Quando arrivi a dover chiamare un taxi per tornare a casa, lasciando la tua auto al lavoro, significa che il tuo malessere da tensione muscolare è veramente forte.
Eppure è quanto è accaduto al mio paziente: per 4 lunghi mesi, Fabrizio ha vissuto con una costante e forte sensazione di disagio dovuta a:
- tensione dei muscoli cervicali
- stanchezza visiva
- pesantezza della testa
- vertigini e sbandamenti
Prima che io lo vedessi, Fabrizio aveva già effettuato una voluminosa quantità di esami, dalla risonanza cervicale agli esami del sangue…
Non li abbiamo quasi neppure guardati: non gli avevano trovato una singola anomalia che minimamente potesse giustificare i problemi che avvertiva.
Indice dell’articolo
- Sintomi e storia
- Come ho esaminato il caso
- Perché Fabrizio ha sviluppato questi sintomi da tensione muscolare
- Cosa ho fatto / risoluzione della storia
Sintomi e storia
Fabrizio ha poco più di 40 anni, è in forma ed è sempre stato decisamente in salute: nessun infortunio o malattia rilevante.
Ha una attività importante e diverse responsabilità, ma ha sempre affrontato i forti stress volentieri ed in maniera molto positiva.
Come dicevo, negli ultimi mesi la vita gli è stata resa impossibile dall’instaurarsi (quasi improvvisamente) di una forte tensione muscolare a lato del collo (come una morsa), accompagnata da vertigini, sbandamenti e stanchezza visiva.
Al di là del dolore provato dalla tensione muscolare, questi sintomi gli rendevano estremamente difficile concentrarsi, al punto che anche guidare era diventato un problema, per non parlare dello stare davanti al computer.
Come ho esaminato il caso
Naturalmente ho applicato con Fabrizio il dettagliato procedimento di valutazione che puoi leggere alla pagina Esempio di Visita.
#1 Esame fisico e posturale
Questa è stata il primo vero colpo di scena: ho chiesto a Fabrizio di fare un semplicissimo test, cioè di abbassarsi a toccare le punte dei piedi e…. sorpresa!
Premessa: quando ci pieghiamo in avanti, cercando di andare a toccare le punte dei piedi, la colonna vertebrale dovrebbe “aprirsi” posteriormente e formare una curva armonica, tipo questa:
E invece, ecco cosa è successo quando Fabrizio si è piegato in avanti:
Come puoi notare, dalla testa fino circa a metà schiena c’è una buona “apertura”, ma da lì in poi…completamente fermo!
Generalmente questo è segno di forte rigidità dorso/lombare, in particolare rigidità del muscolo diaframma, del quale ho spiegato l’importanza nel provocare disturbi cervicali.
Prima considerazione interessante: se hai la parte dorso lombare rigida, come se indossassi un busto, quale zona della tua schiena soffrirà di più?
Non sicuramente quella “imbustata”! Soffrirà tremendamente di più quella “libera”, che dovrà prendersi carico del movimento che non fanno i segmenti sotto.
Nel suo caso, la zona “libera” era appunto quella cervicale.
#2 Esame del sistema nervoso autonomo PPG Stress Flow
Sicuramente, l’esame PPG Stress Flow ha aggiunto un importante pezzo nel puzzle della valutazione di Fabrizio.
Non mi aspettavo niente di diverso che un quadro come questo:
Senza entrare troppo nei dettagli, l’esame PPG ha mostrato:
- battiti elevati a riposo
- bassa attività del Nervo Vago
- elevata attivazione del Sistema Nervoso Ortosimpatico
Per farla semplice, il Sistema Ortosimpatico si “accende” quando stiamo in attività o sopportando uno stress, il Nervo Vago si attiva quando ci rilassiamo.
All’esame PPG, che viene naturalmente effettuato a riposo, Fabrizio ha mostrato un elevato stato di attività ortosimpatica, come se avesse appena fatto attività fisica o come se fosse in uno stato di forte “allerta”.
Naturalmente, questa condizione si accompagna sempre ad una forte tensione muscolare.
