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Guida al menisco rotto: tipi di rottura e sintomi

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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La rottura del menisco è uno dei problemi più frequenti a livello del ginocchio: si può trattare di una rottura da trauma improvviso, oppure da accumulo di sovraccarichi progressivi.

I menischi del ginocchio sono dei piccoli “cuscinetti” a forma di “C” posti tra il femore e la tibia, e hanno funzione di ammortizzatori: per questo motivo, sono strutture delicate che spesso vanno incontro a usura e lesione.

Una rottura del menisco può essere responsabile di dolore al ginocchio (soprattutto laterale), di gonfiore e limitazione del movimento (in particolar modo la flessione dai 90 gradi).

Fortunatamente, la maggior parte delle rotture meniscali è perfettamente compatibile con la vita normale, e si può tranquillamente risolvere senza intervento.

In questo articolo analizzeremo i tipi di rottura al menisco, i sintomi che provocano (spesso inequivolcabili) e naturalmente la soluzione.

Se ti hanno diagnosticato una lesione al menisco, non sviluppare troppa preoccupazione: è un problema estremamente ben gestibile, come capirai se leggerai tutto l’articolo!

 

PS: le rotture del menisco prevedono comunque che la muscolatura del ginocchio vada rieducata, anche se non è necessario un intervento (anzi, proprio per evitarlo).

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    Indice


     

     

    Che cos’è il menisco e perchè si può rompere

    In ogni ginocchio ci sono 2 menischi: quello interno e quello esterno.

    Si tratta di cuscinetti fibrosi a forma di “C”, posti tra il femore e la tibia.

    I menischi servono ad ammortizzare il carico dell’arto inferiore, favorendo soprattutto i movimenti di flessione del ginocchio.

    Essendo strutture deputate ad assorbire i carichi, si possono facilmente lesionare e rompere.

    Uno dei modi più comuni con cui un menisco si può lesionare è il trauma: se hai avuto un trauma distorsivo, è probabile che abbia coinvolto in qualche misura uno dei due menischi.

    Molte persone però presentano lesioni meniscali anche senza aver avuto particolari traumi: in questo caso, si parla sicuramente di accumulo di sovraccarichi progressivi, su base posturale.

    Attenzione però a questa INFORMAZIONE INTERESSANTE.

    Se prendi 100 persone dai 10 ai 70 anni, SENZA alcun sintomo al ginocchio, e fai loro la risonanza, quanto spesso trovi una lesione del menisco?

    Anche in questo caso gli studi (1) ci dicono che la larga maggioranza delle persone senza alcun problema ha qualche forma di rottura al menisco: si parla del 5% dei bambini e del 67% dei 60enni, con ovviamente tutte le sfumature in mezzo.

    Quindi attenzione a non preoccuparti inutilmente: entro certi limiti, una lesione del menisco è quasi la normalità.

     

     

    I 6 tipi di lesione al menisco

    Il menisco si può rompere in diversi modi: a seconda del tipo di lesione, le rotture del menisco vengono classificate con un nome diverso.

    La più comune classificazione prevede lesioni:

    • orizzontali
    • radiali
    • longitudinali
    • a “manico di secchio”
    • a “becco di pappagallo”
    • tipo “flap”

    Ovviamente, ad essere poi significativo sui sintomi o sulla necessità di intervento non è tanto il tipo di lesione, ma la sua entità ed il grado di infiammazione che si sviluppa.

     

     

    Sintomi di lesione e rottura al menisco

    rottura al menisco

    Come abbiamo visto prima, non è detto che la lesione del menisco crei sintomi, dato che fino al 67% della popolazione asintomatica ha una lesione meniscale.

    Come sempre, i sintomi sono legati allo stato di infiammazione che si genera nel ginocchio, il quale dipende da molti fattori (prima di tutto, lo stato dei nostri muscoli).

    In ogni caso, mettendo che sia davvero il menisco il problema principale, i sintomi di una lesione meniscale sono:

    • dolore nella faccia interna o esterna del ginocchio
    • gonfiore, a volte improvviso
    • difficoltà di movimento, soprattutto la flessione oltre i 90 gradi

    Molte volte i sintomi iniziano dopo un trauma: in questo caso c’è quasi subito dolore e gonfiore.

    Passata la fase acuta del trauma, i sintomi si riducono di mano in mano, fino a sparire completamente nella maggior parte dei casi.

    A volte il dolore al ginocchio persiste anche a diverse settimane dal trauma; altre volte il ginocchio passa dallo stare bene all’essere gonfio e dolorante.

    In questo caso si parla di rotture del menisco “instabili”, ovvero che si irritano improvvisamente, probabilmente per il distacco di una piccola frangia di tessuto lesionato.

