Il dolore all’avambraccio è un problema piuttosto comune, che in realtà molte volte parte dal gomito.
Sono infatti problemi come l’epicondilite e l’epitrocleite ad essere maggiormente responsabili del tipico dolore che dal gomito irradia verso l’avambraccio.
A volte il problema si manifesta come una nevralgia diffusa, altre volte sono fitte in particolari movimenti, ed in altri casi c’è associazione di formicolio alle dita della mano.
In realtà, il dolore all’avambraccio può essere causato anche da altri tipi di situazione, che possono nascere all’interno dei muscoli, oppure molto più “a monte”, nel tratto cervicale.
In questo articolo ti illustrerò quali sono le principali cause di dolore all’avambraccio, come si manifestano in termini di sintomi, e naturalmente una serie di consigli ed esercizi per risolvere al meglio il problema.
Alla fine dell’articolo, avrai le idee più chiare sulle caratteristiche del tuo problema al gomito o all’avambraccio, ma soprattutto avrai un “piano d’azione” per iniziare a migliorarlo da subito!
PS: le indicazioni e gli esercizi che troverai sono presi dal video corso “Guida ai problemi di gomito e polso”, che ho realizzato in collaborazione con coach Alessandro Mainente.
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Quali sono le possibili cause di dolore al gomito e all’avambraccio e come si manifestano in termini di sintomi
Come dicevo prima, il dolore all’avambraccio è spesso una “estensione” del dolore al gomito, anche se a volte ci sono problemi che nascono direttamente nell’avambraccio.
Le principali cause di dolori all’avambraccio e al gomito sono:
- epicondilite, ovvero infiammazione dei tendini esterni del gomito (che estendono del polso)
- epitrocleite, ossia infiammazione dei tendini interni (che flettono il polso
- tendiniti dei flessori o estensori delle dita
- sindrome del tunnel carpale
- ernia cervicale
È piuttosto raro che il dolore all’avambraccio (soprattutto il sinistro) possa essere “spia” di problemi cardiaci acuti come l’infarto, soprattutto se si presenta come dolore isolato senza altri sintomi.
Tuttavia, la comparsa di un dolore improvviso all’avambraccio mai avvertito prima merita un approfondimento, se non altro per maggiore tranquillità.
I problemi cui faccio riferimento in questo articolo durano diverse settimane o addirittura diversi mesi, quindi non ci può certo essere il sospetto di una problematica cardiaca acuta.
Vediamo nel dettaglio cosa sono le problematiche che ho citato prima e quali sono i sintomi caratteristici di ognuna di esse.
Epicondilite
L’epicondilite (o “gomito del tennista”) è una infiammazione a livello dei tendini degli estensori del polso, che originano proprio a livello di una struttura ossea chiamata epicondilo.
Questa infiammazione, come spiego nell’articolo dedicato all’epicondilite, può avere varie cause alla base, tra cui sicuramente ci sono i micro-traumi ripetuti.
L’epicondilite è caratterizzata da un dolore spesso molto acuto che compare anche in gesti semplici, come svitare un barattolo.
Il “territorio” del dolore è tipicamente l’esterno del gomito, ma non è raro che il dolore “scenda” fino all’avambraccio e a volte fino alla mano
Epitrocleite
L’epitrocleite (o “gomito del golfista”) è la “vicina di casa” dell’epicondilite: in questo caso, ad infiammarsi sono i tendini dei flessori del polso, che originano nella parte interna del gomito.
Anche questa infiammazione ha alla base le medesime cause dell’epicondilite: mentre l’epicondilite sembra però essere frequente anche nella popolazione non sportiva, l’epitrocleite è più spesso appannaggio di ginnasti, golfisti e sportivi in genere.
Rispetto all’epicondilite, il dolore nelle attività quotidiane è più gestibile.
Come “territorio” del dolore, l’epitrocleite tende ad essere più localizzata nella faccia interna del gomito.
