L'Altra Riabilitazione

Borsite trocanterica dell’anca: cos’è e cosa fare per migliorarla

Marcello Chiapponi

Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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La borsite trocanterica è un problema infiammatorio della regione dell’anca, che provoca principalmente dolore nella regione laterale della coscia.

E di dolore ne può provocare anche tanto!

Lo sa bene Cristina, una “ragazza” di circa 50 anni che mi è venuta a trovare un paio di anni fa, arrivata ad avere dolori molto forti anche la notte, per i quali aveva fatto la solita trafila a base di: onde d’urto, laser, massaggi...il tutto con scarsi risultati.

La sua storia, che utilizzerò lungo nell’articolo, è il classico esempio di come un problema come questo possa essere brillantemente superato se si utilizza un approccio semplice e razionale (ed estremamente economico, al contrario delle varie terapie).

Quando si parla di “anca” si pensa subito all’artrosi, ma questo è un problema completamente diverso: l’artrosi dell’anca è una lenta “usura”, mentre questa è una infiammazione che può insorgere anche da un giorno all’altro.

È un problema molto fastidioso che può arrivare a chiunque e a qualunque età: in questo articolo ti spiegherò come mai ti può essere venuta, ma sopratutto cosa devi fare per liberartene.

Rimboccati le maniche, ci sarà da lavorare un po’: cominciamo!

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borsite trocanterica

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    Le indicazioni e la metodologia sono esattamente le stesse che ho consigliato a Cristina, la quale mi ha inviato questa mail quando qualche tempo fa ho chiesto ai miei utenti se avessero una storia interessante da raccontare:

    metodologia può essere tranquillamente replicata con facilità, cosa che viene fatta regolarmente dagli utenti della guida:

     

     


    Indice dell’articolo


     

    Cos’è la borsite trocanterica e che sintomi provoca

    Borsite trocanterica significa, in parole povere, infiammazione di una struttura a lato della coscia.

    Le “borse” sono delle specie di “cuscinetti di gel” che servono ad ammortizzare gli attriti e ad evitare che i tendini debbano appoggiare direttamente sul ruvido osso.

    La borsa trocanterica è quindi un “cuscinetto ammortizzatore” posto nella regione a lato della coscia.

    borsite trocanterica

    Quando si infiamma, ti dà i sintomi tipici di tutte le infiammazioni:

    • dolore acuto accentuato da movimenti o particolari posizioni: questo dolore è tipicamente sulla parte laterale della coscia, ovvero sul lato esterno dell’anca
    • dolore che si avverte anche di notte
    • impossibilità a dormire sul fianco colpito, ma spesso anche sull’altro
    • dolore che può insorgere improvvisamente senza che la gamba ti abbia mai fatto male
    • gonfiore. Non capita sempre, ma di frequente l’anca si presenta gonfia, in particolar modo sul versante esterno. Il gonfiore è un segno tipico dell’infiammazione, ma nella borsite non sempre l’anca si gonfia.

    Difficilmente la borsite trocanterica può essere confusa con l’artrosi (che è il problema più comune), anche se non è detto che non ci siano entrambe le situazioni!

    Il dolore da artrosi è generalmente molto più “subdolo”, e diventa acuto solo quando oramai non c’è più cartilagine.

    La borsite invece è quasi sempre un dolore acuto da subito.

     

    Sintomi della mia paziente Cristina

    Prima di riprendere la sua storia non sentivo Cristina da un paio d’anni, ma ricordavo bene il suo caso anche senza ripescare i miei appunti.

    Cristina è una signora sulla cinquantina, frequentatrice regolare di palestra, che l’ha aiutata a migliorare i suoi storici problemi lombari.

    Ha iniziato ad avere problemi di borsite all’anca dopo la nascita di suo figlio: all’inizio dava la colpa alle scale che faceva più volte al giorno con il bambino in braccio.

    Quando l’ho vista, il problema persisteva da diversi anni, e ovviamente oramai il bambino era grande (quindi non era quello il problema).

    In palestra aveva problemi con molti esercizi, ma i problemi più marcati erano sicuramente il dolore durante il cammino e durante la notte, tipico della borsite d’anca.

