Mal di testa e dolori cervicali: quando la causa è nell’addome

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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In questo articolo ti presento la storia di un caso molto interessante, che può esserti di aiuto a capire quanto sia importante lavorare su tutti gli aspetti della nostra salute, quando si soffre di mal di testa e dolori cervicali cronici.

In particolare, questo caso ci fa capire che:

  • problemi apparentemente separati possono avere una forte connessione tra loro
  • gli interventi addominali possono avere conseguenze molto forti
  • un approccio sensato e completo permette di stare meglio e di trovare la causa del problema “in automatico”

La storia è quella di Laura (nome inventato, ma se mi legge capirà benissimo che parlo di lei), una ragazza che mi ha contattato nell’ottobre 2017, per cercare aiuto nei confronti di un mal di testa con dolore cervicale veramente forte, al punto di limitarle seriamente la qualità della vita.

 

PS: per il caso di Laura ho adottato la procedura che descrivo alla pagina “Esempio di visita cervicale”, e utilizzato le tecniche di cui parlo nella mia guida Cervicale STOP!

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    Indice dell’articolo


     

     

    Breve storia dei sintomi di Laura (curiosa)

    Laura ha 40 anni, e soffriva di mal di testa già in adolescenza, ma mai così forte come ora.

    Per oltre 20 anni aveva trovato un rimedio a mio avviso un po’ disgustoso, ma che per lei aveva funzionato benissimo: bere il caffè con il limone.

    Ai primi accenni di mal di testa beveva un caffè accompagnato da succo di limone, ed il mix le faceva sparire il dolore: in effetti, analizzando le proprietà delle due sostanze, ci può stare che questa curiosa (e sicuramente poco attraente al palato) combinazione le desse beneficio.

    Tutto però è cambiato una brutta mattina nel 2015: si alza con un mal di testa terribile, come una morsa che le stringeva il cranio.

    Da lì passa due anni veramente da incubo, nei quali soffre costantemente di mal di testa accompagnato da dolori cervicali, al punto che non appena guarda in basso, le si scatena una forte cefalea.

    Ovviamente prova un po’ di tutto, sia a livello professionale che a livello “amatoriale”: inizia a cercare di risolvere cambiando dieta, trovando minimi benefici da una dieta estremamente restrittiva.

    Improvvisamente tutto cambia di nuovo, e nel 2017 rinasce, con un improvviso forte miglioramento dei sintomi.

    Miracolo? Certo che no.

    È successo quello che aspettava da tempo: è rimasta incinta una seconda volta. Come molte donne sperimentano, questo si è accompagnato ad una sparizione del mal di testa.

    Purtroppo, una volta partorito, la situazione è rapidamente regredita di nuovo: visto che non può passare la vita incinta, Laura è ripartita alla ricerca di un aiuto.

     

     

    Ovaio ed interventi addominali: la loro influenza sul mal di testa

    Analizzando la storia di Laura, ho notato due cose molto interessanti:

    • nel 2015, quando è iniziato l’incubo, stava facendo delle forti cure ormonali nel contesto di una fecondazione assistita
    • aveva già subito degli interventi addominali: raschiamenti per aborti nel 2011, apertura di una tuba e gravidanza extrauterina, più un cesareo nel 2013

    Come conseguenza degli interventi, il suo addome era sicuramente zeppo di aderenze interne.

    Purtroppo le aderenze addominali tendono, come è ovvio, ad irrigidire la muscolatura della colonna vertebrale.

    In particolare, ad entrare in tensione è il muscolo psoas, anatomicamente molto connesso ai visceri addominali.

    Queste forti tensioni partite nella zona della bassa schiena possono avere un riflesso importante a livello cervicale, e da lì contribuire all’insorgenza di cefalea.

    I motivi sono due:

    • la forte tensione del muscolo psoas (e quindi della bassa schiena) si riflette su tutta la colonna vertebrale
    • lo stato di sofferenza dei visceri irrita il Nervo Vago, che è il grande informatore del cervello sullo stato degli organi. Questa irritazione crea un “terreno fertile” per la cefalea

    Sono davvero frequenti i casi in cui le aderenze addominali hanno un forte impatto sulla postura, e quindi sui dolori.

     

     

    La mia analisi ed il primo approccio terapeutico

    cervicale e dolori addominali

    Ho analizzato il caso di Laura con la procedura che descrivo nella pagina “Esempio di visita cervicale”.

    Come sempre accade, la storia del disturbo è la parte più interessante, e mai come in questo caso lo era.

    Quando l’ho vista, Laura era in uno stato di forte infiammazione: qualsiasi pressione o movimento del collo le provocava mal di testa.

    Naturalmente, il suo PPG Stress Flow segnalava uno stato di forte attivazione del sistema nervoso ortosimpatico, tipica degli stati di stress, ma in questo caso era ragionevole pensare che lo stress fosse CONSEGUENZA del problema, più che CAUSA.

    Ben più interessante è stato l’esame fisico, cioè il “mettere alla prova” i suoi muscoli posturali.

    Quando l’ho messa a pancia in giù e le ho tirato la gamba indietro, ho notato quello che era ovvio: i suoi muscoli anteriori della coscia (lo psoas) erano estremamente contratti, al punto che la manovra le dava parecchio fastidio.

    Questo accade spessissimo proprio quando ci sono delle importanti aderenze addominali e/o problemi di utero e ovaio.

