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Digiuno: a cosa serve e perchè potrebbe esserti utile

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Annalisa Caravaggi

Biologa nutrizionista

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di digiuno e delle sue potenziali proprietà in ambito terapeutico e nella gestione del peso.

In questo articolo ti parlerò di questa strategia alimentare, che ad un primo impatto può sembrare un po’ “estrema”, ma che a conti fatti non lo è per nulla.

In particolare andremo a vedere:

  • cosa si intende per “digiuno terapeutico”;
  • a chi è consigliato e a chi no;
  • qualche esempio pratico, giusto per farti comprendere al meglio l’argomento.

La pratica del digiuno in realtà è diffusa dalla notte dei tempi: molte religioni infatti prevedono periodi di astinenza dal cibo che vanno da alcune ore del giorno fino ad intere giornate in determinati momenti dell’anno.

Gli antichi infatti avevano già capito che digiunare per brevi periodi di tempo poteva migliorare in qualche modo la loro salute.

 

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Indice dell’articolo


Effetti positivi del digiuno sulla tua salute

Torniamo un attimo ai giorni nostri ai giorni nostri: che ci azzecca il digiuno con la nostra salute?

Diciamo che i vantaggi sono tanti, ma riassumendoli “all’osso”, possiamo individuarne principalmente 4:

  1. Previene un gran numero di patologie e aumenta l’efficacia di alcuni trattamenti terapeutici, specie nei confronti di alcuni tipo di cancro.
  2. Favorisce il raggiungimento del peso forma, permette di mantenerlo più a lungo e con maggior facilità, regolando al meglio il senso di fame/sazietà.
  3. Rafforza le cellule del sistema nervoso, i neuroni in primis, oltre a quelle del sistema immunitario, aiutandoti anche a gestire al meglio i danni legati allo stress cronico.
  4. Previene l’invecchiamento e i disturbi correlati (demenza senile, infiammazioni localizzate e dolori, ecc.), garantendo una migliore qualità di vita.

 

Cos’è veramente il digiuno terapeutico, e quando va fatto

Quando si parla di digiuno non si intende mai il “vivere di sola acqua”: numerosi studi dimostrano che il digiuno alternato ad una corretta alimentazione rappresenta un’arma fondamentale nella gestione e nel trattamento di alcune patologie.

Vediamo in quali ambiti il digiuno potrebbe essere di aiuto.

Controllo del peso, prevenzione di malattie cardiovascolari e del diabete

Brevi periodi di digiuno durante l’anno sono efficaci nella gestione del peso e nella prevenzione di diabete e malattie cardiovascolari.

È ampiamente dimostrato che il digiuno

  • favorisce la riduzione del grasso addominale.
  • spinge le cellule sane ad eliminare i propri componenti danneggiati, sostituendoli con altri nuovi e ben funzionanti (così invecchi anche più lentamente!).
  • migliora la sensibilità all’insulina e regolarizza la glicemia.
  • abbassa il livello di colesterolo totale, LDL (quello cattivo) e dei trigliceridi.
  • abbassa e stabilizza la pressione sanguigna.

Un altro motivo per cui dovresti riconsiderare la tua opinione riguardo al digiuno è che può essere un valido aiuto, per sbloccare il metabolismo dei cosiddetti “dieto-resistenti”.

In pratica, se sei una delle tante persone della serie “ne ho provate di tutti i colori, dimagrisco un po’ ma poi mi blocco e non scendo più”, potresti essere un potenziale candidato all’uso di questa potente arma!

 

Colite e disturbi intestinali

Ormai lo sanno tutti che esiste una forte correlazione tra sistema immunitario e flora microbica intestinale.

Una dieta ricca di zuccheri semplici, alimenti industrializzati, farine raffinate e alimenti di origine animale modifica radicalmente il microbiota intestinale (l’insieme dei microrganismi che vivono nel tuo intestino), interferendo negativamente con la corretta funzionalità del sistema immune e favorendo la comparsa di processi infiammatori.

L’alternanza di brevi periodi di digiuno a lunghi periodi di una dieta corretta e prevalentemente su base vegetale, povera di carne e latticini e ricca in pesce, migliora la vita dei microrganismi che colonizzano il tuo intestino e quindi anche la funzionalità del tuo sistema immune: addio quindi a stitichezza, crampi, meteorismo, gonfiore addominale e sintomi affini.