     

     

    Perché ti può essere venuta la borsite all’anca (e perché è venuta a Cristina)

    Magari ti hanno già diagnosticato la borsite trocanterica, o lo sospetti adesso dopo aver letto i sintomi (in tal caso, vai dal tuo medico a farti fare una diagnosi vera e propria).

    La seconda domanda che ci facciamo dopo “cosa ho?” è “come mai mi è venuto questo problema?”.

    La risposta a questa domanda, nel caso delle infiammazioni muscolo scheletriche, è spesso una sola, cioè “sovraccarico”.

    Si, puoi aver sviluppato un sovraccarico all’anca anche se il tuo tragitto a piedi più lungo è quello dal tuo ufficio fino alle macchinette del caffè.

    Lascia che ti spieghi il perchè.

    Come tutte le articolazioni, l’anca è mossa da muscoli: se questi muscoli sono eccessivamente rigidi e contratti, si possono sviluppare infiammazioni anche senza particolari attività.

    I muscoli che muovono l’anca sono in buona parte condivisi con il ginocchio e sopratutto con la colonna lombare.

    In più, alcuni muscoli che muovono l’anca, in particolare l’ileo-psoas, sono molto in contatto con alcuni visceri come l’intestino.

    borsite trocanterica

    Con queste premesse, puoi facilmente capire come sia facile avere i muscoli dell’anca eccessivamente contratti, e quindi un “terreno fertile” per l’infiammazione della borsa trocanterica.

    In caso di:

    • problemi alla colonna lombare (ernie, discopatie, artrosi)
    • problemi all’intestino (infiammazioni croniche, colon irritabile)
    • problemi al ginocchio (ma anche alla caviglia)

    l’ “assetto” dell’anca può essere alterato, e si può sviluppare borsite anche senza particolari attività sportive.

    Chiaramente, a tutto questo puoi aggiungere:

    • traumi diretti
    • microtraumi sportivi
    • conformazione delle ossa o dei legamenti sfavorevole (conflitto femoro acetabolare o lassità legamentosa)
    • malattie caratterizzate da alto grado infiammatorio (es artrite reumatoide)

     

    Le caratteristiche che hanno portato Cristina a sviluppare la borsite

    La caratteristica più evidente di Cristina era la estrema flessibilità: piegandosi in avanti come per toccare la punta dei piedi, non aveva alcun problema ad arrivare al pavimento.

    Tutte le articolazioni erano estremamente mobili, anca compresa: si può definire questa situazione come una “lassità legamentosa“, una caratteristica genetica nella quale i legamenti non fanno molta “resistenza”, e quindi le articolazioni hanno una grande escursione di movimento.

    La lassità legamentosa, entro certi limiti, non è da considerarsi un “problema”: certo è che articolazioni molto mobili sono più soggette ad infiammazione, perchè i muscoli devono fare un lavoro extra per “stabilizzare”.

    In più, Cristina aveva anche avuto un trauma sul lato opposto a quello in cui aveva dolore: molto probabilmente anche questo aveva contribuito a creare un sovraccarico sull’altra anca.

    Già da questo si può intuire come i muscoli di Cristina avessero bisogno di essere aiutati, e di come nessuna tecar, laser o onda d’urto potesse migliorare la situazione alla base.

    Ok, ora vedremo rapidamente quali esami si possono fare per accertare di avere una borsite, e poi capiremo come uscire da questo pasticcio.

     

     

    Quali esami diagnostici fare per la borsite trocanterica

    Il primo “passo” da fare per la diagnosi è sicuramente la visita medica, preferibilmente da un ortopedico (anche se un buon medico di base è sicuramente in grado di riconoscerla).

    Spesso la visita è sufficiente, dato che spesso i “segni” sono molto chiari:

    • dolore che si evoca con la palpazione laterale
    • dolore che si evoca muovendo la coscia in rotazione
    • assenza di segni che facciano pensare ad altri problemi come l’artrosi

    Ovviamente gli esami diagnostici li prescrive il medico, in ogni caso è giusto sapere che la borsite si vede bene con una “semplice” ecografia.

    Essendo l’anca una articolazione un po’ “subdola”, qualche volta è necessaria una risonanza per escludere la possibilità di altri problemi come la necrosi della testa del femore, che comunque si manifestano in modo piuttosto diverso.

