“È colpa dello stress” ; “Cerca di stare un po’ più tranquillo” ; “I tuoi sintomi sono legati allo stress” ; “Ma si, sarà un po’ di stress, prenditi una vacanza e vedrai che tutto si risolve”.
Frasi come queste girano quotidianamente negli ambulatori medici da almeno 40 anni, cioè da quando la parola “stress” ha cominciato ad essere utilizzata nel linguaggio comune.
Anche se se ne parla tanto e da tanto tempo, l’attenzione intorno all’argomento “stress” non è assolutamente in diminuzione, anzi!
Il motivo? Molto semplice: risolvere i sintomi da stress è complesso e richiede impegno (non basta certo il “prendersi una vacanza”).
Non essendo un problema facile da risolvere, è normale che si continui a parlarne.
Nella mia pratica di fisioterapista, lotto contro lo stress quotidianamente, soprattutto con le conseguenze che lo stress ha a livello dei muscoli:
- tensione e contratture costanti
- rigidità delle articolazioni e della colonna
- cefalee tensive
- sindromi cervicali a volte molto complesse
In questo articolo ho voluto raccogliere tutte le tecniche che più comunemente utilizzo, e che ho visto essere più efficaci nel ridurre i sintomi muscolari ed i sintomi da stress in generale (che conoscerai tra poco).
Per aiutarti nella consultazione e nella scelta, ho preparato un apposito TEST: in questo modo, non ti “perderai” tra le varie proposte!
Continua a leggere, ci sarà da divertirsi!
Come combattere i sintomi dello stress (e quali sono)
Puoi definire “stress” qualsiasi cosa abbia un minimo di impatto sulla tua vita, ovvero qualsiasi cosa che ti richieda un adattamento, grande o piccolo.
Il “ciclo” dello stress può essere assolutamente positivo, come nel caso di un allenamento fisico:
- stresso le mie risorse con una attività fisica
- recupero dopo l’allenamento
- ottengo come risultato un AUMENTO delle mie capacità (sono più allenato)
Quando va così, è tutto splendidamente bello, ed il nostro corpo ha solo da trarne vantaggio.
Il problema è che la maggior parte dei “cicli dello stress” sono per noi assolutamente negativi:
- andiamo incontro ad una situazione che stressa le nostre risorse
- non riusciamo a “vincerla” e non recuperiamo
- otteniamo come risultato una DIMINUZIONE delle nostre risorse
- con meno risorse, ci stressiamo più facilmente, ed il ciclo ricomincia ogni volta peggio
- più diminuiscono le nostre risorse, più il corpo ci manda dei segnali
I “segnali” di cui parlo sono proprio i sintomi da stress.
Negli ultimi anni sono aumentate di molto le ricerche sull’argomento, e si è potuto definire un “pannello” di sintomi ben preciso: tra poco scoprirai quanti ne hai.
Per COMBATTERE i sintomi da stress, l’unico metodo è percorrere all’inverso la “cascata di eventi” che ho citato prima.
In pratica, dovrai instaurare un “circolo virtuoso” di questo tipo:
- potenziare le tue risorse con tecniche apposite (le vedremo)
- grazie alle maggiori risorse, riuscire ad affrontare meglio una situazione che ti stressava
- vedere che “il gioco funziona”, e cercare di potenziare ancora di più le tue risorse
- essere in grado di risolvere altre fonti di stress, e così via
Ora non resta che capire quali sintomi hai, e poi scoprire quali sono le tecniche che ti servono per avviare questo “circolo virtuoso”!
TEST sui sintomi dello stress
Come fisioterapista, affronto quotidianamente il problema “sintomi da stress”.
Negli anni ho voluto approfondire molto l’argomento e le possibili tecniche di indagine a riguardo: ad oggi posso dire di essere uno dei pochi fisioterapisti che indaga sullo stato di stress grazie ad apposite strumentazioni (vedi pagina Esempio di Visita).
Questa costante ricerca mi ha permesso di capire sempre meglio quali consigli dare e quando darli.
Ad inizio 2020 ho raccolto tutte queste conoscenze in una video-guida interattiva, che si chiama “La Postura Non Basta”.
“La Postura Non Basta” è una guida che grazie ad una serie di TEST, ti fornisce le indicazioni più adatte a migliorare i tuoi disturbi.
Uno di questi test è proprio quello che trovi qui sotto, il “test sui sintomi”.
Questo test ti aiuterà a capire quanti sintomi da stress hai.
In genere, maggiore è il numero di sintomi che avverti, più il “ciclo negativo” di cui parlavo prima è presente da tempo.
Qui sotto troverai il test, che ti aiuterà anche a “districarti” tra le varie tecniche proposte nell’articolo.
Se ti interessa la guida “La Postura Non Basta” (e quindi un piano mirato di indicazioni precise) clicca sull’immagine qui sotto!
Premessa importante: se non la leggi, evita di leggere il resto!
Il test che hai fatto poco fa ti ha dato una indicazione di massima su quante tecniche scegliere, tra quelle che trovi qui sotto.
Questo perchè la cosa più importante nella “battaglia contro lo stress” è PORSI DEI PICCOLI OBBIETTIVI FACILMENTE RAGGIUNGIBILI.
La maggior parte di noi sa benissimo cosa potrebbe fare per migliorare il suo stato di forma, proprio perchè di questi argomenti se ne parla da anni.
Il nostro cervello è però tremendamente resistente ai cambiamenti: per questo spesso ci sembra di essere persone “pigre”.
Quando si parla di stress, si parla di qualcosa che ci accompagna costantemente: gli americani utilizzerebbero i termini “H24” e “7 su 7″ per descriverne la presenza costante.
Per questo motivo…
sono molto più importanti i piccoli passi che si fanno ogni giorno, piuttosto che i “grandi impegni” che vengono abbandonati dopo una settimana.
Un solo piccolo cambiamento portato avanti per un anno, avrà sul tuo stress un impatto maggiore di QUALSIASI altra cosa portata avanti per qualche settimana.
Tecniche fisiche per combattere lo stress
#1 Respirazione
La respirazione è la “tecnica delle tecniche” quando si parla di problemi di stress: utilizzata in centinaia di discipline, anch’io ne ho parlato tantissimo in mille salse.
Non facciamola troppo lunga: più sei sotto stress, più la tua respirazione peggiora. Più la tua respirazione peggiora (diventa alta e superficiale), più aumentano i sintomi.
Dato che respirare è l’atto che compi più volte durante la giornata, è evidente come la respirazione sia una delle prime cose da sistemare quando si cerca di ridurre i sintomi da stress.
Per iniziare puoi provare l’esercizio qui sotto, 5 minuti tutte le mattine.
Appena questo esercizio ti riesce semplice, ti consiglio di approfondire l’argomento con altri esercizi più complessi, che potrai trovare QUI.
#2 Esercizi che migliorano la postura
Come dicevo prima, i muscoli sono tra le vittime preferite degli stati di tensione e stress.
Più lo stress aumenta, più la tensione e la contrattura muscolare si comportano di conseguenza, peggiorando la nostra postura.
Ovviamente, questo tipo di situazione è un “terreno fertile” per la comparsa di problemi muscolo scheletrici, primo fra tutti la cervicalgia (se hai questo tipo di problema e cerchi consigli mirati a riguardo, clicca QUI).
Una delle tecniche più efficaci per migliorare la postura è quella di esercitare alcuni muscoli “critici”, che si contraggono maggiormente durante le situazioni prolungate di stress.
Per questo motivo, ecco due semplici esercizi da fare tutti i giorni.
#3 Allenamento di rinforzo e tonificazione muscolare
La maggior parte delle persone ha la sensazione di dover “stirare” i propri muscoli, dato che sono eccessivamente contratti.
Allungare i muscoli con lo stretching è una buona opzione, ma quando si parla di “lotta allo stress”, non bisogna assolutamente dimenticare il lavoro di RINFORZO MUSCOLARE.
Uno dei fenomeni più subdoli ma più pericolosi che avvengono nelle situazioni di stress prolungato è la riduzione della massa muscolare.
In situazioni di stress prolungato, il corpo “smonta” la massa muscolare (catabolismo) per sfruttare i preziosi minerali e le preziose fonti energetiche all’interno.
Meno muscoli abbiamo, più la nostra struttura è fragile e poco resistente.
Ecco perchè l’allenamento di rinforzo muscolare sta assumendo sempre maggiore importanza.
Naturalmente si tratta di un argomento molto vasto, al quale ho dedicato una guida apposita, di nome Fitness Sicuro.
Ecco un video della serie “Fitness Sicuro” che pubblico sul mio canale YouTube (iscriviti!), dedicato a chi è un po’ fuori forma e non sa da dove iniziare.
Per indicazioni più precise, iscriviti gratuitamente alla guida “Fitness Sicuro!” o consulta il sito con la raccolta dei video!
Clicca sull’immagine qui sotto per iscriverti gratuitamente a Fitness sicuro, oppure clicca QUI per andare alla raccolta dei video.
#4 Attività fisica “semplice”
“Le energie che consumano i tuoi muscoli non vengono consumate dal cervello”.
Detto in modo un po’ semplicistico, è questo il principio che sta dietro al grande potere anti-stress dell’attività fisica.
L’attività fisica costa ai muscoli un sacco di fatica ed energie: in questa situazione, il cervello non può certo permettersi di “elucubrare” troppo intorno ai nostri problemi.
Ecco perchè durante e dopo l’attività fisica ci sentiamo meglio:
- abbiamo “tolto energia” ad un cervello troppo attivo
- si attiva la produzione di una serie di “sostanze del benessere” (endorfine, dopamina)
Qualsiasi attività fisica che ti piaccia può essere utile nel ridurre i sintomi dello stress, a patto che :
- tu la faccia almeno 3 volte a settimana
- duri almeno 30-40 minuti
- il livello di fatica medio che raggiungi sia almeno 7/8 su una scala da 0 a 10
In tal senso, la classica “camminata” non soddisfa in toto questi requisiti: chi è che raggiunge un livello di fatica 7/8…. camminando?
Se vuoi massimizzare l’impatto anti-stress, prova ad alternare la camminata con delle corse vere e proprie, anche leggere.
#5 Allenamento aerobico
Per “allenamento aerobico” si intendono tutte quelle attività che durano continuativamente più di 20-30 minuti: il nuoto, la corsa, la bici…
Queste attività possono avere un notevole impatto anti-stress, e infatti sono le più comunemente utilizzate in assoluto.
A riguardo, valgono naturalmente le stesse regole elencate nel punto precedente, alle quali aggiungerei:
- progredire costantemente nel tempo
Gli effetti anti-stress di qualsiasi attività diminuiscono drasticamente se fai sempre le stesse cose: lo stesso percorso, negli stessi tempi, alla stessa ora…
Cerca di variare il più possibile, per rinnovare continuamente lo stimolo, ad esempio:
- stesso percorso in meno tempo
- stessa velocità, ma un percorso più lungo
- un luogo / giro completamente diverso
- diversi orari in cui ti alleni
#6 Allenamento HIIT
HIIT sta per “High intensity interval training” , ovvero “allenamento ad intervalli ad alta intensità”.
Si tratta di un tipo di allenamento che è salito alla ribalta negli ultimi anni, grazie a numerosi studi che ne hanno dimostrato l’efficacia in vari campi: dimagrimento, miglioramento dello stato di forma, e appunto anche gestione dei sintomi da stress.
In pratica, si tratta di uno schema di allenamento che si può adattare a qualsiasi sport aerobico: è sufficiente alternare momenti ad alta intensità a momenti di recupero.
Si tratta di una opzione di allenamento da tenere in considerazione, anche per i ridotti tempi che necessita (15-20 minuti)
Qualche esempio, in ordine di difficoltà:
- 30 secondi ad alta intensità ( 8 su 10) , 1 minuto e 30 secondi di recupero. Ripetere 6 volte
- 1 minuto ad alta intensità, 1 minuto di recupero. Ripetere 6-8 volte
- 1 minuto e 30 secondi ad alta intensità, 30 secondi di recupero. Ripetere 6-8 volte
Gli studi sugli effetti benefici di questa attività si stanno moltiplicando, quindi vale la pena provare.
Unico difetto: dal punto di vista della motivazione, il pensiero di un allenamento HIIT può non essere così “allettante”.
Solo chi ha una dose extra di forza di volontà riesce a portare avanti in modo continuativo questo tipo di allenamento.
Tecniche per combattere lo stress che sfruttano l’alimentazione
L’alimentazione è una scienza a dir poco SCONFINATA, nella quale fondamentalmente tutti dicono la loro opinione, e nella quale si possono sostenere tesi completamente contrastanti a suon di rigorosi studi scientifici.
La realtà è molto semplice: non ci sono linee di pensiero “giuste” e “sbagliate”, perchè ogni organismo risponde in modo diverso.
La maggior parte di noi non segue la dieta che gli ha fatto il suo medico o il suo nutrizionista: mangiamo come siamo abituati (a seconda anche delle nostre convinzioni) e come ci “sentiamo”.
L’alimentazione può incidere significativamente sul come ti senti e su che sintomi avverti: per questo può essere considerata una potente arma anti-stress.
Qui di seguito troverai una serie di “esperimenti” (razionali) da provare per testare l’effetto sul tuo organismo.
Tutti noi siamo molto “gelosi” e molto convinti delle nostre abitudini alimentari, ma a meno che tu non abbia:
- esattamente la forma fisica che vorresti (neanche un chilo di troppo o in difetto)
- un pieno stato di benessere psico-fisico
- assenza di sintomi o patologie
c’è sempre margine di miglioramento, ovvero modifiche dell’alimentazione possono tradursi in un miglioramento dello stato di forma e dei sintomi.
Mi viene però da pensare che se fossi in piena forma, non staresti leggendo questo articolo, sbaglio?
E allora, ecco una serie di suggerimenti per te!
#1 Idratazione
Il consiglio più banale e comunque meno praticato in assoluto.
Aumentare la quantità di acqua che bevi può avere effetti molto positivi sui tuoi sintomi, a costo zero.
Non esiste un modo esatto per calcolare quanta acqua dovresti bere; in più, se sei una persona che beve si e no mezzo litro al giorno, passare a due litri avrà il solo effetto di aumentare vertiginosamente le tue visite al bagno.
Usa questa semplice tecnica, la tecnica del 3%.
Il tuo corpo scambia in una giornata circa il 3% del peso in acqua: se persi 60 kg, il tuo scambio idrico è circa 1,8 litri.
1,8 litri può essere un ottimo standard a cui ambire.
Se per abitudine bevi circa un litro al giorno, datti l’obbiettivo di aggiungere mezza bottiglietta da 0,5 alla settimana.
Un aumento graduale sarà molto più facile da sostenere, e molto più utile in termini di effetti desiderati.
#2 Alimentazione circadiana
L’alimentazione circadiana è uno schema alimentare che prevede di consumare la maggior parte dei carboidrati e zuccheri nella prima parte della giornata, lasciando la seconda parte della giornata a proteine e grassi.
Questo nell’ottica di assecondare meglio i fisiologici ritmi giorno/notte dell’organismo.
Si tratta di uno schema che funziona bene per una buona fetta di persone, ed ha numerosi studi a supporto.
Anche la mia co-autrice nutrizionista Annalisa Caravaggi basa buona parte dei suoi piani alimentari su questi principi.
Ne abbiamo parlato in un articolo qui su L’Altra Riabilitazione: per vedere un esempio di schema circadiano clicca QUI.
#3 Sperimentare nei pasti
Non facciamoci sentire dai nutrizionisti ma….la maggior parte delle scoperte su come risponde il proprio corpo all’alimentazione avviene tramite esperimenti.
