Lombalgia e lombosciatalgia cronica: come curarle (in 4 passaggi)

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista e trainer con oltre 20 anni di esperienza nonché fondatore di L'Altra Riabilitazione. Negli anni, i contenuti da me realizzati sono stati fruiti da oltre 1 milione di persone e il mio canale YouTube di settore ha ottenuto il traguardo dei 500 mila iscritti e delle 65 milioni di visualizzazioni.

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In questo articolo tratterò un argomento MOLTO interessante che tocca da vicino MOLTE persone ovvero la lombalgia (o lombosciatalgia) in forma CRONICA.

Detto in parole più semplici, andremo a vedere una serie di consigli ed esercizi per quelle persone che hanno mal di schiena cronico, ovvero che li accompagna per buona parte delle loro giornate, mesi, settimane e anni.

Quello del mal di schiena (lombalgia o lombosciatalgia) è un problema che interessa una gran parte della popolazione (alcuni studi indicano addirittura che il 90% della popolazione mondiale lo sperimenta almeno una volta), ma solo alcuni lo sviluppano in forma cronica.

Per molte persone, si tratta di episodi sporadici più o meno intensi, che durano giorni/settimane, ma che poi rientrano completamente o quasi.

I “fortunati” (è proprio il caso di usare le virgolette) di cui parlo in questo articolo sono invece persone che hanno mal di schiena più o meno costantemente, in relazione ovviamente anche a quello che fanno.

La lombalgia cronica ha caratteristiche molto diverse da quella acuta: per questo necessita di una strategia, o meglio di una serie di strategie, ben definite, che ti spiegherò nell’articolo.

Laddove la lombalgia acuta si riduce spontaneamente anche senza nessuna cura particolare, la lombalgia cronica necessita di essere “attaccata” in modo mirato: del resto, se la situazione potesse rientrare da sola, sicuramente lo farebbe.

Bene, allora vediamo come affrontare questo annoso problema: prima ti illustrerò le informazioni fondamentali da sapere (senza le quali qualsiasi strategia risulta inefficace), e poi vedremo cosa fare passo dopo passo.

Ti racconterò anche la storia della persona con il peggior mal di schiena che abbia mai visto, conclusasi sorprendentemente bene in poche settimane, dopo anni di sofferenze.

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    Indice dell’articolo


     

     

    Le tre informazioni fondamentali che chi ha mal di schiena e lombalgia cronica DEVE sapere

    lombalgia e lombosciatalgia

     

    In questi anni ho prodotto migliaia di contenuti, tra articoli su L’Altra Riabilitazione e video su YouTube / Facebook ecc…

    Ogni volta ho dedicato pochi minuti di introduzione sulle informazioni fondamentali da sapere prima di “buttarsi” sui consigli.

    Di tanto in tanto (per fortuna molto raramente) c’è qualche fenomeno che se ne esce con il “ok ma non puoi andare subito al sodo?”.

    No che non si può, accidenti a te.

    Se un problema richiede 3 mesi prima di accennare a migliorare, e tu rinunci a ciò che ti consiglio perchè non vedi miglioramento dopo 3 giorni, abbiamo perso entrambi.

    Ecco perchè poche informazioni fondamentali sul problema sono indispensabili, se davvero vuoi risolverlo, o almeno migliorarlo il più possibile.

    Nel caso della lombalgia e della lombosciatalgia cronica ci interessa sapere 3 cose.

     

    #1 La lombalgia cronica è un problema complesso (ma per fortuna non devi conoscerne i dettagli)

    Qualsiasi problema di dolore cronico è legato a complessi fenomeni che interessano il sistema nervoso, il sistema scheletrico, il metabolismo..

    La causa del dolore non è mai in un singolo punto, in una vertebra o in un disco.

    Quando il dolore si cronicizza, è perchè sono avvenuti diversi fenomeni a diversi livelli, strettamente legati alle tue caratteristiche fisiche (e anche emotive).

    Ridurre il tutto a cose tipo “è colpa della discopatia” è profondamente banale, oltre che scorretto.

    Per fortuna, NON devi conoscere tutti questi complessi meccanismi che sono avvenuti nel tuo corpo e che hanno permesso l’instaurarsi del dolore cronico.

    Sappi soltanto che è un “puzzle” complesso, ed è per questo che richiede gli altri due elementi.

     

    #2 La lombalgia cronica richiede PAZIENZA

    Se un dolore si è cronicizzato, è perchè ci sono state una serie di condizioni favorevoli, come la tua conformazione fisica e una serie di altri fattori (è un problema complesso, lo dicevo un attimo fa).

    Per vincere la battaglia contro il dolore cronico, queste condizioni e caratteristiche devono cambiare, e devono farlo in modo stabile.

    Ogni cambiamento stabile nel corpo richiede un elemento fondamentale: il TEMPO.

    Se misuri il tuo braccio dopo una intensa sessione di esercizi, puoi notare facilmente che questo è più grosso anche di diversi centimetri.

    Tuttavia, si tratta di un effetto estremamente TEMPORANEO, perchè ottenuto nel breve tempo di una sessione di allenamento.

    Se vuoi che i tuoi muscoli siano stabilmente più grandi, occorre naturalmente molto, molto più tempo.

    Questo è ovviamente solo un esempio per sottolineare come nel corpo umano, i cambiamenti duraturi richiedano TEMPO.

    Ecco perchè è normale che i miglioramenti di problematiche come la lombalgia cronica si misurino nell’arco dei mesi, non nell’arco dei giorni.

    Adottando le strategie che vedrai in questo articolo, potrai notare miglioramenti, ma questi miglioramenti spesso e volentieri saranno LENTI.

    Non si possono dare cifre precise, ma tempistiche sensate possono essere:

    • 1 mese per iniziare a sentire che la situazione migliora
    • 3 mesi per sentirsi decisamente meglio
    • 6-12 mesi per stabilizzare la situazione

     

    Capisci bene che queste informazioni sono fondamentali per non demoralizzarsi se dopo 1 settimana non hai risultati apprezzabili.

     

    #3 La lombalgia cronica è un problema MULTI-FATTORIALE

    Nel 2010 alcuni ricercatori hanno condotto uno studio su più di 10000 pazienti (1) per capire quali fossero le cause che portavano al cronicizzarsi del mal di schiena.

    Ebbene, i fattori che hanno individuato come responsabili della lombalgia cronica NON riguardano solo muscoli e ossa.

    Il tuo stato di forma generale, il tuo livello di stress e addirittura il rapporto con i tuoi colleghi di lavoro possono contribuire al persistere del mal di schiena.

    Questo ci dice che se vogliamo migliorare davvero, non possiamo limitarci al movimento e all’esercizio: dobbiamo mettere in pratica una sorta di “ristrutturazione generale”.

    In particolare, i fattori che i ricercatori hanno individuato come potenziale fattore di rischio sono:

    • età avanzata
    • basso stato di salute e di forma generale
    • stress psicologico
    • tendenza alla depressione
    • problematiche di relazione con i colleghi di lavoro

    Ok, ora hai le informazioni di base, quelle dalle quali davvero non si può prescindere, ed immagino che tu abbia capito come mai.

    Ora cerchiamo di capire un po’ meglio perchè il mal di schiena può cronicizzarsi, e quindi cosa ci serve per uscire dal circolo vizioso del dolore costante.

     

     

    Le 5 cause per cui la lombalgia diventa cronica (ne hai almeno una)

    lombalgia e lombosciatalgia

    Se hai mal di schiena in forma cronica, è perchè a livello della tua schiena si è stabilizzato un processo infiammatorio.

    Molto spesso questo processo infiammatorio non è neanche legato più di tanto a quello che possono averti trovato nella schiena con una lastra o con una risonanza.

    Nella lombalgia cronica c’è sempre una irritazione generale delle strutture, che va ben oltre la discopatia o l’ernia al disco: sono sempre coinvolti i muscoli, i nervi, le articolazioni….

    Come dicevo prima, questo processo infiammatorio generale si cronicizza perchè ce ne sono le condizioni, e nel paragrafo precedente abbiamo visto quanto queste condizioni vadano ben oltre i muscoli e le ossa.