Tendiniti dei muscoli dell’avambraccio
I muscoli dell’avambraccio servono per lo più a muovere il polso e le dita.
Per i più svariati motivi, i tendini di questi muscoli (ovvero i “prolungamenti” con i quali si attaccano alle ossa), possono andare incontro ad uno stato di sovraccarico funzionale ed infiammarsi.
Si può trattare di gesti sportivi, ma anche di posture mantenute a lungo, come quella tipica dell’impiegato al computer.
Quando i tendini dell’avambraccio si infiammano, i sintomi dipendono da quale struttura è maggiormente coinvolta.
Le tendiniti dei muscoli flessori delle dita si manifestano in genere con dolore (e a volte bruciore) dalla faccia palmare del polso in su.
Le infiammazioni dei tendini estensori delle dita in genere coinvolgono maggiormente il versante opposto, ovvero la faccia dorsale.
Sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale è un problema molto noto e molto comune nei reparti di ortopedia.
Si tratta dell’intrappolamento del nervo mediano a livello del tunnel carpale, un ristretto “ponte” fibroso che spesso tende a restringersi ulteriormente.
Quando c’è un nervo in sofferenza, come nel caso del tunnel carpale, i sintomi sono spesso molto diffusi, ed appaiono (ovviamente) come vere e proprie nevralgie.
Nel caso del tunnel carpale, spesso il dolore coinvolge tutto l’avambraccio e la mano, ma a livello della mano è tipico il formicolio ed il dolore a livello delle prime tre dita.
Ernia cervicale
L’ernia cervicale è un riscontro piuttosto frequente nelle risonanze cervicali, e non sempre deve essere motivo di preoccupazione, dato che si trova spessissimo anche nella popolazione priva di sintomi.
Ho spiegato tutti i dettagli di questo problema nell’articolo sull’ernia cervicale.
In un secondo articolo sull’ernia cervicale, dedicato ai sintomi da conoscere assolutamente, ho incluso nei 3 sintomi “chiave” proprio il dolore all’avambraccio.
Questo perchè il dolore all’avambraccio è tipico di quando l’ernia cervicale è in una fase particolarmente acuta e infiammatoria.
Quando il dolore all’avambraccio è causato da un’ernia cervicale, in genere lo si capisce facilmente, in quanto il dolore cambia (aumenta o diminuisce) a seconda dei movimenti del collo.
In più, è raro che in caso di ernia cervicale ci sia soltanto il dolore all’avambraccio: molto spesso si hanno nevralgie diffuse che partono dal collo, “girano” dietro la scapola e culminano nell’avambraccio.
Quali accertamenti ed esami possono essere di aiuto
I problemi dell’avambraccio sono spesso facili da diagnosticare, e nella maggior parte dei casi non sono necessari particolari esami di approfondimento.
Il primo passo fondamentale è quindi quello “scontato” di recarsi dal proprio medico, che molto spesso ha già le competenze che servono per una diagnosi.
Da notare che molte volte, anche in caso di gomiti molto dolenti, esami precisi come la risonanza magnetica non rilevano grosse alterazioni.
Un esame che spesso viene eseguito in questi casi, in quanto rapido ed economico è l’ecografia, che però ha diversi limiti di risoluzione.
La risonanza magnetica è un esame più preciso, ma decisamente serve in una minoranza dei casi, ad esempio quando il dolore persiste nonostante le cure, e non ne sia ben chiaro il motivo (che il dolore persista in epicondiliti ed epitrocleiti è purtroppo la norma).
Qualora ci fosse il sospetto di un’ernia cervicale, la risonanza magnetica cervicale è invece indispensabile per confermare i sospetti.
Consigli e rimedi per la fase acuta del dolore
Ogni problematica che colpisca il gomito o l’avambraccio, tra quelle che ho citato prima, è caratterizzata da una fase acuta.
Per “fase acuta” si intendono i primi giorni / settimane dall’insorgenza del dolore, momento in cui il dolore è spesso particolarmente forte e limitante.
