L'Altra Riabilitazione

Dolore interno coscia: ecco a cosa è dovuto (e cosa fare)

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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In questo articolo parliamo di un problema comune a livello della gamba, ovvero il dolore all’interno coscia.

Si tratta di un dolore che si può avvertire in almeno 3 modi differenti:

  • molto localizzato a livello dell’inguine, emerge con particolari movimenti o con il cammino
  • generalizzato a livello dell’interno coscia, non emerge in una situazione o movimento particolare
  • “mix” delle due situazioni precedenti

Devi sapere che agli inizi della mia carriera lavoravo in una palestra riabilitativa frequentata da tutti i calciatori della zona, poiché con me lavorava uno storico massaggiatore molto noto negli ambienti della Serie A.

Mi capitava spesso di avere a che fare con calciatori che avevano un dolore all’interno coscia proprio all’altezza dell’inguine e quasi sempre la diagnosi era la stessa: pubalgia.

In realtà, la “famosissima” pubalgia  è in realtà solo una delle possibili cause del dolore all’interno coscia: vedremo quali sono e quale sia il percorso più corretto per affrontarle.

In questo articolo vedremo come la costruzione della giusta routine di esercizio terapeutico sia il più efficace rimedio per il dolore all’interno coscia.

Vedremo alcuni esempi di esercizio, tratti dal mio programma “Soluzioni per l’anca”.

“Soluzioni per l’anca” è il più completo programma che tu possa trovare per migliorare i dolori della zona anca/bacino, e lo puoi PROVARE GRATUITAMENTE compilando il modulo qui sotto!

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    Da dove può nascere il dolore all’interno coscia

    Dolore interno coscia

     

    Per capire quali possono essere le cause di questo dolore un po’ subdolo, dobbiamo guardare ai muscoli della zona.

    L’interno coscia è costituito principalmente dai muscoli adduttori, che vanno dalla parte interna della coscia fino a collegarsi con il bacino, passando per l’inguine.

    Non mi metterò a elencare tutti i muscoli presenti in quest’area, perché non lo ritengo utile allo scopo di comprendere l’origine del dolore all’interno coscia e perché, come scoprirai tra poco, qualsiasi sia l’origine del dolore, la riabilitazione è sempre molto simile in tutti i casi.

    La funzione degli adduttori è quella di permettere la chiusura della gamba. In pratica, quando hai le gambe aperte e le chiudi portandole verso l’interno, stai facendo lavorare gli adduttori.

    Tale movimento, quindi, parte dall’anca e coinvolge tutta la zona dell’interno coscia, fino al ginocchio.

    Per questa ragione, possiamo definire gli adduttori come dei potenti motori dell’anca.

    Essendo gli adduttori i principali muscoli dell’interno coscia, è ovvio che in qualche modo c’entreranno qualcosa, giusto?

    Si e no: vediamo perchè non è così scontato che siano loro il problema.

     

     

    La causa più comune di dolore all’interno della coscia

    La causa più comune di questo dolore è effettivamente legata a un sovraccarico dei muscoli adduttori, il quale produce un’infiammazione e dunque dolore.

    A infiammarsi sono soprattutto i tendini nella zona alta dell’interno coscia: in questo caso parliamo di un vero e proprio dolore all’inguine, che è corretto definire pubalgia.

    Meno frequentemente, ma comunque in numero considerevole, è il dolore che compare nella parte centrale dell’interno coscia, ma la causa è sempre la stessa: gli adduttori hanno sopportato uno sforzo troppo grande rispetto a quello a cui sono abituati.

    Attenzione però: come dicevo un attimo fa, a volte gli adduttori sono più che altro la…vittima!

     

    L’altra possibile causa di dolore: infiammazione a livello dell’anca

    Dolore interno coscia

     

    Un altro motivo per il quale potresti ritrovarti con un colore all’interno coscia è la presenza di un’infiammazione a livello dell’anca.

    In questo caso, dimentica gli adduttori: è l’articolazione dell’anca a causare dolore, anche se quest’ultimo si irradia verso il basso, diventando più intenso a livello della coscia.

    E perchè l’anca dovrebbe far male? Dipende.

    Nelle persone sopra i 60 anni, il problema che incontro più spesso a livello dell’articolazione è la presenza di artrosi.

    L’artrosi all’anca significa che l’articolazione si sta usurando, il che ha varie cause, a partire da problemi di postura fino al fisiologico deterioramento dovuto all’età.

    È piuttosto semplice capire se c’è una artosi all’anca, perchè in genere l’articolazione diventa rigida e la persona se ne accorge tipicamente….allacciandosi le scarpe!