#3 Esame del metabolismo e della composizione corporea
Per Fabrizio l’esame BIA ACC del metabolismo e della composizione corporea non si è rilevato estremamente interessante: una buona massa muscolare, un buono stato di idratazione, ed una buona struttura in generale.
Soltanto il dato più in correlazione con i fisiologici ritmi ormonali era fuori scala:
Generalmente, quando accade questo, la persona sta facendo un abbondante sovra-utilizzo del suo sistema di risposta allo stress.
Perché Fabrizio ha sviluppato questi sintomi da tensione muscolare
Fatta la valutazione, trarre delle conclusioni non è stato difficile, anche per la premessa che mi aveva fatto (e non ti ho ancora detto).
Fabrizio appartiene a quella categoria di persone con una alta reattività ed una elevata capacità di sopportazione dello stress.
A volte però, queste persone pagano lo scotto di un progressivo irrigidirsi dei muscoli, in particolare del diaframma, molto collegato allo stress emotivo.
Ecco perché la bassa schiena di Fabrizio era così rigida, anche se non gli dava alcun problema.
A causa della elevata produzione di endorfine endogene, spesso queste persone sostengono ritmi di lavoro e carichi di stress elevati senza avvertire alcun problema per anni.
Ma quando la situazione raggiunge il capolinea (spesso a seguito di un ulteriore accentuarsi dei carichi), sono guai: inizia uno stato infiammatorio fortissimo, che spesso ci mette mesi a diminuire di intensità.
E questo è proprio ciò che è accaduto a Fabrizio: non ha sentito nulla per anni, ma a seguito di una primavera/estate in cui ha affrontato un periodo stress più forte del solito, la tensione muscolare è “scoppiata” in autunno.
Si tratta, con le dovute proporzioni, dello stesso fenomeno che ci fa avvertire il dolore della “botta” più il giorno dopo che il giorno stesso.
Cosa ho fatto / risoluzione della storia
Ho dimenticato una importante premessa che Fabrizio mi ha fatto quando ancora non si era tolto la giacca: quando è arrivato da me, i sintomi erano già ampiamente in remissione da un paio di settimane.
Fabrizio aveva scaricato la demo della mia guida Cervicale STOP!, aveva fatto il test di valutazione delle cause del disturbo, ed aveva già capito che il problema non potesse essere soltanto “posturale”.
Grazie al materiale della demo, aveva già cominciato a lavorare su:
- respirazione diaframmatica
- allungamento e distensione del muscolo trapezio
- tecniche di rilassamento
Unito al fatto di aver oramai realizzato che non aveva nulla di grave (pletora di esami tutti negativi), è bastato a far scattare nel suo organismo l’interruttore giusto.
Vedendolo, abbiamo potuto mettere nero su bianco la situazione e notare la rigidità dorso-lombare (avrebbe potuto farlo se avesse avuto la versione completa della guida, c’è il test posturale), ma fondamentalmente aveva già fatto tutto da solo.
Casi come il suo rappresentano la massima espressione dei disturbi muscolari legati a stress emotivo: la maggior parte di noi ha esordi molto più lenti, subdoli e graduali nel tempo, ma le possibili soluzioni sono esattamente le stesse.
Se anche tu avverti tensione muscolare o sintomi simili, scaricando la DEMO GRATUITA della mia guida Cervicale STOP! potrai fare un apposito test per capire le cause dei tuoi disturbi, e cominciare a risolverle.
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PS: com’è finita la storia?
La storia di Fabrizio è proseguita in maniera positiva, e fondamentalmente in linea con quanto atteso.
La forte infiammazione che aveva avuto non era altro che un “punto di arrivo” di una situazione che si accumulava da tempo e che aveva alla base il suo carattere ed il suo stile di vita: logico pensare che non siano cose che spariscono dall’oggi al domani.
Tuttavia, a distanza di diversi mesi, Fabrizio mi ha comunicato che la situazione era più che buona, anche se non ancora perfetta (ma con le premesse che c’erano, era impossibile che lo fosse).
Ecco la mail che mi ha mandato: