Ormai tutti sappiamo che l’alimentazione e lo stile di vita sono strumenti essenziali per garantire un buono stato di salute e benessere, in particolare per la prevenzione di numerose patologie, tra cui il famigerato CANCRO.
Si fa un gran parlare di dieta e PREVENZIONE del CANCRO, ma che fare quando purtroppo il dado è ormai tratto e abbiamo già in mano una diagnosi di TUMORE?
Considerando che circa il 90% delle persone con un tumore maligno sono destinate a dover seguire un percorso di CHEMIOTERAPIA: come gestire adeguatamente la dieta nella lotta contro questa malattia?
In questo articolo cercherò di rispondere a queste e a molte altre domande che in genere frullano nella testa di un paziente oncologico o delle persone che gli stanno accanto durate il periodo di cure.
Vedremo come funziona una cellula tumorale e come sfruttare al meglio il suo “METABOLISMO ALTERATO” per cercare sconfiggerla il più efficacemente possibile.
PERCHÉ È IMPORTANTE LA DIETA DURANTE LA CHEMIOTERAPIA:
Parliamoci chiaro: chi riceve una diagnosi di tumore tende a pensare a tutto tranne che alla dieta.
La sola parola “chemioterapia” fa paura a molti, specie alle donne che già si immaginano senza capelli e con molti problemi di natura psico-fisica.
Ma perché invece è così importante seguire alcune strategie alimentari durante il percorso di cure?
L’alimentazione che si segue durante la chemioterapia deve avere 2 fondamentali obiettivi:
- Massimizzare l’efficacia dei chemioterapici, sfruttando il metabolismo “malsano” delle cellule tumorali.
- Minimizzare il più possibile gli effetti collaterali delle cure, come disturbi gastroenterici, anemia, leucopenia, piastrinopenia e molto altro.
Questi disagi sono anche il principale motivo che spinge l’oncologo a rimandare nel tempo le sedute terapeutiche programmate e/o a ridurre il dosaggio dei farmaci chemioterapici: condizioni che potrebbero ridurre l’efficacia delle cure.
Quello che mangi durante il periodo di chemioterapia può quindi davvero fare la differenza nel tuo percorso di guarigione.
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COME FUNZIONA LA CELLULA TUMORALE:
La cellula tumorale si nutre esclusivamente di GLUCOSIO, a differenza delle cellule sane che possono usare anche altri nutrienti.
In particolare ha un metabolismo ANAEROBICO-LATTACIDO, ovvero usa glucosio in assenza di ossigeno producendo acido lattico che viene eliminato dalla cellula e che si accumula nello spazio interstiziale, ovvero tra una cellula e l’altra.
L’accumulo di lattato tra cellule porta ad una riduzione del pH tessutale, ovvero ad una vera e propria ACIDEMIA (da non confondere con l’acidosi metabolica che è tutt’altra storia): più il pH tessutale è basso, maggiore è l’aggressività del tumore e la possibilità quindi che possa dare luogo a metastasi nel tempo.
Una corretta alimentazione dunque deve mirare in questo caso a 2 obiettivi:
- Affamare la cellula tumorale: senza cibo la cellula non può sopravvivere.
- Diminuire l’ACIDEMIA TESSUTALE per rallentare la progressione tumorale.
Quindi come si può fare per raggiungere questi importanti obiettivi?
Seguimi con attenzione nel prossimo paragrafo.
ALIMENTAZIONE PRIMA, DURANTE E DOPO UNA SEDUTA DI CHEMIO
Considerando il metabolismo particolare della cellula tumorale, è importante seguire un’alimentazione specifica nei tre giorni che ruotano attorno ad una seduta di chemioterapia.
Una piccola eccezione a quello che ti ho appena riportato è rappresentata dal GLIOBLASTOMA (tumore cerebrale) di cui parleremo tra poco.
Il protocollo STOP – EAT – STOP è un ottimo strumento da adottare in questi casi e si articola in tre fasi differenti:
- 24 ORE PRIMA della seduta di chemioterapia (il giorno prima): digiuno terapeutico (tra un attimo vedremo di che si tratta e come impostarlo).
- Il GIORNO DELLA TERAPIA: una dieta piuttosto ricca di zuccheri, almeno a colazione, a pranzo e, se possibile, con qualche alimento zuccherino anche durante la seduta terapeutica (es. succo di frutta).
- Nelle 24 ore DOPO la terapia (il giorno dopo): di nuovo digiuno terapeutico o comunque una dieta povera di zuccheri, compatibilmente con quello che la persona si sente di mangiare, considerando anche che il giorno dopo terapia possono già comparire effetti collaterali tipici come nausea, vomito, dolori addominali, ecc.