In questa fase ci sono una serie di consigli ed indicazioni che possono aiutare: molte di esse sono assolutamente già note a tutti, ma è sempre meglio ripassarle.
La scontata premessa è che le prime indicazioni da seguire sono quelle del medico curante.
#1 Ghiaccio
15-20 minuti di impacco ghiacciato 3-4 volte al giorno possono aiutare a ridurre l’infiammazione locale per i primissimi giorni.
#2 Cerotti e pomate anti-infiammatori
Il gomito e l’avambraccio sono zone abbastanza superficiali, nelle quali possiamo pensare che la sostanza anti infiammatoria contenuta in cerotti e pomate possa arrivare almeno vicina al “bersaglio”.
Non riporre speranze di miracoli in questi rimedi: i disturbi tendinei sono particolarmente ostici e non spariscono solo perchè “ci abbiamo applicato sopra qualcosa”.
Qui sotto un prodotto molto comune e utilizzato, con buone recensioni su Amazon.
#3 Anti infiammatori (naturali e non)
Nella mia esperienza (oramai più di 15 anni) di fisioterapista, raramente ho sentito qualcuno che abbia avuto grossi benefici dagli anti infiammatori, meno ancora dalle versioni naturali (e quindi inevitabilmente “depotenziate”.
Il motivo è semplice: parliamo di zone che faticano a guarire a causa della bassa vascolarizzazione.
Arrivando poco sangue, è logico che le molecole anti infiammatorie fatichino ad arrivare al tessuto interessato.
#4 Cure fisioterapiche (laser, tecar ecc..)
Su questo tipo di cure non mi pronuncio più di tanto perchè non le utilizzo e non le ho mai utilizzate.
A mio avviso non ci sono così tante prove di efficacia da giustificarne l’utilizzo, ma è vero anche che molti colleghi le usano, quindi su qualcuno possono sicuramente essere efficaci.
Da provare se raccomandate da un ortopedico e/o dal fisioterapista di fiducia.
Esercizi specifici per il dolore al gomito e all’avambraccio
Passata la fase acuta, entriamo nella cosiddetta fase “cronica”: il dolore non è più così forte, ma ancora ci crea parecchi grattacapi.
Tra i “grattacapi” ci possono sicuramente essere i problemi ad allenarsi, soprattutto nelle attività che prevedono abbondante utilizzo degli arti superiori, come il tennis o l’allenamento in palestra.
In questa fase la rieducazione tramite esercizi mirati è assolutamente protagonista.
Gli esercizi mirati permettono di:
- rendere più elastiche le strutture che sono maggiormente rigide (muscoli e tendini)
- vascolarizzare, grazie al movimento, strutture poco vascolarizzate
- rinforzare i tendini ed aiutarli a sostenere maggiormente il carico
Queste 3 condizioni si possono ottenere solo con l’esercizio mirato, non c’è manipolazione, farmaco o terapia che tenga.
Tutta la letteratura scientifica a riguardo è concorde nel dire che l’esercizio terapeutico è la principale “arma” da utilizzare quando si cerca di risolvere un problema muscolare e/o tendineo (se ti interessano le ricerche scientifiche, la maggiore esponente in questo campo è Jill Cook).
Ecco allora una serie di esercizi che puoi fare su base quotidiana, e che ti aiuteranno a migliorare lo stato dei muscoli e dei tendini di gomito e avambraccio.
Si tratta di 4 esercizi: un buon approccio è quello di fare un giorno i primi due ed un giorno gli altri due.
A chi possono essere utili gli esercizi
Questi esercizi non sono pensati per uno specifico problema: hanno lo scopo di migliorare in modo generale lo stato della muscolatura dell’avambraccio.
Quando questo avviene, in genere i problemi migliorano indipendentemente da quale sia il loro nome (epicondilite, epitrocleite ecc… i problemi di cui ho parlato prima, in pratica).