    Ho deciso quindi di consigliarle un approccio estremamente cauto, partendo da:

    • esercizi di respirazione diaframmatica, per ridare mobilità all’addome
    • esercizi di retroversione del bacino, per diminuire la tensione a livello lombare
    • cauti esercizi di allungamento del collo

    Le ho consigliato almeno 3 settimane di lavoro quotidiano, il minimo per poter sperare in un cambiamento dello stato dei suoi tessuti.

    Ecco l’esercizio di respirazione diaframmatica che le ho consigliato

    Fortunatamente, già dopo pochi giorni i sintomi hanno incominciato a migliorare: poco, come è logico aspettarsi in casi di infiammazione così forte, ma in modo significativo.

    Rimaniamo per vederci dopo qualche settimana, perché nel frattempo doveva fare un piccolo intervento, del quale non ho voluto chiedere dettagli.

    E con mia grande sorpresa…..

     

     

    Sintomatologia quasi sparita dopo un mese: cosa è successo?

    Al controllo successivo, Laura mi riferisce di stare davvero molto meglio, per due motivi:

    • gli esercizi la hanno aiutata a distendere il tratto cervicale
    • l’intervento era…. una liposuzione laser!

    Voleva togliere un po’ di grasso residuo della gravidanza, ed ha sfruttato il fatto di avere un parente chirurgo plastico.

    Cosa c’entra la liposuzione con il mal di testa?

    Te lo spiego subito: per poter operare correttamente, il chirurgo ha passato un sacco di tempo a…sbrigliare le aderenze addominali!

    Ti conseguenza, oltre che all’effetto estetico, c’è stato anche un inaspettato effetto “funzionale”, cioè che la sua muscolatura era stata “liberata” da un notevole impedimento.

    Questo “alleggerimento” del carico posturale ha contribuito in maniera drastica a farla stare meglio.

    Attenzione! Questo non significa che se hai subito interventi addominali, devi correre da un chirurgo plastico.

    Purtroppo non c’è modo di stabilire quanto le aderenze “pesino” sulla postura: se non avesse fatto l’intervento, avrei proposto a Laura un progressivo lavoro di allungamento e distensione dei muscoli addominali, cercando di raggiungere la maggiore elasticità possibile.

    Ri-valuto Laura e le aggiorno il piano di esercizi.

    Cosa succede però?

     

     

    L’effetto “rimbalzo”

    Cervicale e dolori addominali

    Laura ha sperimentato quello che io chiamo l’ “effetto rimbalzo”, che capita molto di frequente.

    Quando improvvisamente il corpo viene alleggerito di un “peso” importante, si innesca una reazione di rilassamento e di miglioramento generale che spesso….è sproporzionata!

    Di conseguenza, un problema che la persona si porta dietro da mesi/anni può improvvisamente sparire.

    Questo effetto può durare tranquillamente qualche settimana, ma quando cala, sembra che la situazione peggiori.

    In questo caso, la situazione era sicuramente migliorata, ma:

    • muscoli e vertebre cervicali erano ben lungi dall’essere in buono stato
    • la predisposizione da emicranica “storica” c’era ancora
    • la parte lombare andava comunque un po’ rieducata

    Ecco perchè Laura non potrà fare a meno di seguire un percorso mirato sui suoi muscoli cervicali e posturali generali.

     

     

    Un percorso mirato sui muscoli cervicali può migliorare molti mal di testa

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    Se i “potenziali collegamenti” sono così tanti, potresti spaventarti all’idea che la tua “causa” non sia ancora stata trovata.

    Per questo motivo, potresti cadere in tentazione e girare da un professionista all’altro, ricevendo così decine di opinioni diverse.

    In realtà, con un po’ di buon senso si possono ottenere ottimi risultati.

    Nella mia guida Cervicale STOP!, propongo:

    • semplici auto-test per vedere quanto è “fuori forma” il tuo tratto cervicale
    • auto-test per valutare i muscoli posturali
    • test sui sintomi di metabolismo non funzionante
    • test sui sintomi da eccesso di stress nervoso

    Con queste semplici auto-valutazioni, è semplice capire quali sono le cose migliori da fare per il proprio disturbo cervicale.

    Ad esempio, Laura sarebbe “saltata” nei test posturali, in quanto la forte tensione lombare sarebbe sicuramente emersa.

    Avrebbe quindi potuto lavorare con le stesse indicazioni che le sto dando attualmente.

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      Conclusione

      Il corpo umano è affascinante, e riserva sempre numerose sorprese.

      A pensarci bene, che la presenza massiccia di aderenze addominali non sia una “gioia” per il corpo è abbastanza intuitivo: meno intuitivo è il forte impatto posturale che questo può avere.

      Ancora una volta, l’invito è ad usare il buon senso, senza precipitarsi da questo o da quello: un buon approccio globale consente di “coprire” tutte le potenziali cause, anche se non si è sicuri al 100% di quale sia quella giusta.

      Lavorare sull’alimentazione? Ottima idea comunque!

      Tecniche per ridurre lo stress emotivo? Impossibile non trarne beneficio…

      Lavoro muscolare? Esercitiamo tutti i muscoli posturali, non solo quelli più vicino al problema….

      Come spesso accade, il 90% della soluzione del problema consiste nel fare qualcosa, più che nel fare la cosa giusta…

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      Marcello Chiapponi

      Marcello Chiapponi

      Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.

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