    Se hai lombalgia o lombosciatalgia cronica, è probabile che tu ne abbia almeno una.

     

    #1 Sforzi molto ripetitivi o posizioni estremamente prolungate

    A furia di tirare, la corda si spezza. Ma prima di spezzarsi, si assottiglia pian piano, fino a che non arriva al punto di cedimento.

    La stessa cosa può succedere per le strutture della colonna vertebrale: se vengono cronicamente ed eccessivamente sollecitate, possono indebolirsi pian piano, fino ad arrivare al sovraccarico e all’infiammazione.

    Questo succede di solito a chi fa movimenti molto pesanti ma soprattutto molto ripetitivi, e che di conseguenza sollecitano costantemente e senza sosta le loro strutture.

    Ma può accadere anche a chi mantiene posizioni scorrette per tempi prolungati, come ad esempio chi passa molto tempo in auto o su sedie non adeguate.

     

    #2 Elevato stato infiammatorio generale

    Per capire cosa intendo con “stato infiammatorio generale”, immagina di avere la febbre.

    La febbre è lo stato infiammatorio generale per eccellenza, ed è caratterizzato da sintomi tipici, tra cui i dolori muscolari e articolari.

    Si tratta di uno stato acuto, forte e temporaneo di aumento generale dell’infiammazione.

    Gli stessi fenomeni possono avvenire in misura molto minore, ma costante nel tempo, che per il corpo è anche peggio.

    Il nostro stato infiammatorio può infatti aumentare quando:

    • siamo sovrappeso (più di 5 kg)
    • mangiamo molti cibi industrializzati
    • siamo eccessivamente stressati
    • beviamo alcool
    • fumiamo

    E la lista potrebbe essere ancora molto lunga.

    Se il nostro grado infiammatorio generale è elevato, la possibilità che anche un processo di infiammazione “locale”, come il mal di schiena, si cronicizzi è elevatissima.

    Ecco perchè nella nostra strategia, che vedremo tra poco, prevede di abbassare il grado infiammatorio generale, in un modo semplice ma efficace.

     

    #3 Elevato stato di stress emotivo

    Nello studio che ho citato precedentemente, hai visto come sia emerso che il cattivo rapporto con i colleghi di lavoro sia una delle potenziali cause che portano al mal di schiena cronico

    Ma….cosa c’entra il rapporto con i colleghi di lavoro con il mal di schiena?

    Semplice: il cattivo rapporto con i colleghi è parte del grandissimo mondo dello stress emotivo, il quale gioca un ruolo fondamentale nel dolore cronico.

    Lo stress emotivo “erode” le tue risorse e le capacità del tuo sistema nervoso, ovvero del tuo “regista”.

    Lo stato in cui si trova il tuo “regista” influisce molto sul dolore e sull’infiammazione: più siamo sotto stress, più siamo vulnerabili nei confronti dell’infiammazione.

    Ecco perchè chi ha problemi di dolore costante, come la lombalgia cronica, deve lavorare anche sulla gestione dello stress emotivo (tra poco vedremo alcuni suggerimenti).

    Nota bene: a volte è il dolore stesso ad essere la fonte primaria di stress per la persona, creando una sorta di circolo vizioso.

    Anche se hai l’impressione che il tuo stress sia legato soltanto al dolore di schiena, non tralasciare questa importante parte della strategia che vedrai tra poco.

     

    #4 Basso stato di forma generale

    L’avere un basso stato di forma generale è un fattore che ostacola in modo evidente la tua battaglia contro il dolore cronico.

    Nella mia “carriera fisioterapica” ho conosciuto migliaia di persone che hanno migliorato il mal di schiena “per caso”.

    Magari hanno iniziato ad andare in palestra o a fare un altro tipo di attività perchè volevano tenersi in forma, ma poi hanno notato che la cosa aveva effetto positivo anche sulla lombalgia.

    Questo nonostante la loro attività fisica non fosse minimamente mirata al migliorare la colonna lombare.

    Accade quindi molto spesso che al migliorare dello stato di forma generale, corrisponda una riduzione della lombalgia cronica.