    Pian piano nota che da una parte fa nettamente più fatica rispetto all’altra: questo perchè per allacciarsi le scarpe in qualunque modo, è sempre necessaria una certa mobilità dell’anca.

    Nei giovani o nei “quasi giovani”, l’articolazione dell’anca si può infiammare in caso di sovraccarico, legato alla postura o alle attività.

     

    Cause poco probabili

    Oltre alle cause citate poc’anzi, esistono anche delle cause non dovute a problematiche muscolo-scheletriche, per esempio ernia inguinale o, per gli uomini, varicocele.

    Tuttavia, non è così comune che queste patologie causino dolore persistente all’interno coscia.

    La cosa migliore da fare In questi casi è richiedere l’assistenza medica di uno specialista.

    Altra causa non da escludere ma non così probabile è che si tratti di un dolore riflesso della colonna lombare: in quel caso però lo si capisce bene perchè il dolore cambia a seconda dei movimenti che fai con la schiena.

    Dolore interno coscia

     

     

    Sintomi principali con cui si manifestano i problemi dell’interno coscia

    Come dicevo, ci sono almeno 3 modi con cui il dolore nella faccia interna della gamba si può manifestare:

    Il primo tipo è il dolore localizzato a livello dell’inguine, abbastanza tipico della pubalgia.

    Questo tipo di dolore in genere è ben localizzato ed emerge in precisi movimenti: in genere emerge in tutti quei movimenti che richiedono una chiusura della gamba (ad esempio stringere una palla tra le ginocchia).

    Anche le situazioni di generico carico sull’anca (ad esempio fare le scale) possono evocare questo tipo di dolore.

    Il secondo tipo di dolore è quello generale in tutta l’area dell’interno coscia: è un dolore meno preciso come punto in cui lo si avverte, ed in genere è anche molto meno facile individuare i movimenti che lo provocano (a volte lo si sente anche di notte).

    Il terzo tipo è naturalmente il mix delle due situazioni precedenti: non dobbiamo infatti dimenticare che il corpo umano a volte è strano, e che ognuno è fatto a suo modo.

     

     

    Due semplici test per capire meglio il tuo problema

    Abbiamo stabilito che spesso l’origine di questo problema non è ben definita, il che dà origine a volte adiagnosi poco chiare, nonostante gli esami che vengono effettuati.

    Tuttavia, esistono dei test che puoi svolgere in autonomia che possono aiutarti a vederci più chiaro.

    Il primo dei due, consiste nello schiacciare una palla tra le ginocchia:

    • Sdraiati a pancia in su;
    • Piega le gambe
    • Prendi una palla di spugna o di carta e posizionala tra le ginocchia;
    • Stringi le gambe facendo pressione sulla palla e verifica la presenza e l’intensità del dolore.

    Un altro test che puoi fare, ancor più semplice, consiste nel piegare la gamba in modo “passivo”

    • Sdraiati a pancia in su;
    • Piega una gamba portandola al petto usando le mani;
    • Verifica la presenza e l’intensità del dolore.

     

     

    La vera causa del dolore all’interno coscia è in realtà sempre la stessa

    Esistono molteplici cause per lo stesso tipo di problema, ma la “ciccia” del problema è sempre la stessa.

    Alla base dell’infiammazione delle strutture interne della coscia c’è SEMPRE e COMUNQUE una richiesta di sforzo eccessiva da parte nostra.

    Abbiamo chiesto alle nostre strutture di più di quanto loro non fossero in grado di fornire.

    Questa “eccessiva richiesta” può essere di due tipi: DIRETTA o INDIRETTA.

    Parliamo di sovraccarico DIRETTO quando hai fatto dei movimenti o degli sforzi ripetuti o intensi che hanno causato un lavoro eccessivo dei muscoli e dell’articolazione.

    È questo il caso dei calciatori di cui parlavamo prima, i quali spesso soffrono di pubalgia.

    Il sovraccarico può anche essere lento e costante, ma si parla sempre della stessa cosa: movimenti direttamente legati all’anca e agli adduttori.

    Si parla di sovraccarico INDIRETTO quando con i nostri movimenti non stiamo sovraccaricando l’anca più di tanto ma….. il nostro assetto ci fa “scaricare” lì.

    Esempio semplice: una problematica lombare (mal di schiena) un po’ “latente”, cosa tutt’altro che rara.

    Quando ci sono piccoli o grandi problemi lombari, spesso un importante muscolo della coscia, lo psoas, diventa molto rigido e contratto.

    Dolore interno coscia

    Lo psoas però è anche un muscolo dell’anca: ecco che per “compensare” il problema lombare, siamo andati a scaricare sulla zona della coscia.