 

Tumore e neoplasie

Quando riduciamo al minimo l’introito di carboidrati e proteine, le nostre cellule sane entrano in una sorta di “modalità stand by”: rallentano il loro metabolismo e attivano una serie di meccanismi di protezione per resistere a questo momento di carestia.

Le cellule tumorali invece, non sono in grado di fare tutto questo, si tratta infatti di cellule mutate e incapaci di rispondere a certi stimoli corporei, in pratica seguono una strada tutta loro.

Questo però rappresenta un enorme vantaggio: se affrontiamo un piccolo periodo di digiuno (bastano 1-2 gg) durante una cura oncologica (chemioterapia per esempio), le cellule sane risulteranno molto più resistenti agli effetti tossici dei farmaci impiegati, mentre quelle tumorali saranno un bersaglio più facile da colpire.

Per alcuni tipi di tumore sembra essere molto efficace digiunare il giorno prima e quello dopo il trattamento di chemioterapia, mentre il giorno della cura fare un carico drastico di zuccheri (anche sotto forma di dolci, snack e quant’altro) favorisce un aumento del 30-40% del metabolismo delle cellule tumorali, rendendole più vulnerabili al trattamento farmacologico.

Ovviamente il paziente oncologico è sempre molto delicato: chiedi sempre consiglio al tuo oncologo e al tuo nutrizionista ed evita assolutamente il fai da te!

 

Patologie neurodegenerative e malattie autoimmuni

Il sovrappeso negli adulti al di sotto dei 65 anni è correlato anche un maggior rischio di patologie neurodegerative (es. morbo di Alzheimer) e di demenza in età senile.

Se è vero, come ti accennavo prima, che brevi periodi di restrizione alimentare alternati ad una dieta corretta possono aiutarti a tenere sotto controllo il peso, direi che anche in questo caso il digiuno ci azzecca eccome!

Inoltre sempre più studi dimostrano che i tuoi neuroni lavorano meglio se segui una dieta a basso carico di zuccheri.

Nelle patologie autoimmuni come l’ipotiroidismo di Hashimoto, il morbo di Basedow, l’artrite reumatoide, il LES, ecc., le cellule del tuo sistema immunitario attaccano e distruggono alcune componenti del tuo corpo.

L’alternanza digiuno-corretta alimentazione sembra essere un’arma vincente anche in questo caso: rade al suolo le cellule immunitarie danneggiate, ovvero quelle che non riescono più a distinguere gli agenti estranei (batteri, virus, cellule mutate, ecc.) dalle componenti sane del tuo organismo e spinge le cellule staminali del tuo corpo a differenziarsi, riparando così le quelle danneggiate.

 

Chi NON dovrebbe praticare il digiuno

Come ti accennavo prima, per digiuno non si intende mai il consumo di solo acqua, esistono infatti diverse strategie nutrizionali che prevendono brevi periodi di restrizione alimentare, tra poco ti illustrerò qualche esempio.

Quel che è certo però è che il “fai da te” è sempre rischioso e pericoloso, specie se sono anni luce che non fai un giro dal tuo medico curante, gli ultimi esami del sangue che hai fatto risalgono al secondo dopoguerra e non hai idea di come sia la tua condizione di salute generale!

Se fai parte di una delle categorie qui sotto, ahimè il digiuno non è cosa per te:

  • donne in gravidanza e allattamento
  • bambini e anziani
  • sportivi durante periodi di allenamento e nelle competizioni.
  • persone che assumono farmaci per il controllo dell’insulina e della glicemia, a meno che diabetologo e nutrizionista non siano stati debitamente consultati.
  • soggetti sottopeso, anoressici e/o con poca muscolatura (<25% del peso corporeo totale).
  • tutte le persone che soffrono di patologie specifiche e che assumo farmaci, senza aver preventivamente consultato il medico specialista e il nutrizionista.

Come digiunare: qualche esempio pratico

Si possono utilizzare diverse tecniche, ovviamente adattabili poi al singolo caso, ma le più comuni prevedono 1 giorno alla settimana durante il quale si salta la colazione, mentre pranzo e cena vengono sostituiti con estratti/centrifugati (NON frullati!) a base di frutta e verdura, eventualmente aggiungendo uno spuntino a base di frutta secca, allo scopo di apportare una minima quantità di acidi grassi insaturi, che diversamente dovrebbero essere introdotti con integratori.