    Questo avviene per un motivo molto semplice, ovvero che il basso stato di forma generale non è altro che la combinazione di “stato infiammatorio + elevato stress emotivo”.

    Aumentando lo stato di forma si riduce l’infiammazione, e questo per molte persone si traduce in una vera e propria svolta.

     

    #5 Mix di fattori

    La maggioranza di noi ha sempre e comunque una combinazione dei fattori che ho elencato qui sopra.

    Per alcuni possono essere prevalenti i fattori fisici, per altri quelli emotivi, e per altri ancora quelli infiammatori.

    Può anche essere che le cause che ho citato in questo paragrafo si equivalgano sostanzialmente, e che non ce ne sia una prevalente.

    Poco importa: l’importante è portare avanti sempre una strategia GLOBALE, in modo da essere sicuri di non tralasciare nessun aspetto importante.

    Ok, veniamo ora ai consigli e alla strategia: vediamo prima quali sono gli ERRORI DA EVITARE, per poi andare a testa bassa sulle COSE DA FARE.

     

     

    Cosa NON fare: errori da evitare se vuoi migliorare la tua lombalgia cronica

    È paradossale, ma un sacco di persone conosce già, almeno a grandi linee, le informazioni sul mal di schiena cronico di cui ho parlato finora.

    Nonostante ciò, i loro comportamenti vanno nella direzione completamente opposta a quella che sarebbe logico pensare.

    Vediamo quindi cosa NON aiuta (o aiuta poco) la lombalgia e la lombosciatalgia in forma cronica.

    Quali sono gli errori da non fare in questi casi?

     

    #1 Non fare niente

    lombalgia e lombosciatalgia

    Sembra banale e scontato, ma in realtà è IL problema per eccellenza.

    Decine di migliaia di persone sono ben coscienti di avere un problema cronico; magari ne conoscono anche i vari dettagli anatomici, perchè negli anni sono diventati esperti di lastre e risonanze.

    Nonostante ciò, se analizzi le loro abitudini, scopri che in realtà non fanno poi molto per cercare di migliorare, anzi spesso non fanno proprio nulla.

    Sono perfettamente coscienti dei loro errori, e infatti non conto le volte che ho sentito frasi tipo:

    • “sono sempre seduto storto”
    • “dovrei perdere qualche kilo”
    • “dovrei muovermi di più”
    • “non sono costante nel fare gli esercizi”

    A leggerlo così, questo comportamento può sembrare paradossale: ho dolore – so cosa dovrei fare – NON mi va di farlo.

    Non ha senso, vero?

    In realtà ce l’ha eccome, e si basa su delle precise “trappole” che ci tende il nostro cervello, ma che non è il caso di approfondire in questo articolo.

    Trappole o no, è importante avere ben chiaro il concetto: se non si fa niente, non cambia niente.

    Se non si cerca di migliorare impegnandosi almeno un poco giorno dopo giorno, non c’è possibilità di modificare tutte le cause di mal di schiena cronico di cui abbiamo parlato prima.

    Tutto questo per dire: c’è bisogno del tuo aiuto. Senza, non andiamo da nessuna parte.

     

    #2 Fare esami in continuazione

    Moltissimi dei miei pazienti hanno accumulato negli anni delle vere e proprie collezioni di lastre e risonanze.

    Questo perchè ogni volta che avevano una crisi acuta, erano tentati di approfondire con degli esami, con il medico che acconsentiva pur di tranquillizzarli.

    Alla scoperta che non c’era niente di nuovo, niente di estremamente grave o niente che richiedesse un intervento chirurgico, si mettevano tranquilli e aspettavano che il dolore si riducesse.

    Alla successiva crisi, la storia si ripeteva, e così via.

    Il problema è però lo stesso di prima: anche qua, tra una crisi e l’altra, gli interventi concreti e quotidiani per migliorare la situazione sono davvero minimi.

    Ci sono addirittura studi (2) che dimostrano come fare esami in continuazione possa realmente peggiorare la situazione, perchè aumenta in modo significativo lo stress nervoso (vedi sopra).