     

     

    Come risolvere il problema: guida passo passo

    Ok, ora veniamo alla parte interessante: abbiamo capito e sappiamo di avere una borsite trocanterica….e ora che si fa?

    Il fatto che prima ti abbia accennato agli equilibri e alle contratture muscolari potrebbe proiettarti velocemente nel mondo di quelle che amo definire “supercazzole” (ricordi il film “Amici miei” vero?).

    Dato che non esiste un metodo OGGETTIVO per determinare come mai tu abbia sviluppato questa infiammazione, se ti rivolgi ad un professionista puoi sentirti dire che:

    Insomma, un “balletto” che potrebbe costarti tempo e denaro, senza nessuna certezza di risolvere il problema.

    Ferma tutto: ora ti spiegherò le cose più semplici e razionali da fare.

    Se non funzionano quelle, potrai rivolgerti a qualcuno per un aiuto, sperando sia una persona dotata di buon senso.

     

    PASSO #1: vai dal tuo medico ed eventualmente da un ortopedico per la diagnosi e per la “fase acuta”

    Se il dolore è insorto da poco tempo e non hai ancora una diagnosi medica, la prima cosa da fare è sicuramente quella.

    Ti rechi dal tuo medico e vedi se lui stesso è in grado di aiutarti o se preferisce farti vedere da uno specialista ortopedico.

    In ogni caso, la fase acuta verrà gestita con riposo e farmaci anti infiammatori, non c’è molto altro da fare.

     

    PASSO #2: prenditi cura dei tuoi muscoli con appositi esercizi (approccio che ho utilizzato con Cristina)

    Una volta che la fase acuta è passata (7-15 giorni), il passo successivo è agire sulle cause che ti hanno provocato il problema.

    Nel caso di Cristina, il dolore era iniziato da diversi anni, quindi non mi trovavo certo di fronte ad una fase acuta.

    Nel parlare di “cosa fare”, dovrei scrivere qualcosa tipo “rivolgiti ad un professionista di fiducia per un piano riabilitativo ecc. ecc..

    Ed è sicuramente vero: se hai un fisioterapista di fiducia, rivolgiti a lui senza esitazioni.

    Ma se non ce l’hai, il mio consiglio (un po’ in controtendenza) è quello di aspettare a “buttarsi nella mischia”, perché il rischio di incorrere in mille pareri diversi ed avere le idee confuse è altissimo.

    Nonostante le scarse prove di efficacia, ad oggi vengono ancora utilizzate in modo massiccio le terapie fisiche: tecar, laser, ultrasuoni…

    Se per una fase acuta possono avere senso, dopo qualche settimana o mese ne hanno decisamente poco.

    Eppure a Cristina erano state regolarmente proposte da ogni professionista al quale si rivolgeva.

    Passati i primi 15-20 giorni dall’inizio dei sintomi, una delle cose più importanti da fare è la rieducazione muscolare: la maggiore tonicità dei muscoli aumenta la stabilità dell’articolazione e favorisce i processi anti-infiammatori.

    Semplicemente, puoi iniziare con dei semplici esercizi come quelli che illustro in questo video.

     

     

    Se vuoi fare qualcosa di semplice ma veramente mirato, puoi utilizzare la mia guida “Soluzioni per l’anca”.

    Con gli esercizi che hai visto nel video e con il programma completo che troverai nella guida, avrai la certezza di aver fatto un ottimo lavoro sulla tua anca, e con tutta probabilità avrai risolto il problema.

    Si tratta esattamente dello stesso approccio che ho consigliato a Cristina, la quale a distanza di anni mi scrive…

     

     

    Nell’improbabile caso che tutto questo non sia bastato…

     

    PASSO #3 (se necessario): torna dall’ortopedico per una terapia più forte o accertamenti

    Nel caso il dolore continuasse ad essere acuto e persistente, il consiglio è naturalmente quello di tornare dall’ortopedico, per valutare:

    • eventuali terapie più forti (come infiltrazioni eco guidate)
    • eventuali accertamenti per escludere altri problemi

     

     

    Terapie che non mi piacciono (almeno non come prima scelta)

    Nonostante io faccia di lavoro il fisioterapista, mi è toccato scrivere di non rivolgersi ad un professionista, a meno che non sia una persona di estrema fiducia.