Ovviamente in quella giornata di digiuno è consigliabile non fare attività fisica e sforzi particolari, meglio quindi ad esempio un sabato o una domenica o un qualsiasi altro momento in cui non devi recarti al lavoro o puoi comunque permetterti un po’ di tranquillità.

 

Digiuno concentrato

In alternativa a quello illustrato prima,  il digiuno può essere concentrato in 3-4 giornate al mese, anziché in un singolo giorno a settimana, da ripetere con regolarità (ogni mese) ma in questo caso la situazione è più complessa e richiede sempre la supervisione di personale esperto.

 

Digiuno intermittente

Altra tecnica molto diffusa è il digiuno intermittente: nell’arco di 8 ore al massimo si devono consumare 2-3 pasti che includano tutti i principali nutrienti, la restante parte della giornata, ergo 16 ore, si resta a digiuno totale.

In questo modo si verifica una rapida perdita di grasso corporeo con un buon mantenimento della massa muscolare, oltre a tutti i benefici che ti ho illustrato sopra.

 

Digiuno Stop Eat

Il digiuno Eat Stop Eat invece, credo che sia tra le tecniche più difficili da applicare: 2 giorni a settimana si digiuna completamente, ovvero si può solo bere acqua, mentre per il resto del tempo si segue una corretta alimentazione, senza troppe privazioni.

Ovviamente non assumere nulla per un giorno intero non è semplice, ci si può però abituare gradualmente per esempio iniziando a digiunare le prime volte solo 12 ore, poi 16 e infine 24.

Se invece il tuo problema è quello di sentirti spesso gonfio, hai poca fame al mattino e ti svegli sempre stanco, l’ideale potrebbe essere saltare la cena per un paio di sere a settimana, sostituendola con una bevanda calda senza zucchero e senza caffeina (te, tisane, ecc.).

In questo modo si ripristina più facilmente l’equilibrio ormonale alla base del tuo metabolismo, ti sentirai meno gonfio e sarà più facile regolare il senso di fame/sazietà durante la giornata.

 

Conclusioni

Quelli che ti ho mostrato sopra sono solo alcuni esempi, esistono molte altre tecniche di digiuno che si possono adottare, ma per capire qual è quella ideale nel tuo caso il consiglio è uno solo: parlane con il tuo medico e il tuo nutrizionista!

Il digiuno è sicuramente uno strumento molto potente che potresti applicare in vari ambiti, ma è anche un’arma a doppio taglio: se usata in modo sbagliato o con persone non adatte potrebbe mettere seriamente a rischio la salute.

I benefici di questa pratica però sono notevoli, quindi, se non ci sono ostacoli particolari, vale la pena mettersi alla prova. Tentar non nuoce!

Ti ricordo che se ti interessano consigli e tecniche mirate per migliorare il tuo stato di forma tramite l’alimentazione, puoi iscriverti alla mia newsletter cliccando sull’immagine qui sotto!

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Marcello Chiapponi

Fisioterapista, trainer e responsabile del sito

4 risposte

    1. Buongiorno Sig.ra Caterina,
      un esempio di centrifugato a base di frutta e verdura potrebbe essere: carote + limone + mela oppure cetriolo + mela + sedano + limone.

      Saluti

  1. Incotrai il digiuno intermittente Eat-stop-eat parecchi anni fa, e devo dire che mi sono trovato bene. Pratico un giorno di digiuno totale, 24 ore esatte. La prima volta feci 10 ore, poi 16 ed infine 24. L’ho praticato per 1 giorno a settimana nei periodi più ‘carichi’; mentre 1 ogni 2,3 settimane nei periodi più calmi.

    Ora pratioco invece il digiuno 8-16, in cui faccio due pasti intervallati in 8 ore e digiuno per il restante 16.
    Non è male, devo dire.
    Preferisco i digiuni alla dieta per la libertà che mi concedono.

    Comunque, ottimo articolo.

  2. Buongiorno
    Nel caso si soffra di insulinoresistenza è consigliabile seguire il digiuno 8/16?.
    La ringrazio anticipatamente

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D.ssa Annalisa Caravaggi

Annalisa Caravaggi

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