicemente compilando il modulo qui sotto!