Una eccezione va però fatta qualora il dolore all’avambraccio sia causato da un’ernia cervicale: in tal caso ti rimando all’apposito articolo su come affrontare l’ernia cervicale.
PS: gli esercizi che vedrai tra poco sono presi dal video corso “Guida ai problemi di gomito e polso” che ho realizzato con l’aiuto del mio amico e allenatore Alessandro Mainente, molto noto nell’ambiente della ginnastica a corpo libero.
Insieme abbiamo studiato una procedura semplice, completa e progressiva per tutte le problematiche più comuni del gomito e del polso.
Se ti interessa un piano più mirato rispetto agli esercizi “base” che vedrai tra poco, scopri la guida cliccando sull’immagine qui sotto!
Esercizio #1: stretching dei flessori
Questo semplice stretching dei muscoli flessori serve ad allentare la tensione dei muscoli che fanno chiudere la mano e flettere il polso, notoriamente molto sollecitati da qualsiasi attività sportiva o lavorativa.
Esercizio #2: stretching degli estensori
Lo stretching degli estensori serve a stimolare una muscolatura spesso “dimenticata”, ovvero quella che estende il polso ed apre le dita.
Esercizio #3: rinforzo dei flessori
Dopo aver disteso i muscoli, è il momento anche di rinforzarli, affinchè siano maggiormente pronti a rispondere alle sollecitazioni.
Gli esercizi di rinforzo hanno anche un elevato potere di vascolarizzazione, ovvero di aumentare l’afflusso di sangue al muscolo e ai tendini.
Esercizio #4: rinforzo degli estensori
Dopo aver rinforzato i flessori, è cruciale rinforzare anche i muscoli estensori.
Questo esercizio è uno dei “pilastri” fondamentali della riabilitazione dell’epicondilite: ad illustrarli è coach Alessandro Mainente.
Conclusione
I problemi del gomito e dell’avambraccio sono spesso legati alle nostre attività, sia che si tratti di attività sportive che di attività lavorative.
Si tratta di infiammazioni spesso molto ostiche, che richiedono settimane per migliorare, ma molto più spesso si parla di mesi.
Nonostante ciò, di una cosa siamo sicuri: stare fermi ed evitare qualsiasi forma di carico NON è l’approccio migliore per questo tipo di problemi, che trae più beneficio dal “carico controllato” che dal riposo.
Nell’articolo hai trovato una serie di esercizi dai quali partire, e se ti interessa approfondire c’è “Guida ai problemi di gomito e polso”.
Non mi resta che augurarti BUON RECUPERO!
5 risposte
Grazie, mi è stato molto utile conoscere gli esercizi da fare e inizieró subito.
Da un paio di mesi ho male al gomito e formicolio alla mano destri, soprattutto la notte se ci dormo sopra e/o lo tengo piegato sopra o sotto il cusino!!!
Vi faró sapere sui miglioramenti.
Grazie ancora.
Cordiali saluti.
Annamaria Sartore.
Grazie, sembrano degli esercizi utili per il mio male all’avambraccio sinistro nella parte interna. Proverò a farli per allenare e fare stretching di quei muscoli che magari curo poco, nonostante faccio tanto sport tipo corsa, bici, calcio e yoga.
Grazie delle indicazioni che applicherò subito. Condivido la vostra filosofia nonché l’approccio fisioterapico volto al recupero di problemi motori in generale, senza farmaci, senza riposi forzati e senza terapie meccaniche assurde, costose e pseudotaumaturgiche. Avete già la mia mail, ma la ripeto. Un cordiale saluto
Grazie, sono degli esercizi che mi appresterò a fare al più presto
Grazie. Crede che il mio dolore notturno degli avambracci (la parte esterna) sia legata alla mia attività lavorativa che prevede di alzare parecchie volte teglie bollente utilizzando due ganci tenuto saldamente con le due braccia? Sono un pizzaiolo che fa pizze alla romana in teglia