    In altri casi non c’è nessun trauma ad originare i sintomi: semplicemente, si inizia a sentire dolore al ginocchio interno o esterno, soprattutto quando lo si piega o ci si accovaccia.

     

     

    Come si curano le rotture del menisco

    Nella maggior parte dei casi, la rottura del menisco non richiede un intervento di riparazione: si può tornare alla piena attività con la sola rieducazione.

    In uno studio del 2013 (2) condotto su 150 persone, si è provato a misurare la differenza tra una effettiva riparazione chirurgica del menisco, ed una chirurgia placebo, nella quale il paziente viene semplicemente “aperto e chiuso”.

    A 6 mesi dall’intervento (vero o finto che fosse) non c’erano significative differenze tra i due gruppi, in termini di sintomi.

    Questo è il motivo per cui le linee guida internazionali (3) consigliano prima di tutto un percorso di rieducazione, basato sul rinforzo muscolare.

    La chirurgia ha comunque un suo ruolo, in alcuni casi insostituibile.

    Parliamo di quei casi in cui:

    • il ginocchio si “blocca” improvvisamente e senza preavviso
    • non ci sia una riduzione dei sintomi a diverse settimane da un trauma
    • la rieducazione si dimostri insufficiente

    Negli altri casi, che sono la maggior parte, la rieducazione è la scelta in assoluto più efficace.

    La rieducazione delle lesioni meniscali deve seguire gli stessi princìpi di cui ho parlato negli altri miei articoli sul dolore al ginocchio.

    Non esistono gli “esercizi per il menisco”: occorre sempre lavorare su tutti i muscoli, per portarli alla massima efficienza possibile.

    Se vuoi iniziare subito, nel video qui sotto (diventato letteralmente virale su YouTube) mostro una semplice tecnica per scegliere il singolo esercizio che più ti può essere utile in questo momento.

    Ma come puoi facilmente immaginare, un solo esercizio è un po’ poco per risolvere adeguatamente la situazione.

    Ecco perchè ti invito ancora ad iscriverti alle lezioni di PROVA GRATUITA del mio percorso online “Rimetti in sesto piede e ginocchio”.

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      Conclusione e domande frequenti

      La lesione del menisco è uno dei problemi ortopedici più comuni: ricordo che avevo già sentito spesso la parola “menisco” già molto prima di essere studente di fisioterapia.

      Fortunatamente, si tratta di un problema che ad oggi si riesce a gestire molto bene, anche in quei casi in cui fosse necessario l’intervento chirurgico.

      A tal proposito, vediamo la risposta ad alcune delle domande più comuni!

      • può guarire da solo
      • si può camminare
      • quando è da operare
      • cosa succede se non si opera
      • tempi di recupero senza intervento
      • tempi di recupero con intervento

       

      Un menisco rotto può guarire da solo?

      Dal punto di vista anatomico, la lesione del menisco non si può riparare da sola. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il ginocchio può funzionare benissimo anche i presenza di lesione al menisco.

       

      Si può camminare con il menisco rotto?

      Anche con un menisco rotto si riesce tranquillamente a camminare: il fatto che camminare non ti dia problemi non ti dà la certezza che il menisco sia sano. Se il tuo menisco è rotto e cammini senza problemi, non c’è motivo per non farlo.

       

      Quando è da operare un menisco rotto?

      Il menisco rotto si opera se la persona ha ricorrenti infiammazioni e blocchi improvvisi del ginocchio, oppure se a distanza di diverse settimane da un trauma non c’è un miglioramento dei sintomi. Ancora, il menisco si opera quando la rieducazione non ha dato i risultati sperati.

       

      Cosa succede se non si opera un menisco rotto?

      Se non operi un menisco rotto, non succede nulla di particolare. Avere un menisco rotto e non operarlo non significa avere poi maggiore rischio di sviluppare artrosi o usura.

       

      Quali sono i tempi di recupero dopo un intervento al menisco?

      I tempi di recupero dopo un intervento al menisco dipendono dalle condizioni precedenti, e da quanto il ginocchio era infiammato. Parliamo di un tempo che va da 1 a 8 settimane.

       

       

      Bibiografia

      1. SpringerLink, Asymptomatic Meniscal Tears
      2. The New England Journal of Medicine, Arthroscopic Partial Meniscectomy versus Sham Surgery for Degnerative Meniscal Tear
      3. National Library of Medicine, Surgery versus Physical Therapy for a Meniscal Tear and Osteoarthritis

       

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      Marcello Chiapponi

      Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

      Marcello Chiapponi

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