     

    #3 Fare terapie, massaggi e manipolazioni “a cicli”

    lombalgia e lombosciatalgia

    La lombalgia cronica è la fortuna di noi fisioterapisti, ma anche di osteopati, chiropratici e chi più ne ha più ne metta.

    Tantissimi professionisti basano la loro attività sugli appuntamenti ricorrenti, ovvero sulle persone che vanno a farsi “aggiustare” ogni tot. giorni / settimane / mesi.

    Il gioco può in qualche modo funzionare, almeno per un po’ di tempo, e tutti ne traggono vantaggio:

    • il terapeuta che mantiene costantemente il suo lavoro
    • il paziente che non deve fare altro che sdraiarsi su un lettino, pagare e tornare alla sua vita di prima

    In realtà, nessuna manipolazione o terapia può produrre risultati veramente duraturi.

    Questo perchè nessuna manipolazione o terapia può cambiare le condizioni di cui ho parlato nel resto dell’articolo.

    Può una manipolazione modificare il tuo stato infiammatorio generale, il tuo sovrappeso o il tuo stato di stress?

    Ovviamente no. E non può neanche cambiare in modo duraturo il modo in cui la tua colonna lavora.

    Massaggi, manipolazioni e terapie varie possono tutt’al più rilassare temporaneamente i tessuti, farti “respirare” e trovare un nuovo equilibrio, più o meno precario e più o meno temporaneo.

    Vanno benissimo come aiuto, ma se pensiamo di generare cambiamenti duraturi, serve decisamente anche altro.

     

     

    Cosa fare per migliorare la lombalgia e la lombosciatalgia cronica: strategia, consigli ed esercizi in 4 punti

    Ok, giunto fin qui dovresti avere ben chiaro:

    • i motivi per cui il mal di schiena si può cronicizzare
    • gli errori più comuni che si fanno (in buona fede, naturalmente)

    Ci manca quindi di vedere la strategia GLOBALE ed i suggerimenti di cui parlavo all’inizio dell’articolo.

    Lo scopo della nostra strategia è quello di affrontare TUTTE le potenziali cause che portano alla cronicizzazione del mal di schiena.

    E affrontarle con tecniche che ci consentano di generare dei cambiamenti duraturi, non solo dei sollievi temporanei.

    Tutte le tecniche che generano cambiamenti duraturi richiedono il tuo aiuto ed il tuo coinvolgimento diretto, perchè sono forme di ALLENAMENTO.

    Il nostro scopo è infatti quello di muoverci meglio ed avere un migliore stato di forma.

    Pensi che si possa ottenere un risultato di questo tipo solo con un integratore, un farmaco o un massaggio?

    Ovviamente no: ecco quindi la strategia “anti mal di schiena” in 4 punti.

     

    PS: quelle che vedrai nei prossimi paragrafi sono indicazioni generali. Si tratta di consigli validissimi che possono portarti ottimi risultati, ma che sono inevitabilmente poco personalizzati.

    Se ti interessa avere un piano di lavoro completo e personalizzato, che possa aiutarti davvero con il tuo mal di schiena, ti consiglio il mio video corso “Mal Di Schiena Passo Dopo Passo”.

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      Passo #1: esercizi per migliorare la muscolatura lombare, fatti in modalità “breve ma costante”

      L’esercizio specifico per i muscoli addominali e per i muscoli lombari rappresenta naturalmente un “perno” della nostra strategia.

      Se vogliamo migliorare le condizioni della colonna lombare, la cosa migliore che possiamo fare è quella di migliorarne i muscoli tramite appositi esercizi.

      Ma dato che abbiamo a che vedere con un problema cronico, è molto meglio se questi esercizi sono effettuati in modalità “breve ma costante”, ovvero POCHI esercizi ma MOLTO frequentemente.

      Meglio anche solo UN esercizio al giorno ripetuto quotidianamente per 3 mesi, piuttosto che un complesso programma abbandonato dopo 15 giorni.

      In caso di problemi cronici, la costanza nel tempo vince su qualsiasi altro parametro.

      Circa il quali esercizi fare: ovviamente è abbastanza soggettivo, ma considero i due esercizi di questo mio video su YouTube una ottima base dalla quale partire.