    I motivi fondamentalmente sono due:

    1) siamo spesso troppo preoccupati per qualsiasi dolore o problema. La borsite può essere qualcosa che dopo la fase acuta non ha bisogno di nulla di particolare, quindi non è necessario affrettarsi a “capire cosa non va”.

    2) il rischio di “supercazzole” e di terapie  non necessarie è alto

    Ci sono terapie che non amo particolarmente: sicuramente una mia opinione personale, ma basata su 15 anni di esperienza e sulla letteratura scientifica (l’esperienza di Cristina è solo una delle tante).

     

    Tecarterapia ed applicazioni varie

    La tecar, gli ultrasuoni, il laser eccetera eccetera sono ancora piuttosto diffusi nell’ambiente fisioterapico.

    Il loro scopo è quello di aiutare i processi di guarigione e dis-infiammazione tramite un passaggio di energia termica.

    A mio avviso (ma non solo mio), il rapporto costo-beneficio è molto basso, e le prove scientifiche di efficacia latitano.

    In fondo, la cosa non mi stupisce: basta pensare a quanto siano profonde le strutture che si cerca di “colpire” per capire che “i conti non tornano”.

     

    Plantari, in qualsiasi “salsa”

    Come dicevo qualche paragrafo più su, non esiste alcuna prova che eventuali dismetrie degli arti inferiori siano la causa delle infiammazioni: paradossalmente, abbiamo molte più prove del contrario!

    In ogni caso, i plantari agiscono modificando l’equilibrio muscolare, visto che lavorano sull’appoggio del piede.

    Per lavorare sugli equilibri muscolari, gli esercizi come quelli che ti ho illustrato prima sono già decisamente efficaci, e sono anche molto più specifici (oltre che gratuiti!).

    Cambiare l’appoggio del piede è spesso un “terno al lotto”: d’altronde, se il tuo piede appoggia così, avrà le sue ragioni no?

     

     

    CONCLUSIONE

    La borsite dell’anca è un problema molto fastidioso, ma che nella maggior parte dei casi ha una evoluzione assolutamente positiva.

    Storie come quelle di Cristina o come quelle che questa mia affezionata lettrice (che ringrazio) mi ha lasciato dimostra che con un po’ di impegno si possono ottenere ottimi risultati anche su casi di dolore molto acuto.

    Un buon aiuto per la fase acuta ed un buon piano di esercizi rieducativi sono spesso tutto ciò che ti serve.

    Dopo la fase acuta, che gestirai con il tuo medico, puoi utilizzare gli esercizi del video incluso in questo articolo, oppure puoi costruirti un protocollo mirato con la mia guida “Soluzioni per l’anca”.

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      Se hai bisogno di un aiuto specifico, scrivimi dalla pagina contatti (non ti farò la “supercazzola”, promesso!).

      35 risposte

      1. Seee! Un buon medico di base! Avete detto bene. Come se i medici di base avessero la VOGLIA e le CAPACITÀ di far diagnosi! Ma se il mio non guarda neanche il disco con l’rx che gli porto! Mi prescrive la pillola o (se insisto io!) una visita dallo specialista (e anche qui sarebbe da aprire una lunga parentesi)e via! Interesse 0. E non credo proprio sia l unico. Che tristezza.

      2. Concordo con Walter! Il rischio che si corre è andare da un ortopedico che dà antinfiammatori (E inizialmente può esser utile) poi terapie costose come tecar che non servono a nulla e vedere il problema SOLO legato all’anca senza considerare l’insieme delle possibili cause. Meglio fidarsi di un fisioterapista di fiducia o osteopata.

      3. Il giorno 2 dicembre dello scorso anno sono stato tamponato da fermo da altra autovettura.sono andato al p.s per un primo esame medico poi da specialista medico presso un fisiatra, dolore scapola, avambraccio dx , gamba dx, dopo tratt fisiotetapici , mi sono sottoposto a eco, braccia e scapolla, RM spalla dx, e al termine dei 90 gg risultsvo guarito salvo valutaxione invalifante med legale.Il dolore alla spalla sncora permane r si e acutizzato dolore gamba sx e bacino, mi sono sottoposto a RM diagnosi borsite osso collo femorale!Sussistono i termini, passati solamente non piu di 13 gg per la riapertura del certificato da inviare all.assicurazione per il riacutizzarsi e il persistere dolore con fenomeni nuovi? Premetto che in questo lasso di tempo non sono avvenuti fatti ttaumativi tali da aver provocato tale fenomeno foloroso. Questa borsite potrebbe essere ststa la causa del tamponamento, danni autovettura pari a 1200 euro, dolore non subito rilevato ma con il passar del tempo acutizzato? Attendo Vostro parere.