Ad esempio, ci ho messo 2-3 giorni ad abituarmi alla colazione salata, ma ad oggi per me è un “must” irrinunciabile.
Non volevo ammetterlo a me stesso ma la colazione dolce, pur con alimenti sani, mi procurava drastici cali di energie a metà mattina.
Oggi la mia colazione è composta da prosciutto / salmone / bresaola / uova + frutta secca, e non ho nessuna difficoltà digestiva nè cali di energia.
Perchè non fare qualche esperimento, sfidando le proprie abitudini ed eventuali “dogmi” che seguiamo da anni?
Potresti scoprire che sei una persona che sta meglio ed è più in forma con la colazione salata e la pasta a cena, ad esempio.
#4 Aumento del consumo di prodotti fermentati
Un grande filone di ricerca che ha preso piede negli ultimi anni è sicuramente quello del microbiota intestinale, la popolazione di batteri che vive all’interno del nostro intestino (bleah!).
Questi miliardi di micro-organismi hanno una quantità indescrivibile di funzioni utili per il nostro corpo, al punto che l’intestino è stato chiamato “secondo cervello”.
Uno dei grandi problemi dell’alimentazione industriale è la scarsa varietà di micro-organismi ai quali veniamo esposti: di conseguenza la nostra flora microbica può impoverirsi, e con lei le importanti funzioni a cui è preposta.
Per migliorare lo stato della flora microbica, il modo migliore è quello di consumare prodotti fermentati, come ad esempio
- verdure fermentate
- yogurt
- kefir
- probiotici
#5 Dieta chetogenica
La dieta chetogenica è un tipo di alimentazione molto particolare, che andrebbe “sperimentato” sotto supervisione di un esperto.
Questo perchè non è uno schema adatto a tutti, non è facile da sostenere e soprattutto non è facile applicarlo alla lettera.
L’ho voluto citare lo stesso per il suo grande potenziale in termini di miglioramento della salute, in particolare di miglioramento della salute del sistema nervoso.
Questo tipo di alimentazione è così potente che viene utilizzato per il trattamento delle epilessie resistenti ai farmaci.
Si tratta fondamentalmente di una dieta con pochissimi carboidrati e proteine: la maggior parte delle calorie deriva infatti dai grassi.
Per approfondire ti consiglio il libro “Le diete chetogeniche” di Fabio Piccini, ed il video che la mia collaboratrice e nutrizionista Annalisa Caravaggi ha fatto a riguardo.
#6 Digiuno intermittente
Il digiuno intermittente è una tecnica che potremmo definire “antica”, perchè si usa da tantissimi anni: le prime pubblicazioni sul digiuno risalgono agli anni 30.
Come dice il nome, si tratta di alternare momenti di digiuno a momenti di alimentazione normale.
Esistono tanti modi per praticarlo (saltare la colazione tutti i giorni, fare un giorno di digiuno totale a settimana…): si tratta di una tecnica semplice da applicare e molto potente, quindi vale la pena provare.
Anche qui ne ha parlato la mia collega nutrizionista Annalisa Caravaggi, in questo articolo sul digiuno intermittente.
#7 Controllo calorico semplice
Non ci rendiamo conto di quante calorie ingeriamo fino a che non lo misuriamo.
Molte persone sovrappeso sono infatti convinte di non mangiare poi tanto, e non si spiegano il motivo dei loro chili di troppo (cercandolo tipicamente nei “problemi ormonali” o nel “metabolismo lento”).
In realtà, basta fare una semplice riflessione sui GRANDI DIMAGRIMENTI, per capire che…. le calorie contano.
Hai mai visto una persona che ha fatto la chirurgia bariatrica, ovvero quelle operazioni che fanno ai grandi obesi?
Dopo la chirurgia, queste persone perdono peso in modo impressionante, spesso 20-30 chili nell’arco di pochi mesi.
Cosa fa la chirurgia? Sistema la loro tiroide? Accelera il loro metabolismo?
Ovviamente, niente di tutto questo: si tratta di un “semplice” by pass gastrico, a causa del quale la quantità di alimenti che riescono ad ingerire cala vertiginosamente, perchè sono subito sazi.