      Il video inizia già al punto giusto nel quale illustro gli esercizi.

       

      Passo #2: aumentare lo stato di forma generale con l’attività fisica

      Abbiamo visto come il basso stato di forma generale sia uno dei possibili motivi alla base del cronicizzarsi del mal di schiena.

      Nell’ottica di migliorare la lombalgia cronica, è sempre buona cosa praticare una attività fisica su base costante (anche qui, la costanza premia sempre).

      Contrariamente a quanto si può pensare, non c’è una attività migliore di un altra.

      L’importante è che l’attività fisica che scegli risponda a questi requisiti:

      • ti piaccia e la pratichi VOLENTIERI
      • non ti causi aumenti del dolore mentre la fai o nelle ore successive
      • possa raggiungere una discreta INTENSITÀ

      Una certa intensità è indispensabile per produrre effetti anti infiammatori, da lì l’indicazione dell’ultimo punto.

      Le camminate possono essere benefiche per tutta una serie di motivi, ma in questo caso ci serve anche qualcosa di un po’ più intenso.

       

      Passo #3: ridurre lo stato infiammatorio generale

      L’arma più potente che abbiamo per ridurre lo stato infiammatorio generale è l’alimentazione, al pari con l’attività fisica.

      Quando parli di “alimentazione e infiammazione” puoi entrare in una serie di dibattiti infiniti che riguardano i cibi, gli abbinamenti ecc. ecc…

      Se però vogliamo “andare al sodo”, scopriamo che i più potenti meccanismi anti infiammatori non sono così complessi, dato che sono:

      • la riduzione delle calorie
      • l’integrazione di acidi grassi Omega 3

      Niente di particolarmente complesso quindi, almeno sulla carta, dato che la restrizione calorica è più facile a dirsi che a farsi.

      Ti segnalo quindi un paio di risorse utili:

       

      Passo #4: migliorare la gestione dello stress emotivo

      Questo è probabilmente l’aspetto più difficile di tutti, ma non è per niente marginale.

      Quando ho condotto un sondaggio tra i miei utenti, chiedendo quanto ritenessero importante il “problema stress” nel loro mal di schiena, un sorprendente 80% ha dato un giudizio da “abbastanza importante” ad “assolutamente fondamentale”.

      È ovvio che ridurre ciò che ti provoca stress non è per nulla semplice: se lo fosse, lo avresti già fatto, giusto?

      Ci sono però alcuni semplici accorgimenti che possono aiutarti a migliorare parecchio le “performance” del tuo sistema nervoso, e quindi ad accumulare meno stress.

      Strategie semplicissime che puoi applicare subito, con effetti a volte sorprendenti.

      La prima strategia che ti suggerisco è sicuramente la RESPIRAZIONE.

      Lo “sblocco” dei muscoli respiratori ha profondi effetti di rilassamento sul nostro sistema nervoso.

      Non solo: il diaframma (il principale muscolo respiratorio) è anche un muscolo molto importante per la colonna lombare, quindi esercitare la respirazione ha anche ottimi effetti “meccanici”.

      lombalgia e lombosciatalgia

      Per esercitare al meglio il diaframma, ti consiglio sicuramente gli esercizi che ho illustrato in questo articolo.

       

      L’altra strategia che può essere davvero importante riguarda il miglioramento della qualità del sonno.

      Il sonno è quel momento in cui il nostro cervello ed il nostro sistema nervoso si rigenera: se il nostro sonno è di bassa qualità, la quantità di stress che accumuliamo sale vertiginosamente, perchè siamo più “deboli”.

      Gli accorgimenti a mio avviso più efficaci per migliorare la qualità del sonno sono:

      • mangiare poco e presto alla sera, evitando gli zuccheri
      • evitare le luci di telefoni e dispositivi elettronici nei 30 minuti prima di andare a dormire

      Purtroppo, la maggior parte della popolazione fa esattamente il contrario.

       

      Applicandoti su tutti e quattro i punti, non ho dubbi sul fatto che potrai vedere ottimi risultati.

      Non dimenticare però le tempistiche, ovvero il QUANDO potrai vedere i risultati.

      Ricordi cosa dicevo ad inizio articolo?