COSA INTENDO PER DIGIUNO TERAPEUTICO
In questo caso per digiuno terapeutico intendo un giorno in cui si segue un’alimentazione come da esempio seguente:
- COLAZIONE: si può saltare oppure si può assumere semplicemente un estratto di verdure (es. cetrioli, sedano, carota, ecc.) + limone + 1 frutto poco zuccherino (agrumi, prugne, avocado, kiwi, mela, ecc.).
- PRANZO: se hai saltato la colazione puoi assumere un estratto come quello descritto sopra, in caso contrario si può optare per un passato di verdura o un brodo vegetale (senza patate e legumi).
- CENA: un passato di verdura o un brodo vegetale (senza patate e legumi).
I VANTAGGI DELLA STRATEGIA STOP – EAT – STOP:
Il giorno prima della terapia è importante diminuire il più possibile il “carburante” delle cellule tumorali: gli zuccheri!
In questo modo le cellule malate, che non sono appunto in grado di utilizzare nutrienti diversi dal glucosio, inizieranno “ad arrancare”, ovvero ad avere bisogno di energia.
Il giorno della terapia, sin dalla colazione è importante assumere zuccheri semplici in buona quantità, anche con il classico cornetto a colazione o biscotti o altro, purché siano cibi AD ALTO CARICO GLICEMICO.
In questo modo le cellule tumorali si comporteranno un po’ come un assetato nel deserto che vede in lontananza un’oasi: si nutriranno e si risveglieranno dopo un piccolo periodo di digiuno, ma ignare che di li a poco oltre al glucosio arriveranno anche i farmaci chemioterapici a dare loro il benservito!
Il giorno seguente la chemioterapia, è importante non nutrire eccessivamente le cellule tumorali che hanno appena ricevuto la loro dose di veleno (chemioterapici).
L’ideale sarebbe quindi fare un ulteriore giorno di digiuno terapeutico oppure cercare semplicemente di introdurre meno zuccheri e carboidrati complessi possibile, oltre a non esagerare con le quantità in generale di cibo.
QUANDO QUESTO PROTOCOLLO NON È INDICATO
Il protocollo STOP-EAT-STOP è sicuramente uno strumento molto valido ed efficace, ma non è sempre applicabile.
In particolare, è indicato nei casi chemioterapia classica, ovvero quella che si fa ogni 21 giorni o ogni 15 giorni, NON va invece seguito in tutti questi casi:
- Quando si fa chemioterapia giornaliera o settimanale, ovvero con l’assunzione quotidiana/settimanale di farmaci chemioterapici.
- Se si segue una terapia a base di farmaci “biologici”, ovvero anticorpi monoclonali o inibitori della crescita tumorale.
- Se vi sono condizioni cliniche particolari come: importante sottopeso, deperimento e perdita muscolare, ascite o versamento pleurico e quando ci sono complicazioni cliniche particolari (segnalate dall’oncologo) che richiedono trattamenti nutrizionali differenti.
E TRA UNA SEDUTA DI CHEMIO E L’ALTRA?
Sempre parlando chemioterapia eseguita ogni 21 o ogni 15 giorni, tra una seduta terapeuta e l’altra ci sono alcune linee guida importanti da seguire, secondo quanto indicato dai più importanti enti di ricerca contro il cancro (American Cancer Society, Nutrition in cancer care (PDQ), National Cancer Institute, ecc.).
Queste indicazioni generali sono valide per tutti coloro che stanno facendo chemioterapia di qualsiasi tipo, inclusa la terapia giornaliera o settimanale e quella terapia biologica:
1. Segui una dieta normocalorica
Anche se non hai problemi di peso è importante non esagerare con le kcal, cerca inoltre di preferire, per quanto possibile, proteine di origine vegetali (legumi, alcuni tipi di cereali, semi, ecc.).
2. Attenzione ai cibi che possono causare irritazioni meccaniche alle mucose
Spesso uno degli effetti collaterali più diffusi sono le MUCOSITI, ovvero alterazioni delle mucose a carico di lingua, gola, stomaco, intestino, ecc.
Occorre quindi preferire cibi che non irritano ulteriormente le mucose come zuppa di miso, quinoa o grano saraceno con verdure, riso con legumi, ecc.
3. Riduci le proteine animali in genere
Limita in particolare la CARNE, specie quella rossa: durante la digestione di questo alimento l’organismo produce alcune sostante molto irritanti per l’intestino.
Inoltre la carne può favorire processi infiammatori, così come altri prodotti di origine animale, in quanto ricchi di acido arachidonico.
In questo caso quindi la parola d’ordine quindi non è “EVITARE”, ma “LIMITARE”.