        1. Buongiorno Alberto. Confesso che non ho capito benissimo la domanda. Se la domanda è: “la borsite può essere provocata dal tamponamento?”, la risposta è “non saprei”. Se non sono stati riportati traumi in zona (quindi se non ha avvertito dolore subito) mi viene da dire di no. La borsite solitamente è un problema di sovraccarico graduale, non da trauma.

      4. Buonasera Dott. Chiapponi, sono una quarantenne disperata… Da dicembre che faccio la pallina da Ping pong da un ortopedico e l’altro, il primo mi diagnosticó la LOMBOCRURALGIA, quindi di corsa RISONANZA MAGNETICA e LASTRA DEL BACINO inizio fisioterapia con le varie tecniche, ginnastica posturale e idrokinesi, dopodiché visto che il dolore non passava mi reco da un altro ortopedico che mi diagnostica la TROCANTERITE quindi soluzione a dir sua con infiltrazione di CORTISONE, senza guarigione…Settimana scorsa mi consigliano un altro ortopedico che pratica infiltrazioni con acido ialuronico, vado allo studio e cosa mi sento dire per per ben 120,00:Signora per me lei non ha la trocanterite, faccia una lastra alla spina dorsale e ritorni. Morale della favola? Mi ritrovo a maggio, ad un mese dal matrimonio, con il portafogli sgonfio, con continue notti insonni, dolore acuto e zoppia, sempre nello stesso punto ossia laterale coscia destra che si irradia fino al ginocchio!!
        Ho appena letto il suo articolo proverò con gli esercizi e se risolvo LE FACCIO UN MONUMENTO! Grazie e scusi lo sfogo

        1. Buongiorno Silvia. È raro che un problema della colonna, a meno che non sia molto acuto, porti a zoppia. Dolore di notte e problemi a camminare sono più tipici dei problemi dell’anca, tra cui appunto la borsite trocanterica…

      5. Buonasera Dottore,
        anticipatamente ringrazio se mi risponderà. Ho 50 anni e sono un podista non professionista ma nemmeno alle prime armi. Devo ancora fare nessuna visita riguardo al mio problema visto che è fresco fresco, e colgo l’occasione di farle una domanda. Settimana scorsa facendo una seduta di allenamento nella fase fine corsa (defaticamento) mi comprare quel dolore punzecchiante anca sx zona cresta illiaca già avuto lieve in passato dopo un sovvrallenamento dovuto ad una mezza maratona. Ci riposo 4gg e torno a correre (visto che il dolore è molto alleviato o la parte meno infiammata), al quinto km durante un allungo come una pugnalata improvvisa nello stesso punto, si ripresenta molto più forte, dolore da riuscire a fatica a camminare. Lo so ho fatto una cazzata e molto probabilmente dovevo continuare a stare a riposo. Consigli? I sintomi sono esattamente quelli che ha elencato lei della borsite trocanterica, dolore alla palpazione laterale, dolore muovendo la coscia in rotazione. Un parere sarebbe prezioso prima di iniziare un iter, ecografia ecc. Grazie infinite

        1. Buongiorno Germano. Se ha sviluppato una borsite, comunque bisogna accertarsene con tutti gli esami del caso. Inizierei comunque con gli esercizi dell’articolo o della mia guida, prima inizia a rinforzare l’anca meglio è…

      6. Buonasera
        Mi è stata diagnosticata la borsite trocanterica bilaterale .Ad oggi dopo3 mesi, una sola infiltrazione per anca e svariati cortisone per bocca sono ancora in preda a dolori atroci.ho iniziato fisioterapia da due settimane ma da ieri sono di nuovo con dolori fortissimi.Cosa è possibile fare?