      • 1 mese per iniziare a sentire che la situazione migliora
      • 3 mesi per sentirsi decisamente meglio
      • 6-12 mesi per stabilizzare la situazione

       

       

      Una storia di mal di schiena “impossibile”, migliorata in poche settimane

      Qualche giorno fa ho rivisto Francesca, una mia amica e paziente da tanto tempo.

      Nonostante abbia meno di 30 anni, Francesca non è stata fortunatissima con la schiena, dato che ha già dovuto subire ben 2 interventi chirurgici, per situazioni vertebrali piuttosto serie.

      Poco prima della seconda operazione era arrivata al punto di iniziare a sentire che le gambe stavano perdendo sensibilità.

      Per arrivare a questo punto prima dei 30 anni, è ovvio che c’è una componente genetica evidente, ovvero una grande debolezza delle strutture vertebrali.

      Sicuramente anche lo stato di obesità “storica” non ha aiutato, ma assolutamente non tutti gli obesi finiscono in situazioni del genere, quindi qui la genetica l’ha fatta da padrona.

      Dopo il secondo intervento, Francesca ha visto migliorare di molto la sua situazione motoria: poteva almeno alzarsi dal letto, camminare e fare le cose quotidiane.

      Il problema è che è andata incontro ad un “feroce” cronicizzarsi del dolore alla schiena.

      Dopo l’intervento, abbiamo passato mesi a cercare di ridurre il suo mal di schiena, nei modi più disparati, ma non c’era nulla che funzionasse.

      Seppure stesse molto meglio rispetto a prima dell’intervento, non riusciva a stare in piedi più di mezz’ora.

      L’ho persa di vista per un po’: dopo qualche mese, ho scoperto che aveva deciso di sottoporsi alla chirurgia bariatrica, per uscire dal suo stato “storico” di obesità e dopo l’ennesima dieta fallita.

      Nel giro di un anno ha quindi perso più di 50 kili.

      Quando l’ho rivista, riconoscendola a fatica, fremevo dalla curiosità: le parole “come sta la schiena?” sono arrivate quasi prima del “ciao”.

      Ebbene, Francesca mi ha detto che il suo mal di schiena era di fatto sparito dopo………..i primi CINQUE kili persi.

      Una percentuale davvero infinitesimale: con cinque kili in meno, il carico sulla colonna cambia poco.

      Tuttavia, la fortissima restrizione calorica post intervento ha messo in atto quei meccanismi anti-infiammatori di cui ti ho parlato nell’articolo: ecco perchè Francesca ha iniziato a stare meglio con la schiena fin da subito.

      Questa storia mi ha insegnato quanto possano essere POTENTI questi meccanismi: ti giuro che con lei avevo provato qualsiasi esercizio, terapia o manipolazione che conoscessi, senza successo.

      Sono bastate due-tre settimane di forte restrizione calorica per ottenere un risultato che non avevo potuto ottenere nell’arco di diversi mesi.

       

       

      Conclusione

      La lombalgia e la lombosciatalgia croniche sono davvero un problema complesso e multi-fattoriale, questo lo hai sicuramente capito.

      Per fortuna, non devi conoscerne tutti i dettagli anatomici e fisiologici: come hai potuto vedere, la strategia per migliorare il problema è piuttosto semplice.

      Ovviamente, il fatto che sia “semplice” non significa che sia “facile” da attuare e da portare avanti, ma naturalmente questa è un’altra storia.

      Migliorare il mal di schiena cronico è assolutamente possibile, ma richiede senza dubbio almeno un po’ di impegno.

      Ma del resto, se non ti impegni per la tua salute, per cos’altro dovresti impegnarti?

      Spero che le informazioni di questo lungo articolo ti siano state utili: ti invito ancora a provare GRATUITAMENTE il mio video corso “Mal di Schiena Passo Dopo Passo”, che ti darà la possibilità di crearti un vero e proprio piano MIRATO e PERSONALIZZATO.

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        Riferimenti bibliografici

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        Mal di Schiena Passo Dopo Passo

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        Marcello Chiapponi

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        Ciao, sono Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, responsabile del sito.