4. Limita notevolmente latte e derivati
La chemioterapia può alterare notevolmente la mucosa intestinale, la quale potrebbe irritarsi e infiammarsi ulteriormente in presenza di lattosio e caseine, peggiorando sintomi come diarrea, meteorismo e gonfiore.
5. Non assumere frutta a fine pasto
La frutta è un alimento sicuramente importante, ma se assunta a fine pasto può creare fermentazione intestinale e rallentare la digestione.
Meglio dunque assumerla PRIMA dei pasti oppure tra un pasto e l’altro.
6. Scegli frutta e verdura di stagione, possibilmente biologica e a km 0
In questo modo ridurrai notevolmente l’assunzione di sostanze inquinanti e di natura chimica (fitofarmaci, ecc.), oltre a massimizzare l’assunzione di nutrienti tipici di questi alimenti.
Frutta e verdura non in stagione, coltivati in serre oppure provenienti da paesi lontani, sono notoriamente più poveri di vitamine, fibre e minerali.
7. Evita prodotti industrializzati e raffinati in genere
È importante non consumare (o ridurre al minino) cereali raffinati e loro derivati, i cibi confezionati e altamente processati, così come tutti gli alimenti ad alto carico glicemico (dolciumi vari, cibi che contengono sciroppo di mais o di fruttosio, ecc.).
GLIOBLASTOMA: UNA NOTA PARTICOLARE
Numerosi studi dimostrano che nei tumori cerebrali la riduzione drastica di zuccheri semplici e carboidrati complessi sia un fattore fondamentale per rallentale la progressione delle cellule tumorali.
In questi casi sembra essere molto efficace, come supporto alle cure, una dieta chetogenica prevalentemente basata su alimenti di origine VEGETALE.
Le cellule cerebrali SANE utilizzano zuccheri come combustibile primario, ma in assenza di esso possono nutrirsi di CORPI CHETONICI, le sostanze che il corpo produce in gran quantità durante lo stato di chetosi.
Le cellule tumorali NON possono sfruttare i corpi chetonici, hanno assoluta necessità di zuccheri per sopravvivere!
In caso dunque di glioblastoma o altre forme di tumore cerebrale una dieta chetogenica vegetale potrebbe essere la strategia ideale, in abbinamento alle cure oncologiche, per sconfiggere la malattia.
Gli alimenti quindi più utilizzati in questo tipo di dieta sono:
- estratti/centrifughe di vegetali (soprattutto verdi)
- passati di verdure e brodi vegetali
- semi vari
- olio evo.
La dieta chetogenica è sempre piuttosto difficile da impostare e da seguire: meglio evitare il “fai da te” e rivolgersi sempre ad un nutrizionista esperto che possa metterla a punto adeguatamente.
In questo video sul mio canale youtube spiego a grandi linee cosa si intende per “dieta chetogenica“.
CONCLUSIONI:
Avrai ormai compreso quindi quanto l’alimentazione giochi un ruolo essenziale non solo nella PREVENZIONE, ma anche nella LOTTA CONTRO IL CANCRO.
Adottare “pochi ma buoni” accorgimenti dietetici mentre si stanno seguendo le terapie oncologiche può favorire notevolmente il recupero fisico e la guarigione.
ATTENZIONE: la malattia in se e le cure oncologiche possono dare numerosi effetti collaterali, è sempre fondamentale fare riferimento al proprio oncologo in caso di dubbi, domande, sintomi di varia natura.
Le strategie nutrizionali che ti ho indicato sopra possono essere adottate nella stragrande maggioranza dei casi (ad eccezione delle condizioni particolari di cui ti parlavo prima).
L’ideale sarebbe poterle personalizzare con l’aiuto di un nutrizionista che possa studiare nel dettaglio il tuo caso e consigliarti al meglio, collaborando con l’oncologo di fiducia.
Detto ciò, che tu sia un paziente oncologico, un persona che si sta prendendo cura di un ammalato oppure semplicemente un curioso: in bocca al lupo, lottare contro il cancro non è facile, ma in molti casi si può vincere.
Quindi NON MOLLARE MAI!!!
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2 risposte
Salve, da una settimana ho iniziato la chemioterapia, assumo dabrafenib e trametinib.
Per il momento non ho avuto nessun effetto collaterale di rilevanza, qualche mal di testa che ho risolto mangiando qualcosa. Pratico sport e sto continuando ad allenarmi in palestra, sento che mi affatico più facilmente però i benefici che mi apporta l’attività fisica non ha eguali. Le chiederei gentilmente informazioni sulla dieta in una situazione come la mia che seguo una terapia chemio con pastiglie. Grazie per la sua attenzione! Saluti
Buongiorno Adam. Le consiglierei di contattare direttamente Annalisa, dalla pagina contatti.