        1. Raffaella, il mio approccio è esattamente quello che descrivo nell’articolo e nella mia guida….

      7. Buongiorno,
        Mi chiamo Paolo e vivo a Bruxelles, ho 31 e sono un ingegnere.
        Ho un dololore al nervo sciatico da almeno 2 anni. Soprattutto quando assumo una posizione statica per molto tempo: seduto o in piedi.
        Prima pensavo fosse dovuto alla schiena, ma poi dopo una risonanza, hanno diagnosticato una trocanterite.
        Premetto che i dolori sono cominciati da quando ho corso una mezza maratona (20km) senza troppo allenamento.
        Ma mi ha colpito anche il suo commento sui plantari. Io non ho mai avuto problemi all schiena, ma l’inizio del mio problema coincide proprio con l’anno in cui ho comionciato a portare i plantari (e alla corsa ovviamente).
        Sono stato visitato da vari medici, ortopedici, osteopati, chiropratici, fisioterapisti etc., tutti sono d’accordo sul fatto che non c’è un vero rimedio miracolo, se non il riposo e gli anti dolorifici. Alcuni dicono sia dovuto alla corsa, altri alla postura che ho a lavoro…
        Ora sto facendo la tecar terapia, alcuni massaggi e delle infiltrazioni di una cura omeopatica (per lo più erbe che dovrebbero, a lungo termine, calmare il dolore).
        A Gennaio del 2018 ho anche fatto un’infiltrazione di cortisone, ma mi consigliano di non farne altre.
        Dicono che passerà col riposo etc…ma io ho 30 anni, non sono uno sportivo (quindi riposo abbastanza) e da 2 anni ho questo problema che non sembra voler diminuire.
        Non so più che fare. Lei che mi consiglia? Puó essere dovuto allo stress?

        La ringrazio in anticipo per il suo aiuto.
        Saluti,
        PAolo

        1. Buongiorno Paolo. Ero convinto di aver già risposto a questo commento, ma evidentemente non era così.

          Se ha una vera e propria borsite, è difficile che sia un problema stress correlato. Ha provato le indicazioni riabilitative che ci sono nell’articolo e nella mia guida?

      8. Buongiorno a tutti circa 12 giorni fa ho avuto un incidente in scooter battendo forte sul fianco ! facendo tutti gli esami specifici al caso in primis ( Eco ) mi hanno diagnosticato una sindrome di moral lavalle’ ( Borsite) …in queste settimana sto’ andando ogni 5 -6 giorni in ospedale e mi stanno siringando il siero che forma questa infiammazione ! mi hanno fatto prendere per 10 giorni antibiotico ( Augmentin ) e fortilase mattina e sera 1 compressa !…vorrei sapere da lei che e’ uno specialista se ci sono rimedi migliori per affrontare questa situazione dato che non riesco ancora a venirne a capo grazie !

        1. Buongiorno. 12 giorni sono nulla per un trauma come ha descritto. Segua pure i consigli che le hanno dato, ma tenga presente tempi da misurare in settimane, non certo in giorni…

          1. Buongiorno …dopo quasi due mesi di cure oral’ortopedico mi sta facendo fare il laser e noto che il gonfiore pian piano sta scomparendo manca davvero poco per passare tutto e tengo molto a scriverlo perché ho potuto costatare che la mia cura e’ stata buona anche se c’e voluto un po’ del tempo ! Se ha qualcuno succedesse lo stesso problema puo’ seguire tranquillamente la mia terapia con un po’ di fortuna se il siero non si riforma e’ un ottima cura !

      9. Buonasera…ho 44 anni da quasi due mesi soffro anche io di dolore all’ anca..non posso piu ruotarla..un movimento che per me era normale come scendere dalla macchina..se non sto attenta mi crea forte dolore..ho fatto rx anca sinistra e colonna e nn risulta nulla..il medico di base mi ha detto che è una forte infiammazione della fascia dei tendini…2 tachipirina 1000 al giorno per una settimana..nessun miglioramento..adesso mi sta facendo delle terapie con un macchinario fisioterapico..e niente..nn migliora anzi oggi ho più male a tutto il fianco sx…io vorrei fare un eco..mi ha detto che nn è il caso ma nn sono convinta!che mi consiglia di insistere??io ho davvero male e non so cosa pensare..grazie spero mi risponda….Patty

        1. Buongiorno Patty. Una eco la può fare anche in un centro privato, ha lo stesso costo del ticket praticamente. In caso non emergesse nulla, l’esame più preciso è la risonanza..