    A questo punto non servono particolari attività o movimenti per creare infiammazione delle strutture, perchè le strutture della coscia sono già “un po’ più cariche di quanto vorrebbero”.

     

     

    Come migliorare il problema

     

    Come sempre, la prima cosa che vogliamo fare è un passaggio dal medico (cosa che probabilmente hai già fatto): quello di cui abbiamo bisogno è fondamentalmente una diagnosi di massima, soprattutto in caso di dolore acuto recente.

    Non sono certo quello che dice, modello “riviste da parrucchiere”, che devi andare dal tuo medico di base per qualsiasi cosa abbia a che vedere con la tua salute, subito e immediatamente.

    Per un dolore all’interno coscia “accettabile”, mi interessa giusto sapere di non avere una grossi artrosi all’anca, che magari si è sviluppata silenziosamente.

    Come esami, la radiografia potrà verificare l’artrosi all’anca, mentre un’ecografia mostrerà se ci sono segni di infiammazione ai tendini adduttori o se c’è un’ernia inguinale.

    L’informazione fondamentale da portare a casa è questa: indipendentemente da quale sia il problema, quello che possiamo fare per risolverlo è sempre la stessa cosa, ovvero  iniziare un programma di rieducazione dell’intera struttura muscolare.

    A prescindere da quale sia il problema riscontrato, i programmi riabilitativi per rieducare l’anca hanno tutti le stesse caratteristiche: rendere più forti e meno contratti i muscoli.

    Certo, può cambiare il modo in cui lo si fa (è diverso far fare esercizio a chi ha un dolore tale da impedirgli di camminare, rispetto a chi sta benino), ma non i princìpi di base.

    Questo perché l’unico modo per ottenere miglioramenti reali sul medio-lungo termine è l’esercizio mirato.

    Uno degli esercizi più efficaci in questo caso è sicuramente l’allungamento dello psoas, che trovi nel video qui sotto.

    Praticalo quotidianamente tenendo l’esercizio almeno 30″ 3-4 volte per lato.

    E ti dirò di più, io e i miei collaboratori abbiamo creato un programma di riabilitazione talmente efficace che è meglio delle nostre stesse consulenze!

    Il programma si chiama “Soluzioni per l’anca”, e puoi provarlo GRATUITAMENTE compilando il modulo qui sotto!

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      Terapie che non consiglio

      Nel corso della mia carriera ho attraversato varie fasi e studiato diversi tipi di riabilitazione, oltre ad averle praticate.

      Con l’esperienza, ho imparato a distinguere quali tecniche funzionano e perché.

      Purtroppo, nel settore della fisioterapia esistono ancora diverse tecniche che vengono praticate pur non avendo un fondamento scientifico e che offrono un beneficio aleatorio.

      Una di queste è la manipolazione e massaggio indiscriminato, sempre e comunque. Esistono tantissimi fisioterapisti e osteopati che praticano manipolazioni di vario genere.

      La ragione è che molti professionisti hanno piacere a rivolgersi ai pazienti con il classico tono da «vieni, che ti aggiusto io», oltre a trovare una certa convenienza

      Dal canto suo, anche il paziente ha piacere a ricevere questo tipo di trattamento, nonostante i costi elevati, perché non deve fare nulla. Deve solo stendersi su un lettino e lasciare che il fisioterapista faccia tutto il lavoro.

      Tuttavia, sebbene queste pratiche diano dei benefici nell’immediato, sul medio-lungo termine questa strategia non può funzionare.

      I massaggi riescono a rilassare temporaneamente i muscoli, ma non risolvono la mancanza di supporto muscolare alle articolazioni.

      Inoltre, non impari a muoverti meglio, non cambia il modo in cui ti muovi e non puoi rinforzare i muscoli.

       

       

      Conclusione

      A questo punto hai una serie di informazioni in più sul tuo problema che ti aiuteranno ad affrontarlo meglio nella vita quotidiana.

      Inoltre, ti ho anche assegnato un piccolo compito estratto dal mio videocorso “Soluzioni per l’Anca” da cui trarrai sicuramente beneficio.

      Ti invito ancora a provare il mio programma “Soluzioni per l’anca” compilando il modulo qui sotto!

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        2 risposte

        1. Grazie, già avevo visto questi esercizi, per lo psoas, non sapevo fossero anche per l’anca o interno coscia, dove mi vengono i dolori notturni spesso , ma solo dopo aver giocato troppo a tennis , con dolori lombari persistenti, ed anche fatica di respirazione. Quando faccio gli esercizi o vado a nuotare sto meglio

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        Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

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