Banalmente, iniziano a mangiare poco davvero.
Tutto questo per dire: misurare quante calorie assumi e cercare di ridurle può essere una fantastica strategia per migliorare la tua forma e la tua salute.
Sono tantissimi gli studi che associano la riduzione delle calorie al miglioramento del benessere generale: gli studi maggiori a riguardo sono stati compiuti da Eirc Ravussin.
Usa una app come Fatsecret, e tieni il conto delle calorie che assumi (TUTTE, mi raccomando!) per almeno una settimana INTERA (week end compreso).
Scommetto che ci saranno sorprese….
#8 Magnesio
Gli integratori sono ampiamente sopravvalutati nel mondo occidentale, e purtroppo l’Italia detiene il non invidiabile primato di primo consumatore di integratori d’Europa.
Perchè questo primato non è invidiabile?
Semplice:
- la maggior parte degli integratori in commercio non ha mezzo studio che ne dimostri l’efficacia
- i benefici ricercati si potrebbero avere semplicemente con una migliore alimentazione ed una maggiore quantità di attività fisica
Tuttavia, per quelle persone che curano già la dieta e l’attività fisica, alcuni integratori possono costituire un aiuto supplementare.
In termini di “lotta allo stress”, una delle armi più efficaci è sicuramente il magnesio, per le sue proprietà mio-rilassanti e di regolazione intestinale.
#9 Omega 3
Gli acidi grassi Omega 3 sono un altro dei pochi integratori con delle solide fondamenta scientifiche: non a caso, si utilizzano da molto tempo in svariate branche della medicina.
Il loro potere anti infiammatorio generale è ben dimostrato, di conseguenza possono essere catalogati tra gli integratori “buoni”.
Tecniche per combattere lo stress agendo sul sistema nervoso
Il sistema nervoso è IL sistema di cui si parla, quando l’argomento è lo STRESS.
In ultima analisi, lo stress non è altro che uno stato di eccessiva attività prolungata del nostro sistema nervoso.
Dato che il sistema nervoso è la “cabina di regia”, quando va in “tilt” avvertiamo i sintomi più disparati.
Di conseguenza, è impensabile ridurre la quantità totale di stress che assorbiamo senza alcune tecniche che mirino nello specifico a “tranquillizzare” il nostro sistema nervoso.
Sai però qual è il grosso del problema?
Il grosso del problema è che lo stato di “tensione di fondo” che hai è strettamente legato alla tua storia e al tuo carattere.
Ci sono persone che hanno uno stato di ansia / agitazione molto forte, per loro natura: chiaramente queste persone faticheranno a far “scendere a compromessi” il loro sistema nervoso.
Questo non significa che non ci debbano provare, anzi! Sono le persone che quando si impegnano avvertono i maggiori cambiamenti!
Ecco un po’ di “suggerimenti” per un sistema nervoso troppo attivo.
#1 Miglioramento del sonno grazie allo smartphone
No, non ti sto per consigliare l’app per il monitoraggio del sonno: al di là della loro affidabilità limitata (e ci mancherebbe, ma dai!), la questione è un’altra.
Il tuo smartphone può aiutarti a migliorare la tua qualità del sonno in un modo molto semplice ed immediato.
Migliorare la qualità del sonno è una delle tecniche più benefiche in assoluto per il sistema nervoso centrale, perchè gli consente di recuperare.
Qual è questo sistema? Semplice: lasciarlo sul comodino e non usarlo prima di andare a letto.
Negli ultimi anni abbiamo preso la pessima abitudine di andare a letto e “smanettare” il telefono fino a che non ci cade dal sonno.
Questo provoca due grandi problemi:
- irradiazione di luce artificiale (il messaggio che dai al cervello è quello che fuori è giorno)
- stimolazione di circuiti dell’ “intrattenimento” (derivanti dalla comunissima navigazione sui social)
Se hai l’abitudine di consultare i social et similia giusto prima di andare a letto, il messaggio che dai al tuo cervello sarà di tutt’altro tipo, e la qualità del sonno diminuirà in maniera importante.