      10. Buongiorno ,

        La contatto perché sono molto confuso nel capire non avendo avuto traumi a parte aver accusato il tutto dopo una giornata di yoga o di work out se il mio e una boriate o coxoartrosi o cos altro , ho rigidità e dolore nella parte bassa della schiena , se sono sdraiato sul lato sinistro ho dolore all anca , durante il giorno invece ho fastidio all interno coscia sinistra fino al ginocchio . Mi trovo all estero ed ho visitato dottori veramente amatoriali , sono in una condizione dove non posso avere una visita da uno specialista decente , mi sono arreso dopo aver cambiato 5 ortopedici differenti . La prego potrebbe dirmi cosa fare per capire se è qualcosa di preoccupante o se si può curare A casa ? Il tutto c’è l ho da due mesi . La ringrazio infinitamente

        1. Buongiorno Pasquale. A monte di tutto, ha fatto una banalissima lastra all’anca? Già li si potrebbero trarre alcune indicazioni…

      11. Ciao Marcello,ti posso contattare??ho una borsite trocanterica.ho rm eco e visita ortopedica ma vorrei evitare in infiltrazione.

      12. Buongiorno vorrei un parere perché ho due diagnosi contrastanti tra ortopedico e fisiatra.
        40 anni, pratico corsa amatoriale nella bella stagione (max 100km al mese), e dopo 4 mesi di sosta inizio ad avvertire fastidi e scarsa mobilita a una delle gambe quando le incrocio, specie da seduto: una delle due scende meno dell’altra(da seduto e con gamba flessa), sembra quasi avere l’ammortizzazione, perché contemporaneamente sento forti tensioni ai muscoli esterni che mi contrastano la discesa laterale
        Per il fisioterapista è subito, al tatto, una vistosa tendinite al tensore laterale, l’ortopedico diagnostica lo stesso, e l’ecografia conferma, ma in più trova anche una troncaterite ben più acuta. Faccio, nel mentre, tre mesi di terapie (manipolazioni, antiinfiammatorio e una infiltrazione), ma la situazione non si sblocca, così mi consigliano di andare da un fisiatra. Vado dal fisiatra per una terapia e invece ne esco con una diagnosi completamene diversa di “conflitto femoro-acetabolare”, motivata dalla mia attività fisica (cosa che trovo inverosimile perché a) l’avevo sospesa da mesi, b) la mia attività visita è davvero modesta).
        Ora non so più a chi credere e come approfondire la situazione, perché se è vero che i dolori e i fastidi si avvertono chiaramente a livello muscolare (e non articolare) e che la terapia ha avuto il suo modesto effetto, è anche vero che la situazione di stallo potrebbe lasciare intendere che sotto ci sia un’altra causa.

        1. Ciao Roberto. Io farei una semplicissima lastra, almeno vedi la situazione dell’osso. Il conflitto femoro acetabolare è congenito, non è causato dall’attività…

      13. Bongiorno Marcello,grazie per tutte le delucidazioni sulla borsite trocanterica. Può suggerirmi qualche antinfiammatorio valido? La ringrazio

      14. Buona sera dottore, sono Rosy, ho 53 anni, l’altra settimana ho fatto una visita ortopedica per dolori forti all’anca anche di notte, tanto da svegliarmi, e zoppia. L’ortopedico dopo la visita mi ha detto che avevo un’anca a rischio protesi e mi ha richiesto una rx bacino x anche e in proiezione. Oggi sono tornata e, vedendo le lastre ha detto che c’era solo artrosi ma nulla di grave… e il mio dolore forte? La mia zoppia? Infiammazione del trocantere… nessun farmaco ma tecar, visita da un posturologo per vedere come va…riposo, non salire le scale e non forzare con esercizi che implicano i glutei, questo mi ha detto l’ortopedico…ci tengo a dire che cmq frequento la palestra, cammino molto e faccio la postina quindi sempre in movimento… da ciò che ho letto è praticamente tutto ciò in cui lei non crede… mi da qualche altra delucidazione?

        1. Temo di non aver capito bene Rosaria. Se hai una trocanterite in fase acuta è logico che non vada sovraccaricata. Quanto possano servire tecar ecc. è tutto da vedere, questo si..

      15. Buongiorno dottore, sono un ragazzo di 37 anni e da un po’ di tempo combatto con diverse infiammazioni : tendinite addominali, adduttori, e a questo punto penso borsite anca dx, nello specifico lavorando spesso con carichi che superano i 20 kg totali mi capita di sentire una punzecchiatura nella zona dell’anca soprattutto quando poggio il peso del corpo sulla gamba dx, cosa che invece nn avviene durante le rotazioni, lei pensa che si tratti di borsite? Grazie

      16. buonasera Dott. Marcello Chiapponi ,leggendo quanto ha scritto devo dire che mi ha dato fiducia x cui se a lei non spiace le esporrei il mio problema.A ottobre sono caduta rompendomi il quinto metatarso del piede sinistro,dopo un mese tolto il gesso ho cominciato ad avere un dolore atroce nell’interno coscia destra che si estendeva sino al ginocchio e piede,a letto non sapevo come metterlo, male continuo mi sembrava che mi stessero strappando i nervi o muscoli dentro.Ho preso tanti antinfiammatori ,ho fatto iniezioni di muscoril e voltaren preso antidolorifici a base di oppio ,miorilassanti,nessun miglioramento. Ho fatto una radiografia al bacino e anca sinistra e destra su suggerimento dell’ortopedico e si è visto un frammento staccato al sacro ileo(frattura parcellare?) però x essere più sicuri ho fatto RM bacino e anca destra e sinistra.Risultato :vasto versamento di liquido articolare anca destra.Tornata dall’ortopedico il quale mi ha dato da fare iniezioni di bentelan x cercare di riassorbire il liquido.Oggi ho fatto la prima di tre che devo fare x 3 giorni consecutivi,poi altre a distanza di 2 giorni no e 1 si x 10 giorni .Tutto ciò si pensa sia dovuto al mio appoggio e sfruttamento della gamba destra .Grazie se mi legge e mi offre un suo parere. Saluti ” ORNELLA 51″

        1. Ciao Ornella. Si, può essersi infiammata l’anca a causa dell’appoggio del piede. In teoria pian piano la situazione dovrebbe rientrare da sola, di mano in mano che cerchi di appoggiare meglio..

      17. Buondì, sono Betty, ho avuto una bimba da sei mesi. Dal settimo mese di gravidanza circa, ho iniziato ad avere dolori all’anca sinistra. I dolori sono forti di notte e appena mi alzo, poi Pian piano diminuiscono. Ho due ernie una tra T12-L1 e l’altra tra L1-L2. Adesso il problema è notevolmente peggiorato perche non mi fa dormire, mi sveglio dal dolore all’anca, sia che io dorma sul lato sx sia che dorma sul lato dx. A farmi male è sempre l’anca dx…
        Gli esercizi del video potrebbero andare bene anche per me? Quale esame mi consiglieresti di fare per capire meglio cosa può essere?
        Grazie

        1. puoi provare gli esercizi, ma per capire cosa possa essere ti serve una visita, è difficile fare delle ipotesi…

      18. Ciao, grazie per le spiegazioni e il video, ho appena comprato il tuo libro. Come Cristina anch’io una grande flessibilità e mi è stata diagnosticata la borsite dal medico generico, ma senza ecografia. Credo che la fase acuta sia passata, dopo 2 settimane di antinfiammatori il dolore non è più continuo ma torna, seppure lieve, dopo una lunga camminata o con alcune scarpe, stivali e ballerine soprattutto. Ho anche smesso di nuotare da qualche mese, dopo anni di attività moderata ma regolare, perché peggiorava il problema
        Ho provato a fare i tuoi esercizi ma nel primo riesco a sollevare il piede di pochi centimetri. È normale?
        Potrò mai tornare a nuotare senza problemi? Ne sento la mancanza.

        1. si Irene, nelle rotazioni spesso il piede si alza pochissimo. In genere si torna a fare ciò che si faceva prima..

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      Marcello Chiapponi

      Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

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