Strategia semplice: abbassa al minimo la luminosità e usa il telefono per leggere un libro.
Prova e vedrai se non senti la differenza.
#2 Miglioramento del sonno tramite la regolazione degli orari
Come abbiamo visto prima, una buona qualità del sonno è il primo grande aiuto che puoi dare al sistema nervoso, probabilmente uno degli aiuti più forti.
Un’altra tecnica che può aiutarti non poco è quella di “sperimentare” gli orari di addormentamento e sveglia.
Noi tutti siamo “gelosi” dei nostri orari, perchè riteniamo che vadano bene per noi.
In realtà, 9 persone su 10 renderebbero meglio andando a letto un’ora prima e svegliandosi un’ora prima, o anche due.
Ci sono ottimi studi che dimostrano che maggiori sono le ore di sonno PRIMA della mezzanotte, maggiore è la qualità del sonno stesso.
Lasciamo stare chi fa turni & co.: la maggior parte delle persone può permettersi di andare a letto un’ora prima e svegliarsi un’ora prima.
#3 Inizia la giornata….con una buona mattinata!
Per la maggior parte della popolazione la mattina è…. una lotta contro il tempo!
Sveglia all’ultimo orario possibile, attuazione della routine mattutina ed uscita di casa rapida, che è già tardi.
Quale messaggio diamo al sistema nervoso in questo modo?
Semplice: che c’è poco tempo, e che è meglio che inizi a lavorare da subito.
Se segui il mio consiglio di svegliarti un’ora prima, avrai guadagnato un’ora (o anche solo mezz’ora, dai), nella quale potrai:
- leggere un buon libro
- fare esercizio fisico
- fare meditazione (tra poco vediamo come)
Che messaggio darai al tuo cervello in questo modo?
Sicuramente dirai al tuo cervello che si tratta di una giornata normale, in cui tutto è sotto controllo.
Non dimenticare un proverbio importante, e cioè: “vinci la mattina, vinci la giornata!”
#4 Forme semplici di meditazione
La meditazione non è per nulla una cosa “new age”, riservata a persone con i piedi poco a terra.
Prendi 100 persone ad alto carico di stress e responsabilità: grandi dirigenti, atleti di livello olimpico ecc…
Su 100, ne troverai ALMENO 90 che praticano una forma di meditazione.
Qualcosa vorrà pur dire no?
Meditare non significa “assumere uno stato trascendentale”, significa semplicemente “far riposare il cervello”.
Durante la meditazione, cerchiamo di “svuotare il vaso” dei pensieri, affinchè si possa riempire di nuovo senza “strabordare”.
Ci sono una infinità di tecniche di meditazione, dalle più comuni alle più strane.
Personalmente ti consiglio di provare le due tecniche dei video qui sotto: si tratta di una tecnica prettamente mirata al rilassamento muscolare, l’altra mirata al rilassamento mentale.
Conclusione
Di stress si continuerà a parlare anche nei prossimi decenni, questo è sicuro.
La “lotta allo stress” non è diventata più semplice grazie ai nuovi studi e alle nuove tecnologie, anzi!
Come hai potuto capire, le nuove tecnologie hanno tendenzialmente peggiorato la situazione e ridotto le nostre capacità di risolvere il problema: pensa solo al discorso dello smarphone prima di dormire (ed è solo la punta dell’iceberg).
Se vuoi migliorare i tuoi livelli di stress, non c’è nessuna bacchetta magica: devi inserire dei nuovi elementi e delle nuove abitudini nella tua vita.
In questo articolo hai trovato una serie di spunti e consigli, dai quali una larga maggioranza di persone può trarre beneficio.
Se ti interessa un piano ancora più completo e mirato, prova la mia video guida interattiva “La Postura Non Basta”
Grazie ai suoi test di autovalutazione, sarà lei a dirti cosa fare!
Clicca sull’immagine qui sotto!
A me non resta che augurarti….buon lavoro!!